Consegnati dal Moige oggi alla Camera dei Deputati, nella Sala della Regina, i 28 premi ai programmi e agli spot che meglio si sono distinti quest’anno per i messaggi positivi trasmessi. Per l’occasione è stata presentata la guida critica alla tv “Un anno di zapping”, alla sua nona edizione.
È giunta a conclusione anche l’avventura televisiva di Laura Pausini e Paola Cortellesi. Questa sera infatti va in onda l’ultima puntata dello spettacolo Laura & Paola.
La Pasqua di Massimo Giletti è stata all’insegna dei “protagonisti”. Come sempre avviene nei giorni di festa all’Arena infatti, il dibattito politico ha lasciato spazio ai grandi nomi che possano catturare al meglio l’attenzione del pubblico.
Per l’occasione, il padrone di casa si è assicurato personaggi che spaziassero dallo spettacolo allo sport, venendo così incontro ai gusti più disparati dei telespettatori. A sedersi nel salotto del conduttore sono stati Patty Pravo, Platinette e Gianni Rivera. Non è però mancata l’attualità, e per ultima è intervenuta Monika Mancini, moglie di Roberto, con cui si è parlato della Terra dei Fuochi.
I ballerini di Milly Carlucci sono tornati nel sabato sera di Rai 1, mentre la De Filippi schiera la Littizzetto e Belén nel suo people show. E a proposito di Belén, la showgirl ha debuttato nel prime time di Canale 5 con una conduzione in solitaria. La settimana si è invece aperta con la fiction interpretata da Beppe Fiorello.
Vediamo dunque quali sono stati i programmi più seguiti nella settmana appena conclusa.
E’ andata in onda questa sera, la seconda ed ultima puntata della miniserie “Io non mi arrendo” con Beppe Fiorello nei panni del coraggioso poliziotto Roberto Mancini (nella fiction Marco Giordano), il primo ad aver scoperto il traffico di rifiuti nella terra dei fuochi.
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La scorsa puntata, si è conclusa con la morte di Vincenzino ed una discussione tra l’avvocato Russo e l’Ispettore Marco Giordano, mentre Maria stava avendo dei problemi con la gravidanza.
La seconda puntata inizia proprio con Giordano che si fa largo nel traffico per accompagnare la moglie in ospedale, la bambina sta per nascere e si chiamerà Martina. Ma dopo questo momento iniziale di felicità, si torna subito alle questioni di mafia. Scopriamo che durante il colloquio della sera precedente, l’avvocato Russo si stava accordando con le famiglie mafiose locali per decidere quali terreni utilizzare come discariche dei rifiuti tossici. Non tutte le famiglie però sono d’accordo, e ricominciano le guerre tra clan, soprattutto tra la famiglia Aiello e la famiglia Bomarico. A decidere di collaborare con la polizia è il boss Aiello, che mostra all’ispettore tutte le terre inquinate, facendo nomi e cognomi delle persone coinvolte nel traffico dei rifiuti ed è pronto a ripeterli anche davanti ad un magistrato.
E mentre Giordano lavora al caso, iniziano le prime minacce alla sua famiglia, nel mezzo della notte, Maria, viene infatti svegliata più di una volta dallo squillo del telefono di casa, ma dall’altra parte non risponde nessuno.
Arriviamo al momento dell’interrogatorio, il boss, come promesso, inizia a collaborare con la giustizia. Si scopre che sui terreni sono stati scaricati rifiuti di ogni genere, anche radioattivi, e che insieme ai clan, nel traffico dei rifiuti, sono coinvolti anche molti politici. Tutta la storia è un continuo flashback, in cui un Marco Giordano già malato, racconta le sue indagini ad un giovane collaboratore. L’ispettore cerca anche di parlare con i cittadini, tutti sanno, ma nessuno vuole denunciare. E continuano le minacce all’ispettore, che trova sulla sua macchina una corona di fiori.
Alla situazione già abbastanza complicata si aggiunge una notizia ancora più difficile da accettare, Giordano si accorge di avere i linfonodi ingrossati e corre dal medico che spaventato gli fa fare una biopsia. I risultati, purtroppo, sono devastanti: Giordano ha un cancro, causato proprio dall’esposizione ai materiali tossici di cui indaga.
Il poliziotto riesce finalmente ad intercettare le conversazioni tra l’avvocato e Don Antonio, si parla anche di scorie nucleari che arrivano dalla Germania. Con la squadra, l’ispettore riesce a bloccare il camion proveniente dalla Germania, contenente più di cento barili di materiale radioattivo. La scoperta, porta all’arresto di alcuni delinquenti ma Marco vuole incastrare l’avvocato Russo. La malattia però lo destabilizza e anche al lavoro l’ispettore si sente male più volte. E quando l’indagine sembra essere quasi conclusa, l’ispettore scopre che i due magistrati Fusco e Manfredi, che stavano seguendo l’indagine, sono stati sollevati dall’incarico e trasferiti a Catanzaro, più di una persona cerca di mettergli il bastone tra le ruote. Intanto, il traffico di rifiuti continua e le discariche iniziano ad essere piene, così i rifiuti iniziano ad essere bruciati.
Il tempo scorre veloce e ci ritroviamo molti anni dopo, Martina è cresciuta, Giordano è a Roma e sembra non occuparsi più del caso, continua anche la sua lotta contro il cancro. In questa seconda parte, la malattia e il dolore prendono il sopravvento e si mettono in risalto anche le complicazioni che causa a livello famigliare. Mentre Maria cerca di essere forte, la piccola Martina non riesce ad accettare la malattia del padre e anche Giordano passa momenti bui in cui non si alza dal letto per giorni. L’ispettore Giordano non lavora più al caso dei rifiuti tossici ma continua a prendere molto seriamente i suoi casi. Si ritrova anche nel mezzo di una rapina a mano armata e decide di offrirsi come ostaggio per salvare gli altri ma la sua mente è sempre a Casale Campano. I ricordi riaffiorano quando sul giornale, l’ispettore legge di una scuola inaugurata dall’avvocato Russo. Ma vengono mostrati anche i primi segni di ribellione da parte dei cittadini, che vedono morire i propri figli a causa delle sostanze tossiche presenti nell’aria, nella terra, nell’acqua. Ed è proprio la madre di Vincenzino a farsi portavoce di tutte le madri che hanno perso un figlio.
In un altro commissariato intanto, un giovane magistrato, ritrova dei vecchi faldoni, si tratta proprio dell’indagine di Marco Giordano. Il magistrato, decide di contattare l’ispettore e di riaprire il caso. Ma Giordano ha bisogno di tutti i suoi colleghi, scopriamo che Lucio è su una sedia a rotelle, Michele e Rino, sono ancora in polizia, per incastrare Russo c’è bisogno di tutti. Con brevi immagini, viene ripercorsa tutta l’inchiesta, i testimoni vengono riascoltati come anche i nastri con le vecchie registrazioni. E’ una corsa contro il tempo, soprattutto per l’ispettore, ma alla fine l’inchiesta riesce ad andare in porto, l’avvocato Russo viene arrestato come anche Bomarico e gli altri coinvolti, Roberto Mancini (il vero nome del poliziotto), non è riuscito però ad assistere a questa vittoria.
Questa sera va in onda la seconda puntata della miniserie Io non mi arrendo. L’appuntamento è su Rai1 in prime time. Nel ruolo del protagonista c’è Beppe Fiorello che interpreta Marco Giordano un poliziotto coraggioso che ha indagato per decenni sui rifiuti tossici della Terra dei Fuochi, in Campania. Giordano è ispirato alla figura di Roberto Mancini, realmente esistito e deceduto per una terribile forma tumorale contratta a seguito dell’esposizione a sostanze tossiche proprio nella zona della Terra dei Fuochi.
Miniserie televisive, ottavi di finale di Champions League, programmi di infotainment, film, talk show politici e religiosi; tutto questo offre la prima serata di martedì 16 febbraio. Dopo l’esordio di ieri sera, Rai1 trasmette la seconda e ultima parte di Io non mi arrendo con Giuseppe Fiorello.
Accade ogni volta che Rai1 pretende di portare in video storie vere edificanti e portatrici di messaggi positivi. Accade che le buone intenzioni si frantumino scontrandosi con una sceneggiatura fragile, scontata, minimalista, riduttiva. Una sceneggiatura che non ha documentato compiutamente, almeno nella prima puntata, la realtà drammatica al centro del racconto.
Andrà in onda su Raiuno in prima serata la miniserie dal titolo “Io non mi arrendo“, interpretata da Beppe Fiorello nel ruolo del protagonista. L’appuntamento è per le due serate del 15 e del 16 febbraio subito a ridosso della conclusione del Festival di Sanremo.
Lunedì 15 febbraio. Su Rai 1, ore 21.20, andrà in onda la prima puntata di Io non mi arrendo. Giuseppe Fiorello, interpreta Roberto Mancini, il primo funzionario di polizia ad investigare sui veleni della terra dei fuochi, morto nel 2014 proprio a causa di un tumore.