Il segmento di apertura è dedicato alla violenza di un marito su quella che sta per diventare la sua ex moglie. Con l’udienza di separazione prevista domani, Salvatore D’Apolito ha teso un agguato a Flora Agazzi – questo il nome della donna – con tanto di colpi di pistola. La donna ora è in gravi condizioni in ospedale.

L’inviato Paolo Andreolo proverà ad andarlo a cercare, entro la fine della puntata, ad un raduno di Vespa, vicino Monza.

L’ipotesi ufficiale è che Brenda sia fuggita dopo aver capito che Andrea la tradiva e che era deciso a lasciarsa. Celia, un’amica di Brenda che abita a Milano, dice che è preoccupata perché la donna, molto innamorata, era stata minacciata e spesso veniva maltrattata.

Andrea ammette il rapporto in crisi, i continui screzi, che lui aveva deciso di lasciarla e anche le litigate violente. Ma nega che la scomparsa possa essere in alcun modo imputata a lui.
Tra le altre cose, ha annotato su un taccuino, con sorprendente precisione, pagine di dettagli sugli ultimi giorni precedenti la scomparsa. In più ha utilizzato la geolocalizzazione di smartphone e tablet per ricostruire gli spostamenti di Brenda.

Ylenia, la ragazza che abita nell’appartamento insieme al suo convinvente, alla madre e al convivente della madre, era scesa a fare una passeggiata con il cane quando ha incontrato nove poliziotti che sono voluti salire con lei in casa.
Ora la famiglia vuole capire se l’operato della Polizia sia stato regolare.
La Dottoressa Laura Perrotta – Responsabile dell’Ufficio Stampa della Questura di Genova – giustifica la condotta dei poliziotti con l’aggressione del cane (ancora da accertare). Resta da chiarire se le modalità con cui i poliziotti sono entrati in casa siano state o meno consone e giustificabili. E se le pallottole siano state sparate ad altezza uomo.

Tiziano si è fatto sentire fino a tre giorni dopo la sua partenza, quando ha contattato sua madre chiedendo soldi, perché era in difficoltà. Da quel momento non ha più risposto al telefono.

Giusy è stata vista l’ultima volta in Via Dolceimpoverile, una strada sterrata piena di rifiuti e rovi che attraversa dei campi abbandonati. Non se la passava benissimo da qualche tempo, ma non sembra che le sue difficoltà potessero giustificare una fuga volontaria. Tanto più che quando era uscita l’ultima volta si era truccata (cosa che non faceva spesso) e preparata come se avesse un appuntamento.


Ci sono da interpretare rapporti con decine di uomini facoltosi, imprenditori, medici e politici, da Cornuda (Treviso) agli ambienti parlamentari di Roma.
Il suo lavoro era poco chiaro. Prima ha detto di essere badante, poi traduttrice, ma i suoi continui spostamenti e la innumerevoli relazioni intrattenute facevano pensare che ci fosse qualcos’altro.
Inoltre, vanno capiti una serie di indizi – tra cui alcuni otto hard disk spariti, foto in cui sono rappresentati quelli che sembrano alfabeti segreti – che fanno apparire Sofiya come una persona ambigua. Qualcuno dice addirittura che potesse essere una spia dei servizi segreti ucraini.

Secondo lui è improbabile che l’assassino fosse Pascal Albanese.
La vita e la personalità di Sofiya appaiono sempre più intricate e inconoscibili nel profondo, piene di segreti e bugie. E ciò rende le ricostruzioni sull’accaduto fumose e piene di supposizioni.

L’appuntamento con Chi l’ha visto? è per domattina alle 11:30, con la fascia quotidiana.