La scorsa puntata era stata un emozionante percorso partito dall’Islanda e arrivato nel bosco di Acquapendente, passando per il Kenya e la Marmolada.
Seguiamo insieme la diretta di questa sera.





Un’altra leggenda è legata ad Alessandro Magno: si fece costruire una gabbia d’oro, sollevata e trasportata da quattro grifoni per fargli conoscere il suo impero.



Il Lago di Barcis è il lago artificiale che si forma da questa interruzione.

Quasi totalmente incontaminata, per gran parte della sua estensione. E si trova a poca distanza da dove Martin Lutero avviò la Riforma Protestante.

Oggi è visitabile solo grazie ad una passerella in legno a qualche decina di metri d’altezza. Negli anni, alcune porzioni della foresta erano state semi-distrutte per esercitazioni militari e altre azioni antropiche dell’uomo, legate anche alla Guerra Fredda.

Manfred Grossmann è da venti anni il Responsabile della foresta. Racconta di come pian piano ne siano usciti i carrarmati e si sia ricreato un ambiente preziosissimo, la cui ricchezza è paragonabile a quella della Isole Galapagos.
Oggi, tra le altre cose, la foresta è tra le più importanti di una rete di faggeti che comprande anche alcuni boschi in Italia.




I ghepardi maschi partecipano solo al concepimento e sono solo le madri a dover accudire i piccoli.

Ma, come spesso accade, l’uomo riesce a fare molto peggio. Solo nell’ultimo anno, circa 1200 cuccioli di ghepardo sono stati sottratti alle loro madri per poter essere rivenduti, soprattutto nei paesi del Golfo. La parte ancora più desolante della storia è che molti di questi piccoli muoiono già durante il tragitto, perché prelevati troppo presto.


Una sorte simile tocca ad altri due piccoli. Uno scompare durante la notte, l’altro viene azzannato dai coccodrilli durante l’attraversamento di un fiume. Rimangono solo due cuccioli dei sei iniziali.

Dopo circa un anno, per lei è il momento di una nuova cucciolata: nascono in due.

Ne parla il fisico Valerio Rossi Albertini.
Proprio il ghepardo è molto prezioso per capire i segreti della grande velocità che riesce a raggiungere, degli scatti poderosi grazie ai quali riesce a cacciare.
Fornisce indicazioni utilissime, ad esempio, per le macchine da rally o della stabilizzazione delle immagini nei video, come fa la steadycam.
Il ghepardo deve tenere fisso lo sguardo sulla preda e correre senza guardare per terra, provando ad adattarsi automaticamente alle sconnessioni del terreno rimanendo in equilibrio e senza saltellare troppo. Sono caratteristiche come queste a renderlo perfetto per studiare nuove tecniche per il raggiungimento di obiettivi – come quelli appena illustrati – da parte dell’uomo.

È morto nel 1997, lasciando un’eredità immensa per la conoscenza degli oceani e la salvaguardia dell’ambiente.

Alessio Aversa è andato a Pripyat, la cittadina – di 50mila abitanti, considerata una città-modello dell’Unione Sovietica – più vicina alla centrale, lontana solo 3 chilometri.

Boschi, piante e animali selvatici stanno prendendo il sopravvento sui vecchi palazzi, facendo diventare questa zona un vero laboratorio naturale, interessante per capire come si comporta la natura in queste condizioni.



Un deserto rarissimo in Europa, del tutto simile per conformazione a quello sahariano, con dune alte fino a 100 metri, ma con la particolarità di ospitare la macchia mediterranea. È grande solo poche decine di chilometri quadrati.
Nella zona, per lunghi anni, sono state attive anche alcune miniere, ma l’uomo – fortunatamente – non è riuscito a distruggere il deserto.
Ancora oggi, degrada fino allo splendido mare della Costa Verde.

Stavolta è andato in Norvegia a caccia dell’aurora boreale.
Un fenomeno che nasce dall’attività di protoni ed elettroni, grazie al lavoro del vento solare e al contatto con vari componenti dell’atmosfera. Un’aurora boreale può durare da pochi minuti a cinque ore.

La puntata di Niagara – Quando la natura fa spettacolo si chiude com’era iniziata: Licia Colò fa il suo appello alla sensibilità del pubblico, sottolineando quanto sia necessario e, ormai, improrogabile, impegnarsi massicciamente per preservare il nostro ecosistema. Un impegno, oltretutto, ripagato dalle emozioni che la natura sa regalarci.
La puntata di Niagara – Quando la natura fa spettaoclo finisce qui.

