E se il Premio Strega diventasse un format? Gli ingredienti sono: il maggiore alloro letterario italiano, la più vasta e variegata giuria (se ne vantava nel 1947 la fondatrice Maria Bellonci) formata da 400 ingegni cooptati ai quali si aggiungono, da qualche anno, 40 lettori “forti” e gli Istituti di cultura all’estero; ancora, il veleno delle polemiche (quest’anno, terminata la rivalità Mondadori-Rizzoli che si sono fuse, già si lamenta il primo degli esclusi dalla cinquina, Antonio Moresco); il caramello appiccicoso della mondanità capitolina; il duello all’ultimo voto in un rush che si chiude a mezzanotte di una calda serata di luglio.
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vittorio sermonti
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