Nel cast entrano Enzo Decaro e Massimo Poggio, che sarà il nuovo direttore del giornale in cui lavora il protagonista. Si tratta di una serie, spiega la direttrice di Rai Fiction Eleonora Andreatta, che mescola il giallo ad aspetti più “rosa”. Vi è anche una chiave di lettura sul giornalismo, qui raccontato dal punto di vista di un uomo la cui etica è più forte della voglia di fare lo scoop.
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Un mestiere, prosegue Gigi Proietti, che “non avrei mai potuto fare”per una questione di attitudini personali. Ad essere approfondito in questa nuova serie, sarà l’approfondimento umano del personaggio principale, diviso a metà tra aspetti privati e “cold case” da risolvere.
Avere una figlia, la cui esistenza viene scoperta dopo anni, tirerà fuori lati sentimentali che il protagonista stesso ignorava di se stesso.
Luca Manfredi, regista, racconta di essersi subito affezionato a Una pallottola nel cuore. A differenza della prima stagione però, adesso l’impressione era che le opportunità della serie fossero aumentate: oltre a indicare sui casi infatti, Proietti sarà impegnato ad occuparsi di un’indagine trasversale che lo riguarda sul personale. Dovrà infatti scoprire chi gli sparò una pallottola 30 anni fa, e l’indagine attraverserà tutti i quattro tvmovie.
Le pallottole, racconta Enzo Decaro, arrivano dal passato, e sono di diverso tipo: la scoperta di una figlia e l’arrivo di un rivale in amore per Bruno. Si tratta di un cast, spiega l’attore, teatrale: di solito in Italia gli attori vengono divisi tra quelli che lavorano in tv, al teatro o al cinema. Qui lo “sfizio” è stato invece portare un po’ di teatro sul piccolo schermo. Inoltre, scherza, finalmente si è riuscito a portare un triangolo amoroso con due uomini e una donna: “io faccio quello che rompe”.
Paola Minaccioni sarà “la stronza” della situazione, ma una donna che ha comunque un lato più profondo da scoprire. Francesca Inaudi invece, nel ruolo di Maddalena, scoprirà di essere la figlia del protagonista: “Mi sono talmente tanto nella parte che sono riuscita persino a litigare con Proietti, facendomi riprendere per aver smanettato con il telefono durante le riprese”.
Alla sceneggiatura ha collaborato anche Gigi Proietti, descritto dagli autori come un “caso”: scrivere per lui infatti, significa avere già davanti una serie di battute e situazioni che sembrano crearsi da sole. In un paese in cui i casi di cronaca rimangono aperti per anni, il personaggio di Bruno Palmieri è quindi una sorta di risarcimento morale in quanto pone la parola fine.
L’appuntamento è per il 5 aprile su Rai 1.