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Primo elemento da sottolineare, la voce fuori campo è affidata a Francesco Pannofino. L’obiettivo del milionario è restare segreto e trovare persone bisognose che inseguono un sogno. Solo alla fine dei 10 giorni si svelerà e li aiuterà.
Conosciamo meglio il protagonista: Armando Saggese. Imprenditore napoletano, che ha ereditato l’azienda dal padre. Non si risparmia nessun lusso e a chi gli offre un gratta e vinci, lui dice che è fortunato di suo. La classica spocchiosità del figlio di papà c’è tutta. Il suo più grande problema sarà quello di vivere senza i figli e la mogli, e lo ammette già dal primo momento.
Il kit di viaggio prevede 150€ e la sua destinazione è Roma, al Corviale. Ora deve imparare a cavarsela da solo, anche per chiedere informazioni per strada. Il quartiere per anni è stato il simbolo del fallimento della politica romana. L’impatto con la nuova casa, estremamente umile, è shockante così come vedere gente rovistare nei cassonetti fuori dalla finestra.
Arrivano i primi incontri per la strada. I cittadini si insospettiscono e la scusa è quella del documentario. Visto che i negozi sono tuti chiusi, i ragazzi lo invitano a cena da un amico. Alessandro, questo il suo nome, è ritornato nel suo quartiere per rilanciare “il serpentone”. Bella e reale, seppur dura la descrizione del quartiere da parte dei tre ragazzi, anche da un punto di vista storico.
La mattina seguente Armando, seguendo un consiglio dei ragazzi, va a S. Alessio, dove c’è una mensa. Toccato dalla storia di una donna, che ha iniziato a fare questo servizio per reagire alla morte del figlio, il “ricco” si mette a disposizione dei Padre Alberto per aiutare la comunità; insieme a lui va a raccogliere abiti di seconda mano. La seconda fase prevede, insieme a delle volontarie, di selezionare i vestiti utilizzabili.
La sera, in casa, il primo momento di crisi: “ho avuto la sensazione della persona per bene che viene chiusa in cella“. L’imprenditore si è sentito solo, triste e spaventato. La mattina poi si sveglia presto, perchè non ha le tapparelle alle finestre, ma percepisce questo come un sollievo.
Il Corviale è un posto strano; di giorno la voglia di esplorare di Armando lo porta a conoscere un gruppo di giovani rapper. I ragazzi portano avanti il luogo dei rapper dal passato maledetto e sognano una vita migliore. Ci scappa anche un’esibizione. Si ritorna a S.Alessio e si mette a distribuire i vestiti raccolti il giorno precedente: per la prima volta sta a contatto diretto con le persone bisognose.
Tornato nel quartiere Massimiliano, lo coinvolge nel trasloco della bottega e lo mette e restaurare mobili. Questa è l’occasione per scoprire che “Il tapparella” si chiama così perchè occupava case e che è stato anche 4 anni in carcere. Modello già visto ne Il Boss in incognito. Carina l’idea invece di sintetizzare e dare notizie aggiuntive con i sottopancia.
Alessandro insegna i segreti del suo mestiere direttamente. Dopo la soddisfazione per aver dato da mangiare alla mensa, arriva il momento della confessione anche per la signora che cucina. Il ricco sotto copertura si commuove: la storia gli ricoda la mamma, di cui porta sempre una foto dietro.
Grazie ai rapper l’imprenditore passa la prima serata in un centro sociale. Inizialmente appare un pesce fuor d’acqua, poi però si scate e rimuove qualche pregiudizio. Luigi ha vissuto senza fissa dimora, perchè si era giocato tutti i soldi in gioco e droga. Il consiglio dell’uomo è quello di farsi un giro alla Stazione Termini, per questo va da Iliana, la responsabile di un’associazione che dà assistenza a chi vive per la strada.
Arriva il momento di seguire Iliana e andare alla stazione Termini. L’esperienza è forte, toccante, tanto che Armando, tornando a casa si commuove: avrebbe voluto condividere questo giorno con i genitori, per sentirsi dire quanto fosse stato bravo. Questa era la sua ultima notte a Roma. Ora dovrà incontrare le persone che ha conosciuto e svelarsi per quello che realmente è.
La prima tappa è quella dei rapper. Le loro espressioni nel vederlo in giacca e cravatta sono davvero inverosimili. L’imprenditore decide di regalargli un pacchetto promozionale indipendente con una delle etichette più importanti in questo settore.
Seconda tappa: S.Alessio. I componenti della comunità sono estremamente genentili e solidali. Per loro una donazione in denaro e un camioncino pieno di vestiti prodotti dall’imprenditore. Un’auto promozione fuori luogo ed evitabile.ù
Arriva il turno di Iliana. Questo è l’incontro che ha preparato con maggiore tensione. La donna in un primo momento appare un po’ distante, poi però si commuove di fronte alla fornitura di tappetini e sacchi a pelo: “Bellissima sorpresa, non me l’aspettavo“. La gioia della volontaria è la cosa più bella di questo programma.
Nell’ultimo incontro, l’imprenditore ammette di essere arrivato a Roma con moltissimi pregiudizi. Il dono per Massimiliano e Alessandro è una donazione per l’associazione. In cambio ottiene una tessera di socio numero 1 e un opera stampata del ragazzo.
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Esordio non certo convincente. Scenari scontati, reazioni poco spontanee e format troppo simile al Boss in ingognito; proprio per questo l’effetto sopresa è assente del tutto e anche le storie umane rischiano di finire in secondo piano.
Secret Millionaire termina qui e vi da appuntamento per la seconda e ultima puntata giovedì prossimo 21 luglio.