Il tema drammatico al centro della puntata è il viaggio delle donne, dei bambini e degli uomini ebrei che il 16 ottobre 1943 furono catturati a Roma dai nazisti e portati in treno ad Auschwitz e in altri campi di sterminio formati in territorio polacco dai nazisti.
Alberto Angela ha intervistato alcuni abitanti del quartiere ebraico di Roma, all’epoca bambini, scampati al feroce rastrellamento del sabato nero per una coincidenza o grazie all’aiuto di cittadini non ebrei.
Ma nei giorni seguenti altri ebrei, zingari, omosessuali e oppositori del regime in altre parti d’Italia subirono la stessa sorte. Pochi scamparono alla cattura e pochissimi sopravvissero agli stenti e gli orrori dei campi di sterminio. Tra loro la senatrice a vita Liliana Segre e Sami Modiano, catturato in Grecia.
I due scampati faranno un racconto pieno di emozioni, ma anche di paure e di angosce che mai sono riusciti a superare.
Liliana Segre narra di essere stata posta su un treno merci partito dal tristemente famoso binario 21 della stazione di Milano. Sami Modiano è stato imbarcato su un battello salpato da Rodi e usato fino a quel momento per il trasporto del bestiame.
La loro storia si intreccia con quella di sei milioni di ebrei europei sterminati per volere del Terzo Reich.
E se c’è un posto dove brutalità più infernale e disumana, si è materializzata, è proprio il campo di Auschwitz- Birkenau.
Alberto Angela dalla Polonia documenta una delle tragedie mondiali più drammatiche di tutti i tempi.
Va a vedere come e dove vivevano i pochi sopravvissuti ai treni della morte e la tragica fine a cui andavano incontro coloro che, all’arrivo nel campo, erano destinato alle camere a gas.
 L’incomprensibile macchina di sterminio nazista era basata su uno sconfinato odio per gli ebrei.  E vedremo anche come fu Berlino una delle città che, successivamente, ha dovuto fare in maniera più dolorosa, i conti con un passato difficile.
La capitale tedesca è anche il luogo dove oggi si possono trovare diversi monumenti che commemorano la Shoah, come il Museo ebraico e il Memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa.Il museo ebraico di Berlino è il più grande in Europa. In due edifici, uno dei quali è un ampliamento appositamente progettato dall’architetto Daniel Libeskind, è ospitata una collezione permanente e svariate esposizioni temporanee che raccontano due millenni di storia degli ebrei in Germania.
A conclusione della puntata, Alberto Angela ricorda una frase di Primo Levi sull’Olocausto che suona come un monito per tutta l’umanità: “E’ accaduto, quindi può riaccadere di nuovo”.