A Casa di Lucio, con la regia di Ambrogio Lo Giudice, autore insieme a Michele Mondella e Federico Taddia e prodotto da Elastica s.r.l., racconterà la tre giorni che nella casa dell’artista in via D’Azeglio a Bologna ha visto un susseguirsi di innumerevoli storie – visive, musicali e di parola – raccontate dai grandi protagonisti del mondo culturale e artistico contemporaneo.
Il progetto, realizzato con i patrocini del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e del Comune di Bologna, ha visto la partecipazione di moltissimi artisti, che vi elenchiamo di seguito: Renzo Arbore, Ernesto Assante e Gino Castaldo, Dario Ballantini, Angela Baraldi, Max Bernardini, Samuele Bersani, Augusto Binelli, Giorgio Bonaga, Giovanni Caccamo e Placido Salamone, Carlo Cialdo Capelli, Caterina Caselli, Sergio Castellitto, Teo Ciavarella, Giorgio Comaschi, Roberto Costa, Gaetano Curreri e gli Stadio, Gigi D’Alessio, Enzo Decaro, Piera Degli Esposti, Stefano Di Battista, Ivano Dionigi, Francesco Freirye, Paolo Fresu, Graziano Galatone, Alessandro Haber, Deborah Iurato, Lucrezia Lante della Rovere, Mario Lavezzi, Linus, Francesco Lo Giudice, Mauro Malavasi, Vito Mancuso, Leo Mantovani, Bruno Mariani.
E ancora: Melandri Giovanna, Iskra Menarini, Giovanna Melandri, Rosalia Misseri, Vincenzo Mollica, Gianni Morandi, Alessandra Mostacci, Noemi, Piero Odorici, Orfeo Orlando, Mimmo Paladino, Ginestra Paladino, Ugo Rapezzi, Katia Ricciarelli, Red Ronnie, Ron, Davide Rondoni, Simona Severini, Ambrogio Sparagna, Erasmo Treglia, Celso Valli, Ornella Vanoni, Walter Veltroni, Jimmy Villotti, Federico Zampaglione, Fio Zanotti, David Zard, gli studenti della Scuola di teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”, i giovani musicisti del Conservatorio di musica “Giovanni Battista Martini” di Bologna. Inoltre, il Ministro Dario Franceschini e il Sindaco di Bologna Virginio Merola che hanno partecipato alla giornata del 2 marzo.
A casa di Lucio è stato un evento unico ed innovativo, una proposta culturale di grande suggestione che si è ispirato alla principale eredità artistica del cantautore bolognese: la sua capacità immaginifica e fantastica, la sua attitudine straordinaria a raccontare mondi e personaggi.
Riunendo idealmente le date della scomparsa (avvenuta il primo marzo 2012) e della nascita (4/03/1943), il 2, 3 e 4 marzo 2015 la casa dell’artista di via D’Azeglio, a Bologna, è diventata una wunderkammer dell’immaginazione, un susseguirsi di innumerevoli storie raccontate dai principali esponenti dell’arte e della cultura del nostro tempo.