Lo abbiamo incontrato in occasione della conferenza stampa di presentazione.
Qual è stata la difficoltà maggiore nel raccontare suo padre?
Intanto trovare il giusto interprete. Essendo stato Nino un grande del cinema e della commedia italiana, era difficilmente riproducibile: motivo questo per cui abbiamo scelto di raccontare un Nino giovane. Ci è sembrato più interessante per il pubblico mostrare la sua formazione, sia come uomo che come artista: un Nino segreto insomma, privato.
Raccontiamo quello che è successo prima: quando arriva ragazzo a Roma dalla Ciociaria, attraverso un percorso difficoltoso, fino al raggiungimento della sua grande occasione nel ’59 con Canzonissima.
Comincia con un omaggio a Mamma Rai la decima edizione del Fiction Fest di Roma. Perché “In arte Nino” è la storia della gioventù e dell’exploit di Nino Manfredi, il grande attore scomparso nel 2004 che proprio Viale Mazzini trasformò in una star con la partecipazione, nel 1958, a Canzonissima.
Si chiama Il grande freddo il nuovo programma in onda su Raitre in seconda serata a partire dal prossimo 26 maggio. Cinque puntate racconteranno in una maniera a dir poco singolare e originale altrettanti protagonisti del mondo della tv, del grande schermo e della musica.
Si chiamerà “In arte Nino”, il Tv movie dedicato a Nino Manfredi. Il progetto mira alla realizzazione di un film-tv destinato a raccontare la carriera e la vita professionale del grande attore. Nel ruolo del protagonista dovrebbe esserci Elio Germano individuato come interprete più probabile.
Racconta Nino Manfredi che fu il nonno il suo primo maestro di recitazione. Il nonno minatore, emigrato in America, tornato a Castro dei Volsci, dove tutta la famiglia risiedeva prima dell’exploit nel mondo dello spettacolo di quel nipote che nel ’37 aveva preso la tubercolosi, l’aveva curata al Forlanini ed era un giovanotto apparentemente tanto casereccio.