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Cosa fa un italiano che non se ne va più da Barcellona? Semplice, apre un ristorante. Ve ne sono tantissimi, ma Borghese ne cerca una tipologia particolare: chi serve cibo italiano in una modalità spagnola, cioè le ptapas.
Il primo ristoratore in gara è Diego, che vive nella città catalana da 13 anni: gestisce il Blaus, blu come la sua Napoli.
Giorgio invece è il proprietario del Laz Laz: originario di Terracina, lavora vicino al Sagrada Familia, in un quartiere prettamente turistico. La sua specialità è il pesce.
La terza è Nicoletta, che gestisce il Due Spaghi in uno dei nuovi quartieri di Barcellona: la sua è una cucina italo-catalana.
L’ultimo sfidante è Maurizio: nel suo Bacaro serve cicchetti veneziani. Sostiene che le sue tapas sono le migliori.
Il primo ristorante ad essere ispezionato è il Bacaro di Maurizio. Siamo a due passi dalla Rambla e dal tipico mercato coperto: l’ ambiente brioso ha una sua personalità, e convince Diego ma molto meno Giorgio, che invec e lo trova un’accozzaglia di cose diverse. I commensali si accorgono di alcuni trucchetti, come ad esempio il gambero rosso in cui il corpo e la testa sono di due origini diverse.
Nicoletta osserva quanto Giorgio sia particolarmente incline alla critica, probabilmente perché molto convinto del proprio locale. Diego appare il meno scettico, pur rimanendo deluso dal prezzo troppo alto rispetto al previsto. In totale sono 76 punti.
Ora tocca al Due Spaghi di Nicoletta. Durante l’ispezione Borghese non riesce a trovare nemmeno un granello di polvere; intanto i cpolleghi apprezzano lo stile caloroso dell’arredamento.
Qui si servono piatti in cui la cucina italiana e quella catalana si fondono.
L’inizio purtroppo non è dei migliori: lo chef trova un capello nella sua crocchetta di polenta, motivo per cui va dietro in cucina a farlo notare.
Intanto continuano ad essere serviti nuovi piatti: per Giorgio manca una punta di sale, ma tutto sommato non è scontento di quanto mangiato. Dietro Nicoletta scherza: devono bere più vino.
Alla fine il punteggio è di 77 punti; Diego ha dato 10 al menù. Il conto si è rivelato piuttosto economico.
Il terzo locale ad essere esaminato è il Blau di Diego. L’interno confuso lascia perplessi i ristoratori; all’interno della cucina, Borghese nota la cappa troppo sporca.
Diego propone tapas tipiche del sud Italia: lasagna, parmigiana, polpette, montaditos con la pasta da pizza. Molto pesante per i ristoratori, specie Nicoletta; Diego è convinto che non abbiano capito il concetto che sta dietro il Blau, cioè quello di una cucina alla buona, che punta soprattutto sulla sostanza.
Il conto è di soli 55 euro, e viene notato che per mangiare a così pochi euro, la qualità dev’essere molto bassa. Il posto è un bar colorato in cui si serve cibo italiano.
La votazione è di 52 punti.
Infine il Laz Laz di Giorgio. La brigata di Giorgio consiste solo in lui: il piano di cottura va sgrassato. Nel frattempo, osservando la location, gli altri trovano che il luogo non sia stato valorizzato come doveva.
La prima portata di pesce non risponde al concetto di tapas, visto che è un classico piatto di crudi.
Poi tartarre e tapas, serviti secondo Nicoletta in maniera “antica”. Il conto si rivela basso: per Maurizio è impossibile per la qualità offerta, anche Diego si sente “preso in giro” .
La proposta di Giorgio guadagna 65 punti.
Siamo al confrotno finale. Giorgio spiega che i prezzi sono bassi perché deve farsi conoscere, Diego che la sua idea di locale è diversa da quella dei colleghi. Per un solo punto su Maurizio, la prima è Nicoletta: Diego le dice che se un domani dovesse aprire un altro locale, seguirebbe il suo esempio.
I ristoratori si mettono in auto per scoprire chi si aggiudica il montepremi. Il voto di Borghse cambia il primo posto della classifica: vince il Bacaro di Maurizio.
Seconda è Nicoletta, mentre le altre due posizioni rimangono immutate.
La puntata si conclude qui.