L’anno scorso debuttava nella seconda serata di Rai Tre Giorgio Montanini. Lo stand up comedian ha portato sul piccolo schermo un programma in cui i monologhi satirici si alternavano a candid “sociali” suscitando forti reazioni nelle vittime. Ora il comico marchigiano sta per tornare: la seconda stagione di Nemico Pubblico esordirà infatti il 3 maggio alle 23.40. Lo abbiamo intervistato.
Dopo la fulminea epidemia di Charlie che ha colpito il Paese lo scorso gennaio, il 3 maggio su Rai Tre torna Nemico Pubblico-Live. Con i suoi monologhi e le candid, Giorgio Montanini è pronto per metterli alla prova quei Charlie improvvisati.
Trainato da Report di Milena Gabanelli, il programma è cresciuto in durata e puntate rispetto alla prima stagione: otto appuntamenti da 45 minuti in onda la domenica alle 23.40.
Nascosto dietro barbe finte, cappello in testa, per le strade della capitale si aggira un provocatore che crea scompiglio tra i passanti. Nei mercati si fa notare un uomo dalla logica fin troppo stringente per essere preso sul serio; per esempio quando sostiene che i vecchi vadano rottamati, e non in senso figurato. Il motivo è presto svelato: Giorgio Montanini sta girando la seconda stagione di Nemico Pubblico, che partirà su Rai Tre domenica 3 maggio.
Comedy Central ha riconfermato Stand Up Comedy, lo show dedicato, come da titolo, alla comicità in stile anglosassone. La prima stagione aveva debuttato lo scorso 9 giugno: sette puntate in seconda serata, poi replicate per tutta l’estate fino ad ora.
È tornato in studio per la seconda volta Giorgio Montanini, il Nemico Pubblico portato su Rai Tre da Andrea Vianello.
L’intervento inizia dopo il faccia a faccia con Susanna Camusso e, per la seconda volta, si tratta di un monologo dal vivo.
Si è concluso questa sera Nemico Pubblico-Live, il programma di Rai Tre che unisce stand up comedy e candid. Protagonista assoluto, il comico marchigiano Giorgio Montanini; argomento dell’ ultimo appuntamento, il sesso.
Questo pomeriggio a via Asiago si festeggia il compleanno di Ottovolante. La trasmissione comica di Radio2, spegne infatti la sue decima candelina, e per l’occasione ci terrà compagnia in questa domenica pomeriggio con una puntata speciale.
La stand up comedy è un genere che in tv sentiamo nominare sempre più spesso. Martedì scorso è approdata in seconda serata su Rai3 con Nemico Pubblico-live, ma è su Comedy Central che la vedremo nella sua piena espressione: lo show, semplicemente, si intitolerà appunto Stand Up Comedy.
Ha debuttato questa sera Nemico Pubblico-live, il programma con cui Rai Tre vuole far conoscere al pubblico generalista italiano la stand up comedy, la comicità caustica in stile anglosassone.
Protagonista è Giorgio Montanini che, dopo alcune incursioni nel piccolo schermo, ora vi arriva con uno show tutto suo. Tema della prima puntata, il maschilismo.
Partirà martedì in seconda serata Nemico Pubblico, il nuovo programma di Rai Tre. In attesa del debutto, abbiamo intervistato il protagonista Giorgio Montanini.
Comico marchigiano già visto ad Aggratis, Montanini proporrà uno show di stand up comedy e candid sociali, un format decisamente nuovo per la tv italiana. Un programma che, già dal titolo, manifesta chiaramente le proprie intenzioni: non piacere a tutti.
Ci parli di Nemico Pubblico: cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova trasmissione di Rai Tre?
Nemico Pubblico è una trasmissione molto ambiziosa, perché si propone di portare per la prima volta, veramente, la stand up comedy in Italia. Per chi non lo sapesse, è quel genere di comicità dallo stile anglosassone in cui un comico sale su un palco con un microfono e nient’altro, solo la forza e l’efficacia della parola. Non si bada tanto alla forma quanto alla sostanza: i contenuti diventano centrali e non c’è bisogno di tormentoni e luoghi comuni. All’interno del programma inoltre, ci saranno anche delle candid camera con me protagonista.
Come mai per un programma «ambizioso» e innovativo avete scelto proprio le candid? In realtà rappresentano un linguaggio molto usato in tv: solo citando gli esempi più recenti, abbiamo Giass, Vecchi Bastardi e i servizi di Angelo Duro per Le Iene
Veramente, quando abbiamo pensato alla candid, non avevamo idea che Ricci l’avrebbe utilizzata in Giass.
Le candid di Nemico Pubblico comunque avranno una declinazione molto diversa: le abbiamo definite “sociali”, non perché abbiano un valore sociologico, ma perché le persone non si troveranno in classiche situazioni da candid. Saranno invece davanti a provocazioni emotivamente molto forti su tematiche quali il razzismo, la violenza sulle donne, la politica e il sesso.
Il secondo motivo per cui abbiamo pensato alla candid è che, ad un linguaggio sconosciuto come quello della stand up, ne serviva uno già conosciuto che mettesse la gente a suo agio.
Nel programma ci sarà dunque una fusione tra due linguaggi apparentemente molto diversi, ma che avranno una forte coerenza narrativa: oltre alla mia faccia infatti, ci sarà una continuità dettata dal tema della puntata
Come pensa che reagiranno i telespettatori?
Io spero che il pubblico impazzisca per questa nuova trasmissione e dica: «Finalmente è arrivato qualcosa di nuovo in Italia!»; se poi non lo farà, amen. Noi ci abbiamo provato, e continueremo a provarci
Nemico Pubblico è un titolo con una spiccata connotazione antagonistica: rispetto a cosa lei si propone come nemico?
Il titolo ha vari significati. Innanzitutto, in una prima accezione, viene considerato nemico pubblico chi si nasconde in mezzo alla gente, non il classico nemico di guerra che, per dire, sta dall’altra parte dell’oceano. E io nelle candid posso sbucare da qualsiasi angolo.
Poi, da un punto di vista satirico, quando metti in evidenza le contraddizioni della società, molti lo trovano liberatorio, mentre altri fastidioso, e quindi ti vedono come nemico.
Infine, invertendo i termini, perché il pubblico è nemico, nel senso che non bisogna accattivarlo cercando di andare incontro ai suoi gusti a tutti i costi. Da questo punto di vista, il pubblico è stato un nemico perché si è cercato sempre di dirgli quello che avrebbe voluto sentirsi dire. In realtà non è così: l’artista esprime il suo punto di vista; se ti piace, bene, lo segui, altrimenti no. Non bisogna cercare il consenso del pubblico in senso lato, ma quello delle persone a cui piaci.
Ai tempi di Aggratis lei e i suoi colleghi lamentavate di non potervi esprimere liberamente perché la Rai ve lo impediva. Avrà lo stesso problema anche ora su Rai Tre?
Io penso che se hanno chiamato me e non Brignano o Siani, un motivo c’è. Nel senso che vogliono comunque qualcosa di diverso, cioè vogliono che ci sia la stand up comedy in Italia, e in questo Vianello è stato lungimirante.
E’ però chiaro che facciamo parte del servizio pubblico, perciò abbiamo un doppio vincolo: non essendo la Rai un editore privato, bisogna rispondere davanti a un consiglio d’amministrazione; in più, essendo Rai Tre una generalista, alcune cose non le puoi dire, e lo trovo anche comprensibile. Ad ogni modo, tutto sommato, non sarò troppo snaturato.
Anche Brignano alle Iene ha fatto dei monologhi più impegnati, come quello sui black bloc, ad esempio.
Ah si, lo ricordo molto bene anch’io: la battuta saliente era «teste di casco».
Sinceramente: io credo che un comico dovrebbe avere un punto di vista interessante. Se sali su un palco come quello delle Iene, che ha un milione di telespettatori, e dici cose che in realtà pensano anche i vecchietti al bar, non stai facendo un buon servizio. Ma non dal punto di vista satirico; proprio dal punto di vista dell’intrattenimento: se devi dire banalità e basarti su luoghi comuni, non ha senso salire su un palco.
In quell’occasione Brignano ha fatto questo; da un punto di vista satirico…beh, non ha fatto proprio satira. Al contrario, è stato reazionario: un artista, tanto più se affermato come lui, non dovrebbe andare alla pancia della gente, ma cercare di portare un punto di vista interessante, non un luogo comune facendolo passare come un atto rivoluzionario.
Giass, Made in Sud, Colorado, Crozza; non trova che la comicità in televisione sia inflazionata?
La quantità non è sinonimo di qualità: se nessuno rimane impresso, un motivo ci sarà. ..comunque sono cose talmente diverse da quelle che faccio io che non mi sento di esprimere un giudizio: Colorado fa una comicità per bambini, c’è persino l’Apetta; Zelig ha un taglio diverso, nazional popolare.
Al momento, sono convinto che nel nostro Paese la comicità stia toccando il livello più basso degli ultimi 40 anni.
Quindi lei mi sta dicendo che dobbiamo aspettare Nemico Pubblico per vedere la comicità vera in tv?
No, assolutamente, io non mi ritengo un portatore sano di comicità.
Mi spiego meglio: non dico che la comicità nazional popolare non debba esistere. Io non la guarderò, ma in compenso ci saranno tante altre persone che lo faranno; il punto però è che 60 milioni di italiani non possono essere rappresentati tutti da Colorado, o da Zelig e Made in Sud, perché in tutti i paesi civili ci deve essere un tipo di comicità per un altro tipo di pubblico. Non sarà una comicità che piace alla massa, ma si sta parlando comunque di una nicchia consistente.
Ecco, se volete vedere la mia comicità, se vi piace quello che faccio, allora guardate Nemico Pubblico. Se poi mi volete vedere senza restrizioni, venite ai live.
Alcune anticipazioni sui monologhi in onda a partire da martedì 6 maggio le trovate qui.