“Le parole sono importanti” urlava un disperato Nanni Moretti in Palombella Rossa: davanti a una giornalista che utilizzava termini inglesi uno dietro l’altro, a Moretti non rimaneva che passare agli schiaffi. Era il 1989.
Il tema viene ripreso oggi dallo spot pubblicitario della Treccani. Ora però non è l’esterofilia linguistica al centro dell’attenzione, ma la povertà lessicale. Non è un caso che il claim dello spot reciti infatti “le parole valgono”: non solo sono importanti, ma si caricano proprio di un valore intrinseco.