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Stasera Crozza parte con il subdolo capo dell’azienda Inc Cool 8, la multinazionale delle fregature. Il finto Tim Cook dice di aver contribuito a costruire il potere di Bin Laden, Saddam e Gheddafi per poi favorirne la caduta. La critica del comico, tramite il suo personaggio, è anche per i finti indignati dei social sui fatti di Parigi con la loro retorica. Vende “il set completo per il pacifista convinto“.
“Sono annichilito, la Francia è casa nostra. Hanno colpito i nostri fratelli. I colpevoli sono folli assassini, senza se e senza ma“: questo il commento serio di Crozza. Induce il pubblico a chiedersi chi sia e da dove vengono i terroristi dell’Isis.
Per capirne di più, manda in onda un rvm in cui Hillary Clinton tempo fa sostenne che i mujaheddin furono sovvenzionati dagli Usa venti anni fa. Più o meno disse così un mese fa anche l’ex primo ministro inglese Tony Blair e la critica si fa più serrata. Attraverso delle goffe fotografie, Crozza condanna l’inettitudine di alcuni governanti europei, come Hollande.
Anche l’Italia non è esente, dato che il nostro Paese è uno dei maggiori venditori di armi ai paesi islamici. Crozza ha parole di ammirazione per il Papa, che ha condannato sia i terroristi, sia chi vende le armi. “Me lo sposerei“, dice. Applausi dal pubblico quando lo showman ricorda Valeria Solesin, l’unica vittima italiana negli attentati.
Sacrosante le critiche a Gasparri e Salvini per le loro proposte a dir poco assurde. Il primo chiede controlli su tutti gli islamici, il leader della Lega vorrebbe chiudere le frontiere. La sua accusa è che entrambi non conoscono le sfaccettature del mondo musulmano, caratterizzato da molte correnti.
Anche nei loro confronti, però, c’è qualche presa in giro. Lo spunto è un fisico mediorientale che in una conferenza smentiva con esempi improbabili l’ipotesi che la Terra girasse su se stessa. “L’importante, però, è che non ci si debba sentire superiori a loro“.
A proposito di “impreparati”, Crozza parla di Razzi ed allora scatta l’imitazione, la prima di quest’anno. Non a caso, il finto politico non sa minimamente cosa sia successo a Parigi. L’impostazione è quella della scorsa stagione: l’onorevole è ritratto come un uomo traffichino e interessato solo ai fatti suoi e ai beni materiali, vitalizio in testa.
Come risolvere il problema del terrorismo? “Facciamo in Abruzzo una partita amichevole tra Isis Scapoli ed Isis Ammogliati“, risponde. Ciò che lo attira del mondo musulmano è solamente “la grana“. Consiglia poi al finto giornalista (Andrea Zalone) di creare un califfato tutto suo, il “Franco Califfato“. L’imitazione è divertente, peccato per le troppe parolacce.
Beppe Grillo e Diego Della Valle al centro del secondo blocco della trasmissione. Il primo ha detto di voler togliere il suo nome dal logo del Movimento Cinque Stelle, l’imprenditore invece ha comunicato di voler creare un movimento politico tutto suo.
Tra Crozza e Grillo i rapporti non sono buoni, per lui è “un ex amico“. Il leader del M5S tornerà a teatro e Maurizio Crozza lo ritrae in versione Amleto, eroso dai dubbi: continuare l’avventura politica oppure recitare? La scelta non è facile ed infatti quasi impazzisce.
Il bersaglio si sposta su Della Valle e il suo nuovo movimento “Noi italiani“. Crozza: “Noi italiani chi? Italiani del genere ce ne sono due: lui e il fratello. È della stessa pasta di Montezemolo e Passera“, dice con sarcasmo. L’accento si sposta anche sulla genericità del suo programma, pieno di parole come “fase“, “robe“, “cose“. Il parossismo arriva a livelli estremi che lo stesso Crozza ride a crepapelle. “Sono un leader nel realizzare supercazzole“, sentenzia il finto imprenditore calzaturiero.
E a proposito di supercazzole, termine entrato nella nuova edizione del vocabolario Zingarelli, Crozza chiede che lo stesso avvenga per la parola “personaggetto“, cavallo di battaglia del suo Vincenzo De Luca. Durante il consiglio regionale, il M5S ha bloccato i lavori. E l’imitazione parte proprio da questo evento, con una raffica di improperi elaborati con grande creatività. Questa sera le invenzioni rivendicate sono l’opposizione, i pollici opponibili e l’alfabeto.
Dalla politica allo sport ed allora è il turno di Massimo Ferrero, il presidente della Sampdoria. Sempre più fuori come un balcone, ma proprio per questo la parodia è irrestibile. I morti della serata sono Walter Zenga, l’ex allenatore della sua squadra e il cantante Edoardo Bennato.
Chiusura consueta con il “Come l’ho fatto“, in cui si vedono alcuni momenti delle prove dello spettacolo durante la settimana. Crozza nel paese delle meraviglie torna venerdì 27 novembre alle 21,10, sempre su La7.