Cultura - programmi culturali in TV
Leonardo Da Vinci il genio a Milano, da Rai Com al cinema il 2 maggio
{module Pubblicità dentro articolo}
Questa volta Rai Com si è fatta ispirare dalla mostra su Leonardo in Palazzo Reale a Milano curata da Pietro Marani, durante l’Expo: ed insieme con Skira e Codice Atlantico, con la partecipazione di Maremosso, con la Pirelli e Confagricoltura, ha realizzato un docufilm sulla vita, la scienza e l’arte di Leonardo negli anni che trascorse a Milano, fra il 1482 e il 1499, fino a che Ludovico il Moro – cui l’artista inviò una famosa lettera del 1482, in cui gli elencava i suoi servigi – fu signore della città, prima dell’arrivo da occupante del re francese Carlo VIII.
Rai Com ha fatto ricorso agli autori Jacopo Ghilardotti e Gabriele Scotti, oltre al regista Nico Malaspina: ma pur fruendo della consulenza di grandi specialisti dell’arte di Leonardo, fra cui anche Vittorio Sgarbi, l’istituzione Rai ha inserito nel docufilm anche delle fiction (con vari attori: voce narrante Sandro Lombardi e regista Luca Lucini), per la resa dei luoghi, dei personaggi, dell’atmosfera e della vita reale di Leonardo a Milano.
Vedremo il Castello Sforzesco dove l’artista certamente entrò, ma anche il Museo Nazionale della Scienza e Tecnologgia a lui intitolato, che egli ovviamente non conobbe, ma che contiene la ricostruzione dei suoi brevetti, modelli e ‘machine’da lui inventate.
Vedremo S.Maria delle Grazie, bellissima architettura del Bramante ancora stilisticamente quattrocentesca, ma il cui pittoricismo e luminismo interno alla Cupola evidenziano l’innegabile influenza di Leonardo. E qui, nel refettorio del convento, egli dipinse la celeberima “Ultima Cena”.
Si vedrà la Vigna che poi Leonardo lasciò in eredità a Salaì, il suo aiutante ancora bambino nel 1490, ma che l’artista amò facendone la rappresentazione e il simbolo del suo concetto della Bellezza.
Vedremo i ritratti da lui eseguiti negli anni milanesi, ancora molto legati al ‘400: “La belle Ferronnière” meravigliosa nel morbido modellato del volto, la “Dama con l’ermellino”, che è Cecilia Gallerani amante di Ludovico il Moro, col piccolo animale del cui Ordine era stato insignito il Duca, e che qui rientra in un complesso gioco pittorico di curve.
Vedremo la stupenda “Vergine delle Rocce”, capolavoro assoluto della concezione di Leonardo di una natura ‘naturans’, che evolve e muta all’infinito, indi il “Ritratto di Musico” e…. la sua “Ultima Cena”.
Leonardo, pur di perfezionare il capolavoro, adottò la tecnica della tempera (che va applicata su legno o su tela, mai sul muro ‘a fresco’), destinando l’opera alla rovina, che un ventennale restauro del Novecento ha frenato, scongiurando ed evitando il peggio. In una scatola prospettica quattrocentesca, su un paesaggio aperto da una finestra sul fondo, l’artista ha collocato una lunga e rigida tavola, attorno a cui invece gli Apostoli si muovono in preda al vento impetuoso di una emozione inattesa. Gesù ha detto loro che qualcuno lo tradirà: a gruppi di tre (i mesi nelle quattro stagioni? Forse per far rientrare nel ciclo della natura anche i sentimenti umani?), gli Apostoli si agitano e si vogono l’un l’altro. Stupendo nel modellato è Giovanni, “il discepolo che Gesù amava”, appena girato verso Pietro – che gli chiede chi sia il traditore fra loro: tenerissimo, bellissimo, è forse immagine di Salaì, l’aiutante adolescente che Leonardo amava, il cui afflato la rovina del colore del grande dipinto non riesce a celare.
A questo punto ci si domanda perché sia stato incluso, fra i capolavori presentati nel documentario, il ben più tardo e maturo “S.Giovanni Battista” (1508-13), dipinto sì a Milano – dopo un basilare nuovo soggiorno fiorentino di Leonardo, fra Raffaello e Michelangelo – ma nel secondo periodo di residenza dell’artista dal 1508 al ’14, in cui egli compì forse l’ultima sua opera pittorica, il S.Giovanni Battista – che portò poi seco in Francia (ove morì), insieme con le tele della “Madonna con S.Anna e il Bambino” e della “Gioconda”. Anche in quell’opera, in cui i capelli ricciuti del Santo proseguono nel vello animale che lo ricopre, in una trasmutazione continua della natura ‘naturans’ leonardesca, il volto e l’intensa espressione del giovane sembrano rivelare le sembianze di Salaì, in un’ultima affermazione della Bellezza e della compiutezza dell’Essere, nella unione degli opposti, del maschile e del femminile.
{youtube}XVAXSZwruNs{/youtube}
Per informazioni sui cinematografi che proietteranno il film, nei giorni 2,3,4 maggio, distribuito da Nexo Digital nell’ambito della stagione “La grande Arte al Cinema” – in collaborazione con Mymovies.it – digitare www.leonardothemovie.com, e ww.nexodigital.it.
Cultura - programmi culturali in TV
Sentieri, dal 1° aprile su Rai 1 alla scoperta dei sentieri italiani
Indice dei contenuti
Sabato 1° aprile, dalle ore 14:00 su Rai 1, è prevista la messa in onda del primo appuntamento di Sentieri. Il programma, come di consueto, è fruibile anche in streaming e on demand dal sito di Rai Play.
Sentieri, protagonisti i sentieri delle montagne del nostro paese
Sentieri, dopo il breve debutto della scorsa estate, torna in programmazione sulla rete ammiraglia della TV di Stato. Lo show appartiene al filone delle produzioni on the road: le telecamere, infatti, girano in lungo e in largo l’Italia per mostrare le sue innumerevoli bellezze.
Il filo conduttore di ogni episodio è la montagna. A differenza di ciò che avviene in altre trasmissioni (come, ad esempio, Linea Bianca), il focus è proposto sui numerosi percorsi che scandiscono le nostre ime montuose.
La volontà della Rai è quella di dare risalto ai tanti luoghi che, pur bellissimi, sono poco noti e di conseguenza poco conosciuti e visitati. Ad oggi non state comunicate le location che ospitano la produzione. Nella prima stagione i conduttori si sono recati in varie regioni italiane, tra cui la Sicilia, la Puglia e il Piemonte.
Salvo ulteriori cambiamenti di palinsesto, la prossima edizione di Sentieri è composta da sette puntate inedite.
Chi sono i conduttori
Ma chi sono i conduttori di Sentieri? In primis il pubblico ritrova Lino Zani, alpinista e maestro di sci che, in passato, ha scalato alcune delle vette più alte del mondo. In televisione ha lavorato nel cast produttivo di vari format con al centro le montagne, come ad esempio Linea Bianca.
Da quest’ultimo, poi, arriva a Sentieri anche Giulia Capocchi. La conduttrice guida la produzione al fianco di Massimiliano Ossini e ha alle spalle un’importante carriera, iniziata nel 2008 grazie a Miss Italia. Successivamente ha presenziato in qualità di inviata per talk show popolari della Rai, tra cui La Vita in Diretta.
Terza e ultima conduttrice, infine, è Margherita Granbassi. Dopo una vita da schermitrice (grazie alla quale ha ottenuto due medaglie olimpiche), nel 2008 esordisce come giornalista e conduttrice affiancando Michele Santoro ad Annozero. Da quel momento ha guidato altre trasmissioni come Super 8 e Sirene, fino al suo arrivo nello scorso anno a Sentieri.
Sentieri, i consigli di Gian Luca Gasca
In ogni episodio di Sentieri sono previsti i preziosi interventi di Gian Luca Gasca. Scrittore e reporter, è un grande conoscitore della montagna, a cui ha dedicato ben quattro libri. Attraverso le sue parole, lo show intende divulgare le più importanti norme comportamentali necessarie per vivere in piena sicurezza l’ambiente montano.
Cultura - programmi culturali in TV
Linea Verde 19 marzo, Peppone e Beppe Convertini alla scoperta della Sardegna
Indice dei contenuti
Domenica 19 marzo, dalle ore 12:20 su Rai 1, è prevista la messa in onda di un nuovo appuntamento con Linea Verde. Il programma, come di consueto, è condotto da Beppe Convertini e Peppone Calabrese. La puntata è fruibile anche in diretta streaming e on demand dal sito di Rai Play.
Linea Verde 19 marzo, gli aspetti meno conosciuti della Sardegna
A Linea Verde del 19 marzo è visitata la Sardegna. Con l’avvicinarsi della primavera e (soprattutto) dell’estate, la regione diventa la meta preferita per centinaia di migliaia di turisti, sia italiani che internazionali. L’obiettivo dei conduttori, però, è quello di raccontare la vita nell’isola durante i mesi invernali, quando il territorio è popolato solo dagli abitanti locali.
Il viaggio di Linea Verde del 19 marzo ha come protagonista il golfo dell’Asinara. Con questo nome ci si riferisce all’isolotto situato ad ovest delle coste sarde, contraddistinto per la presenza un Parco nazionale e di un carcere.
Sul golfo dell’Asinara si affacciano vari borghi, tra cui Castelsardo, Porto Torres, Sorso e Stintino.
Gli antichi mestieri
Durante Linea Verde del 19 marzo i conduttori incontrano alcune persone del posto. Queste, tra mille difficoltà, lavorano tutti i giorni per custodire con amore e determinazione le antiche tradizioni. Sono molti i mestieri del passato che sono ancora oggi praticati, seppur con l’introduzione di innovazioni e modernizzazioni. È il caso della pastorizia, attività profondamente cambiata negli ultimi decenni.
Un focus, poi, è proposto sulla pesca e sulla raccolta di ricci marini. Varie associazioni ambientaliste hanno lanciato l’allarme, assicurando che la specie è a rischio estinzione dai mari della Sardegna.
Linea Verde 19 marzo, l’antico altare prenuragico
Nel corso di Linea Verde del 19 marzo, però, non è trascurata la storia del territorio sardo. Convertini e Peppone scoprono l’antico altare prenuragico, un unicum in tutto il Mediterraneo occidentale. Per secoli ha avuto un’importante funzione religiosa e, qui, si recavano le civiltà del tempo per compiere i riti legati alla fertilità.
I conduttori, a Linea Verde, incontrano uno dei gruppi pop agropastorale più importante della Sardegna. Stiamo parlando degli Istentales, che in carriera hanno duettato con artisti come Elio, i Nomadi e i Modena City Ramblers.
Come di consueto, nella puntata ci sono riferimenti al settore agroalimentare. Si parla di vini, grazie all’antica tradizione di prodotti come il Vermentino e il Cannonau. Infine è approfondito il carciofo spinoso, coltivato nel territorio sardo sin dall’epoca dei Fenici e che oggi vanta il marchio di Denominazione d’Origine Protetta.
Cultura - programmi culturali in TV
Paesi che vai 19 marzo, tappa e itinerario: i monumenti di Cagliari
Indice dei contenuti
Domenica 19 marzo, dalle ore 09:40 su Rai 1, è prevista la messa in onda di un nuovo appuntamento con Paesi che vai. Il programma è condotto da Livio Leonardi ed è fruibile in diretta streaming e on demand dal sito di Rai Play.
Paesi che vai 19 marzo, la città di Cagliari
Paesi che vai del 19 marzo è ambientato interamente a Cagliari. La città, capoluogo della Sardegna, conta poco più di 154 mila abitanti ed è ricca di storia e di monumenti. Tra questi c’è il Bastione di Saint Remy, dal quale parte il viaggio di Livio Leonardi. Costruito a cavallo tra il 1800 e il 1900, è alto circa 24 metri ed è intitolato a Filippo Guglielmo Pallavicino, primo viceré di Sardegna.
Nel 1943, durante la seconda guerra mondiale, il sito ha subito dei gravi danni in seguito ai bombardamenti. Dopo lunghi lavori di restauro ha riaperto i battenti nel 1958. La storia del Bastione è raccontata a Paesi che vai del 19 marzo, che ricostruire le atmosfere del passato anche grazie alla presenza di personaggi in costume d’epoca.
Dal Castello di San Michele alla Cattedrale di Santa Maria
Durante Paesi che vai del 19 marzo ci si reca in altri luoghi simbolo di Cagliari. Non manca il Castello di San Michele, risalente al Medioevo e dal quale è possibile ammirare dall’alto tutta l’area cittadina. Spazio, poi, all’anfiteatro romano, risalente al I secolo d.C e che presentava una capienza di circa 10 mila persone, che potevano assistere alle lotte tra gladiatori.
Un focus è proposto sulla Cattedrale di Santa Maria, noto anche con il nome di Duomo di Cagliari. Con un’altezza di 32 metri e una lunghezza di 35, è tra i monumenti più rappresentativi della città.
A Paesi che vai è prevista una tappa al Palazzo Regio, antica residenza del rappresentate del Re e oggi adibito a sede della Prefettura. Il conduttore, inoltre, si reca nel moderno Palazzo Civico.
Paesi che vai 19 marzo, le bellezze naturalistiche e il Castello di Sanluri
Nel corso di Paesi che vai del 19 marzo, poi, Livio Leonardi si immerge nelle tante bellezze naturalistiche della zona di Cagliari. A tal proposito non può mancare il Poetto, principale spiaggia della città che si estende per circa 12 km e che, in estate, diventa meta di migliaia di turisti.
Infine, a Paesi che vai si fa visita a Sanluri, comune di circa 8 mila abitanti. Il centro è contraddistinto dalla presenza di un grande Castello, che oggi ospita il Museo risorgimentale Duca d’Aosta.
-
Senza categoria3 anni fa
Adriatico, una nuova generazione di liquore amaretto
-
Reality Show2 anni fa
The Real Housewives di Napoli: dal 9 aprile la seconda stagione su Discovery+, chi sono le protagoniste
-
Intrattenimento3 anni fa
Io e la mia ossessione su Real Time le storie di Michelle, Carolyn, Sydney ed Evelyn
-
Game Show11 mesi fa
Celebrity Chef, Alessandro Borghese apre il suo ristorante ai vip nel nuovo cooking show su Tv8
-
Spot in TV4 anni fa
Spot in tv | Con Brondi il lupo diventa Bravo
-
News7 giorni fa
Stasera in tv martedì 14 marzo 2023 – Tutti i programmi in onda
-
News2 settimane fa
Stasera in tv martedì 7 marzo 2023 – Tutti i programmi in onda
-
News3 settimane fa
Stasera in tv martedì 28 febbraio 2023 – Tutti i programmi in onda
Ravecca Massimo
16 Maggio 2016 at 20:06
Il legame più sorprendente che collega la Sindone di Torino con le opere pittoriche di Leonardo da Vinci è nella somiglianza del volto contenuto nell’immagine della ferita al costato della Sindone, con il volto urlante del guerriero centrale della Battaglia di Anghiari di Leonardo realizzata a Firenze a Palazzo Vecchio nel Salone dei Cinquecento. Capolavoro conosciuto tramite riproduzioni e copie. Sebbene l’immagine della ferita al costato sembri sempre leggermente differente nelle varie riproduzioni fotografiche, un po’ come l’Autoritratto di Leonardo. Riprodotta includendo anche parte dello spazio alla sua destra e sinistra, mostra caratteristiche comuni con il guerriero centrale con il berretto rosso ripreso ad esempio dalla Tavola Doria che riproduce della Battaglia di Leonardo, la Lotta per lo stendardo. Naso pronunciato, bocca spalancata, il labbro superiore quasi attaccato al naso. Fa quasi più paura il volto contenuto nella ferita al costato della Sindone, che il guerriero con il copricapo rosso, come appare nelle varie copie della Battaglia.
Il legame non sarebbe solo di tipo figurativo, (la somiglianza dei due volti), ma anche di tipo funzionale. Giacché la ferita al costato a Gesù fu procurata da una lancia da parte di un soldato (Vangelo di Giovanni 10,34). Mentre nella Battaglia di Anghiari, la Lotta per lo stendardo verte attorno al possesso di una lancia. Inoltre mentre nel violento furore parossistico della Battaglia di Leonardo assistiamo al mutarsi degli uomini in cavalli e viceversa. La guerra rende l’uomo una bestia. La Sindone invece custodirebbe la trasfigurazione gloriosa di Gesù.
L’immagine della ferita al costato è la “prova” della presenza attuale della Battaglia di Anghiari, dietro gli affreschi del Vasari a Firenze, nel salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio. Cfr. ebook/kindle: La Sindone di Torino e le opere di Leonardo da Vinci. Analisi iconografica comparata. Grazie