È stato proiettato in anteprima questa mattina al Roma Fiction Fest Animeland-Racconti tra manga, anime e cosplay, documentario di Francesco Chiatante che analizza come l’animazione giapponese e i manga abbiano influenzato l’immaginario degli italiani.
A partire dagli anni ’70 infatti, prima sulle reti locali poi su quelle nazionali, il piccolo schermo è stato invaso dalle produzioni nipponiche: robottoni, maghette, sportivi dalle immani sofferenze atletiche, hanno importato in Italia la cultura del Sol Levante. Le divise scolastiche alla marinara, la fioritura dei ciliegi, guardare i treni passare come momento di riflessione, hanno segnato intere generazioni: gli anime sono entrati di prepotenza nella formazione culturale dei bambini e adolescenti che sarebbero diventati adulti.
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