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L’attrice entra subito in tema tv: “Ho qualche problema a lavorare in televisione – ha così esordito – mi cacciano sempre. Ora mi hanno fatto tornare grazie al Tg Porco che ho girato a casa mia, con un green screen, un prodotto fatto in casa, solo per la circolazione web, ma abbiamo fatto una decina di milioni di visualizzazioni”.
Inevitabile il riferimento alla politica: “Non mi sono mai candidata, non ho mai fatto politica. Mio padre è stato senatore di Forza Italia per un periodo. Forza Italia non mi è mai piaciuta. Su questo io e i miei fratelli abbiamo rotto molto le scatole a nostro padre. La politica nel mondo sta vivendo un momento molto basso, il problema è che da un po’ di tempo a questa parte si registra un indebolimento della democrazia. Il neo-liberismo ha fatto fa sì che la democrazia diventi come una formalità, il voto dei cittadini conti sempre meno, la partecipazione sia impossibile, l’informazione censurata, la cultura di regime. Tutto ciò indebolisce la politica e così fanno politica sempre più spesso i disinteressati al bene comune, coloro, cioè, che sono interessati più ai fatti propri”.
Sul ruolo che ha oggi la tv, dice che l’evasione a tutti i costi ha ucciso la televisione. “Quando era libera – ha dichiarato – la tv scatenava una grande partecipazione, la gente si arrabbiava e aveva la sensazione che le cose potessero cambiare. Oggi questa sensazione non c’è più. Ti riempiono la testa di programmi che sono fatti apposta per renderci passivi. La vita si è fatta angosciante e l’istinto ci porta alla fuga perché non vuoi pensare a niente. Dovremmo smettere di farci riempire la testa di cose stupide”. Se la morte della satira è una banalità che ciclicamente si ripete, per la Guzzanti l’Italia vive un momento di difficoltà sotto il profilo della qualità e della tenuta democratica del Paese: “Penso – ha detto sollecitata dai ragazzi – che con Berlusconi ci sia stato un arresto dello sviluppo democratico. Siamo tornati a mettere in discussione il diritto allo studio che è un fondamento della democrazia. Sono riemersi i fantasmi del passato. Oggi il fascismo sembrerebbe non esserci più, ma in realtà alla fine le soluzioni prospettate, come quelle per l’immigrazione, sono le stesse, sono violente”.
Ancora: “per quindici anni non ho lavorato in tv. Anche per questo ho iniziato a fare cinema, poi a fare documentari e poi ho fatto altri film. La tenacia è tutto nella vita. Il futuro si costruisce, non lo si attende. Se tu attendi fai in modo che il tuo futuro lo decida qualcun altro al posto tuo e, invece, noi dobbiamo riuscire a costruire il futuro che vogliamo”.
Ospite al Giffoni Film Festival anche Matilde Gioli alla quale è stato consegnato il premio “Explosive Talent Award”. La Gioli è stata la valletta di Fabio Fazio nelle due puntate speciali del Rischiatutto andate in onda lo scorso 21 e 22 aprile.
“Fare l’attrice – ha confessato ai ragazzi della Masterclass – non era nei miei sogni, non c’avevo mai pensato. Ci sono un po’ inciampata. Mia mamma aveva letto ad un semaforo che cercavano ragazzi con accento settentrionale per fare la comparsa per il film di Virzì. Dopo un po’ di tempo ho ricevuto una telefonata. Virzì ha voluto vedermi ed è iniziata così. Ora sto andando avanti, ma non era nei miei piani”.
Matilde Gioli ha iniziato la sua carriera partendo dal gradino più alto del podio: lavorando con un grande registra e con un cast italiano d’eccezione: “Tutto quello che ho imparato sul set de Il capitale umano – ha spiegato – è stato fondamentale per me. La condivisione generosa dei quattro attori protagonisti e degli altri è stata importantissima. Sono cose che mi porto dietro nei set di oggi, è iniziare con i migliori”.
Dopo sono arrivate altre parti, altre esperienze, altre partecipazioni: “Non ho ancora capito se so fare bene questo mestiere. Ho pensato di provare tutte le sfaccettature di questo mestiere. Cerco di spaziare proprio per comprendere meglio. Posso anche dire non ho ancora deciso cosa fare da grande”.
Poi la partecipazione al fianco di Fabio Fazio nelle due puntate pilota di “Rischiatutto”: “Ho capito – ha detto Matilde Gioli – che quella non era la mia strada. Però ho voluto cimentarmi. E’ stato divertente, ma non mi ha dato la stessa soddisfazione che mi dà stare sul set. Ho voluto provare”.