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Il risultato dell’Auditel della puntata finale è stato migliore di quelli realizzati dai più prestigiosi programmi di intrattenimento di prima serata, a cominciare da “Si può fare!” e persino da “Tale e quale show”, i due “gioielli” di Carlo Conti. Un risultato al di sopra delle aspettative ma prevedibile come la vittoria di Suor Cristina. La giovane religiosa ha fatto da traino al talent risollevandone le sorti fin dalla terza puntata.
La conseguenza è che oggi tutti, o quasi, i mass media italiani e stranieri parlano della nostra “Sister J-Ax” che ha “miracolato” il talent e il coach da lei stessa scelto dopo le blind audition. Già nei giorni precedenti la vigilia della finalissima, pochi, nell’entourage di Rai2 erano disposti a scommettere che il talent sarebbe stato riproposto sulla medesima rete che lo scorso anno l’ha tenuto a battesimo. Ieri, a conferma delle mire di Rai1 sul prodotto, è arrivato un significativo tweet di Giarcarlo Leone, direttore di Rai 1 che anticipava la messa in onda, per questa sera, del film Sister act e sottolineava di averlo programmato “per ricreare l’atmosfera di #tvoi”.
Dunque la terza edizione di The Voice arriverà su Rai1 forte dell’effetto “Suor Cristina” che, se ben gestito, potrebbe non sgonfiarsi fino alla prossima edizione. Finora però la religiosa non è stata valorizzata a dovere. Nel corso delle puntate, infatti, ci sono state polemiche, discussioni, lasciate cadere troppe volte nel vuoto. Una maggiore attenzione sulla religiosa avrebbe fatto crescere ulteriormente il successo del talent show. A questo punto viene da chiedersi se non sia stata una ferma e precisa volontà della casa di produzione di restare in una dimensione low prifile in vista di un futuro tutto da sfruttare su Rai1.
La storia a ritroso di The Voice 2, mostra un percorso in crescendo, ma dalla terza puntata in poi. Dopo un discreto esordio, nel secondo appuntamento con le Blind audition cioè la puntata in cui si è esibita Suor Cristina, l’audience è iniziata a calare. Per poi risalire appena è esploso il fenomeno planetario della Suora cantante. E tutte le successive puntate hanno cercato, ma in maniera semplicistica e banale, di cavalcare l’onda lunga della consorella che sa stare in palcoscenico e vuole portare il Vangelo tra i giovani.
Ci risulta, inoltre, che dopo la finale di ieri sera, all’ultimo momento non si voleva consentire la conferenza stampa della vincitrice. Il gran ritardo con cui Suor Cristina si è presentata ai giornalisti, era dovuto proprio a questa singolare presa di posizione. Ma, fortunatamente, il buon senso ha prevalso.
Infine: non ci è piaciuto che nessuno, tra conduttore e coach, abbia sentito il bisogno di ringraziare tutti i tecnici che hanno lavorato per la resa delle 14 lunghe puntate del talent. Un comportamento non degno di un programma tv che si rispetti. E persino Angelo Teodoli, il direttore di Rai2, è stato ricordato soltanto alla fine. Un indizio quest’ultimo rivelatore delle future mosse del talent show che, a passi decisi, si avvia verso la più prestigiosa rete consorella. E questa volta non ci riferiamo alla suora.
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