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E’ la crisi della satira e dell’ironia ad allontanarla dal piccolo schermo?
Sono vari i motivi. Innanzitutto in Radio mi esprimo più liberamente, senza l’ansia degli ascolti. Ma soprattutto, il mezzo radiofonico ha il fascino della voce che, senza immagini, evoca emozioni e sensazioni legate ai personaggi che, di volta in volta, interpreto. Sinceramente, ad un certo punto, mi sono sentito frustrato dalla tv.
Come mai?
Quasi sempre quando si costruisce un personaggio, lo si inserisce in un determinato constesto che spesso non trova riscontro in nessun programma televisivo. Insomma, una volta creato, quel personaggio, alla fine, non si sa dove collocarlo. La Radio è molto più comunicativa sotto questo punto di vista. E consente operazioni impossibili sul piccolo schermo.
Quali sono i personaggi che propone nel week end di Radio 2?
Ci sono quelli già conosciuti dal pubblico: Marco Mengoni, Jovanotti, Mika. Ho riproposto Fabrizio Corona in questa nuova fase della sua vita. Poi ci sono Casaleggio, Fedez con la madre,e Pif. Ad ognuno ho dato tratti differenti da quelli del passato pur restando nell’ambito della tradizione ironica del personaggio.
E le new entry?
Ho proposto la parodia del doppiatore italiano di Robert De Niro che si esprime in maniera singolare: lascio agli ascoltatori la sorpresa di scoprire in quale maniera parla. E poi c’è Don Bibone, un parroco che fa delle omelie davvero singolari nella sua chiesa, raccontando particolari della sua infanzia.
Ha proposto anche la parodia del Presidente Mattarella?
Certo. Il nostro Capo dello Stato è da me fotografato in maniera ironica ma affettuosa, mentre inaugura, ogni volta, una sciagura italiana. Ma c’è anche il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, in collegamento dalla sua ruspa. Tutte le imitazioni sono sempre realizzate in chiave pop, compresa, naturalmente, quella di Jovanotti in versione radiofonica.
Niente tv, ma c’è un lungo tour attraverso l’Italia
Si, abbiamo in programma un tour live che inizia il prossimo anno e toccherà i principali palcoscenici italiani.
Progetti cinematografici?
Vorrei portare nelle sale una commedia all’italiana ma non di quelle commerciali che ci sono in giro oggi. Ho scritto un soggetto che punta l’attenzione su un aspetto ridicolo degli italiani. Ma di più non posso rivelare.
Che pensa della gran mole di comicità volgare che invade la tv?
Io non amo la volgarità: ho due figli che mi guardano e mi giudicano. Ho avuto un padre che mi ha educato nel massimo rispetto del buon gusto e dell’educazione.
E’ vero che ha inventato per Fedez una madre calabrese, salvo poi scoprire che la mamma della pop star era davvero calabrese?
E’ assolutamente vero ed è stata una sorpresa anche per noi che prepariamo lo show radiofonico. Di Fedez, ad esempio, metto in evidenza che, al di sotto dell’aspetto duro, si cela il ragazzo che canta canzoni d’amore. Insomma in ogni personaggio cerco il lato positivo.
E poi c’è anche Maurizio Costanzo
Il grande Costanzo è immortalato da me mentre fa un discorso su temi interessanti, ma, nel momento clou, non si riesce più a comprendere quanto dice.
Le piacerebbe tornare in tv?
Certo, ma questo non è il momento giusto per me. Desidero prepararmi bene ad un nuovo appuntamento televisivo, magari ad uno show tutto per me.
L’esperienza di Zelig?
E’ stata molto interessante e formativa. Ho avuto modo di far conoscere molti dei miei personaggi.
Chi stima nel mondo della comicità?
Abbiamo per fortuna molti protagonisti di una comicità vera e incisiva. Naturalmente tra questi includo Fiorello.