In questa puntata d’esordio, le telecamere ci porteranno nei sotterranei del Senato delle Repubblica, per un’indagine sulle presunte tracce del 14° obelisco di Roma. Poi, si sposteranno di poco per un’esclusiva di Freedom, cioè il collaudo della nuova illuminazione della Basilica di San Pietro.
Ma vedremo anche un’antichissima città in Messico, i tunnel delle miniere di ferro sull’Isola d’Elba e un’altra esclusiva, stavolta in una tomba a Saqqara, in Egitto.

Seguiamo insieme la diretta della prima puntata.


Poi, Roberto Giacobbo inizia la presentazione della prima indagine: quella sul presunto obelisco egizio perduto sotto il Senato della Repubblica.


L’attendibilità del libro di Pietro Rossini, che parla dell’obelisco cercato da Giacobbo, è tutta da accertare. È appurato, tuttavia, quanto le informazioni del Rossini su tutti gli altri obelischi siano molto dettagliate, il che lascerebbe supporre una certa fondatezza anche di quanto scritto su quello nascosto.


Infine, Roberto Giacobbo si reca nei pressi del Senato insieme al tecnico del CNR, per una ricerca in profondità con un sofisticato georadar adatto alla captazione di reperti archeologici.





Infatti, lo “scoop” dura poco e Giacobbo passa al Presepe di San Pietro e a qualche minuto di catechesi.
Adesso, Roberto Giacobbo si reca in Messico per sorvolare in mongolfiera l’anticchissima città di Teotihuacan.
Gli Aztechi, quando vi si imbatterono, la ribattezzarono “la città divina”, per via della sua imponenza e della grandezza (circa 20 chilometri quadrati).

I simboli della città sono la Piramide del Sole e la Piramide della Luna ed è su quelli che si concentrerà l’attenzione di Giacobbo.





L’Archeologa Maria Longhena, esperta di civiltà pre-colombiane, conferma che la stessa costruzione delle piramidi era scandita da rituali fondati su sacrifici umani.



Molto particolare l’effetto creato dalla pirite: la luce la fa brillare come fosse un cielo stellato.


Tra le altre cose, Giacobbo fa vedere anche un’antichissima teleferica che finiva sospesa nel mare e che serviva al trasporto dei materiali.
Nel fortunale di fine ottobre che ha flagellato l’Italia, questa preziosa testimonianza dell’antica attività mineraria è stata spazzata via dall’impeto delle mareggiate. 
Sono suggestivi anche i macchinari industriali abbandonati dopo la cessazione delle attività, negli anni ’80 del novecento.


La miniera è stata sfruttata solo in parte ed è considerata una riserva strategica di ferro per l’Italia. In caso di emergenza, il nostro paese potrà estrarre da qui il ferro necessario.






La prima puntata di Freedom – Oltre il confine finisce qui.
Roberto Giacobbo, in sostanza, prosegue lungo il solco tracciato con Voyager su Rai2, con una prima puntata ricca di immagini suggestive e di argomenti interessanti, pur con un approccio divulgativo confuso e parziale.
Peccato per la ricerca spasmodica di suspense, l’evocazione sensazionalistica di presunti misteri con fragile fondamento, l’annuncio continuo di scoop imminenti. Tutto ciò è senza dubbio funzionale alla cattura dell’attenzione del telespettatore per appassionarlo a quanto viene raccontato, ma sfocia in un senso di generale incompiutezza quando i servizi finiscono e ci si rende conto che si è trattato solo di un’iperbole narrativa.
Freedom – Oltre i confine ci ha portato in luoghi di per sé affascinanti e in grado di incuriosirci, sarebbe bastato farcene godere concentrandosi su una divulgazione più puntuale, senza indugiare in certe dinamiche.
