Mentre Carlo Conti conduttore e direttore artistico della 67esima edizione della kermesse canora viene boicottato su WhatsApp per il “presunto” cachet che percepisce, la città di Sanremo lo promuove.
Un fantasma si aggira nella Rete, pronto a balzare tra i lustrini del Teatro Ariston dove domani sera si solleva il sipario sulla liturgia laica del Festival di Sanremo. E’ il boicottaggio tramite i social del “sacerdote” della Festa, quella che Mamma Rai aspetta tutto l’anno, per rilanciare il suo marchio e assicurare la raccolta pubblicitaria dei successivi dodici mesi. E infatti contro il contratto stratosferico che Carlo Conti percepisce per l’operazione-Festival si accanisce una sorta di catena di Sant’Antonio diffusa attraverso il più economico dei social, Wathsapp.