Continua l’esodo da Cologno Monzese. Dopo Salvo Sottile che, lo scorso luglio, ha abbandonato Retequattro per volare a La7, anche Rita Dalla Chiesa se ne va. E tre anni fa Enrico Mentana aveva clamorosamente abbandonato l’azienda.
Rimpiangere Francesco Pannofino, ma soprattutto la fresca e ironica verve di Virginia Raffaele. Sembrava impossibile e invece è accaduto, grazie a Geppy Cucciari. Catapultata da sola, sul palcoscenico del concertone del Primo Maggio, come conduttrice, la comica di La7 forse credeva di trovarsi ancora a Le invasioni barbariche. E, a causa anche di un eccesso di bifidus “anti” regularis che ne ha stravolto il comportamento, è apparsa oltremodo nervosa, impacciata ed è caduta in troppe gaffe. Ma cominciamo dal principio.
Le invasioni barbariche si sono finalmente ritirate. E almeno fino al prossimo autunno non faranno più alcun danno. La condottiera Daria Bignardi, quasi mai imparziale, dovrà adesso tacere. Fino alla presentazione dei prossimi palinsesti, sempre ammesso che il nuovo editore de La7, Urbano Cairo, decida di riconfermare il programma.
Il suo G’day non sovravviverà alla profezia dei Maya. Sarà chiuso il prossimo 21 dicembre, giorno indicato per la fine del mondo, ma solo del mondo televisivo di Geppy Cucciari, secondo l’ultima veritiera interpretazione. Così, una delle lady della comicità made in Italy, consacrata nel suo ruolo dopo la partecipazione al festival di Sanremo 2012, si brucia al fuoco della crisi galoppante. Eh, si, perchè sembra che il pomeriggio di La7 farà a meno anche di Cristina Parodi, che, indaffarata tra cronacae gossip,non è riuscita a convincere gli spettatori. Nessuno spazio per il bifidus che pure fa tanto bene, come la povera Cucciari va predicando da un capo all’altro dell’etere. Risultato: La7 ha scoperto che la sua validità ha una scadenza come lo yogurt che reclamizza, dopo di che non potrà essere più consumata, pena gravi conseguenze per la salute (de La7, of course). Ad uno sguardo attento, alle sue performance, mai eccezionali, manca il guizzo della genialità che caratterizza la vis comica. I suoi risultati d’audience non sono mai andati al di sopra del 2,5% di share.