Gli aspiranti alla vittoria sono Maria Amalia Anedda, Matteo Fronduti e Matteo Torretta. Chi di loro riuscirà a vincere il titolo di primo Top Chef italiano, si aggiudica il premio finale di 50 mila Euro. {module Pubblicità dentro articolo 2}
Per il gran finale i tre chef hanno organizzato un menù speciale. Ma soltanto due di loro avranno il privilegio di realizzarlo nell’ultima sfida: infatti uno dei tre sarà eliminato ad inizio puntata. Gli altri due dovranno cucinare davanti ad una giuria televisiva super stellata. Infatti ad assaggiare i piatti saranno Mauro Colagreco chef italo argentino, Moreno Cedroni guru avanguardista e rivoluzionario nella cucina di pesce, Giuliano Baldessari giovane talento emergente della cucina italiana e Annie Feolde madrina del gruppo e prima donna d’Italia ad aver conquistato tre stelle Michelin.
Vediamo adesso il profilo dei tre finalisti.
Maria Amalia Anedda viene da Parma ma molto giovane si è trasferita a Parigi per inseguire il sogno professionale di Chef in una città che considera il tempio della gastronomia. In Francia lavora con Alain Ducasse nel cui ristorante conosce Jacopo che diventa prima fidanzato e poi anche concorrente di Top Chef. Dopo l’esperienza parigina i due si sono trasferiti a Bordeaux dove lavorano insieme nel ristorante di un castello. Recentemente sono tornati in Italia per aprire un ristorante nella provincia parmense. {module Pubblicità dentro articolo 2}
Matteo Fronduti viene da Milano e ha cominciato ad amare la cucina fin da adolescente. Ha raccontato che ogni volta che restava solo a casa si divertiva a preparare cene per i suoi amici del liceo. Con gli anni ha capito che poteva trasformare questa passione in una professione e si è così avvicinato alla ristorazione. Attualmente ha aperto nella periferia di Milano un locale: il ristorante Manna che si colloca al di fuori dei circuiti classici della ristorazione. Si ritiene un concorrente “fottutamente competitivo” perché molto competente e convinto che anche gli elementi base se trattati nel modo giusto possono diventare un grande piatto. {module Pubblicità dentro articolo 2}
Infine Matteo Torretta, anche lui milanese è un vero e proprio outsider. Cresciuto senza alcuna voglia di studiare è stato un vero e proprio ribelle di periferia. Dopo la scuola alberghiera ha cominciato a girare l’Europa ma poi è tornato in Italia ed ha lavorato con i più grandi chef tra i quali Gualtiero Marchesi, Antonino Cannavacciuolo e Carlo Cracco. Attualmente è lo chef del ristorante Asola in provincia di Milano. La persona più importante della sua vita è la moglie Cinthia che con la quale da alcuni anni condivide anche l’esperienza professionale. {module Pubblicità dentro articolo}
Le cucine di Top Chef Italia non hanno prodotto sprechi alimentari grazie alla partnership con Banco Alimentare.