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Le interviste ad Alfio Marchini, candidato a sindaco di Roma con la Lista Marchini, ed a Stefano Parisi, in corsa a Milano per il centrodestra, aprono l’appuntamento con «Quinta Colonna», questa sera.
La trasmissione a cura di Raffaella Regoli affronta il tema della casa e racconta storie di cittadini che vivono disagi e preoccupazione riguardo le proprie abitazioni. Nella seconda parte, spazio alle polemiche sulla sicurezza. Sotto i riflettori c’è anche il caso di Doina Matei, la donna che nel 2007 fu condannata a 16 anni per aver ucciso con un ombrello una 23enne nella metropolitana di Roma e che ora si è vista revocare il regime di semilibertà, dopo la pubblicazione sui social network di alcune foto scattate in spiaggia.
Inoltre, tornano gli strampalati “sondaggi” di Gene Gnocchi; in studio con Del Debbio, politici, opinionisti e persone comuni. Previsti anche alcuni collegamenti con le piazze con gli inviati di «Quinta Colonna».
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Dopo, Tony Capuozzo, al timone di Terra! si occupa di Palmira e del drammatico problema dei migranti.
Capuozzo chiederà: è giusto preoccuparsi di Palmira con migliaia di esseri umani in fuga? Con le vittime, soprattutto civili, della follia fondamentalista?
La risposta è sì, e non solo per l’importanza di quel sito archeologico, ma anche e perché l’aggressione a quelle rovine è metafora dell’odio verso ogni contaminazione culturale, espressione di una guerra di civiltà dichiarata all’Occidente.
Partono da queste semplici considerazioni la puntata di «Terra!» e il lungo excursus fatto questa sera dal giornalista.
Il programma firmato da Toni Capuozzo ricostruisce la storia dell’antica città carovaniera e ne verifica i danni subiti con un reportage realizzato sul posto e si interroga sulla ricostruzione di ciò che è andato perduto.
Uno dei servizi è dedicato a Khaled al-Asaad, anziano archeologo, custode di Palmira, decapitato dagli uomini di Daesh solo perché, si dice, si sia rifiutato di rivelare dove fossero stati nascosti importanti reperti prima che l’Isis prendesse quell’antica oasi. Cresciuta nei secoli fino a trasformatasi in un impero che i romani avrebbero soffocato nel sangue.