La diffusione dell’espressione guerra fredda iniziò a partire dal 1947 (fine 1991), quando il giornalista americano Walter Lippmann volle così definire lo stato delle relazioni internazionali che si andava delineando dopo la Seconda guerra mondiale, a causa della sempre più evidente spaccatura tra l’Unione Sovietica, che aveva occupato l’Europa orientale, e gli Stati Uniti, che si erano affermati come maggiore potenza dell’Occidente democratico.
Un mondo diviso in due blocchi, quello occidentale e quello sovietico, popolato da spie e dominato dalla paura e dal sospetto, un senatore, negli Stati Uniti, diventa il simbolo della lotta al comunismo. Il suo nome è Joseph McCarthy.
Un’ostilità che non sembrava più risolvibile attraverso una guerra frontale tra le due superpotenze, un pericolo per la sopravvivenza dell’umanità rappresentato da un eventuale ricorso alle armi nucleari.

Un lungo dopoguerra. Joseph McCarthy e la sua caccia alle streghe segnerà profondamente gli anni Cinquanta in America. Lo spionaggio fra Est e Ovest resta il cuore della Guerra Fredda. In Italia, esiste un luogo misterioso e proibito fino a poco tempo fa: la base Nato di Monte Giogo, sull’Appennino tosco-emiliano. Qui sono ancora visibili i resti delle gigantesche antenne istallate per intercettare i paesi del Patto di Varsavia.
Joseph Raymond McCarthy personaggio controverso e notoriamente caratterizzato da uno spiccato cinismo, si identificò nel periodo postbellico statunitense, in cui persone di varia estrazione sociale vennero accusate di essere spie sovietiche o fautori del comunismo e furono oggetto d’indagini e accuse riguardanti le loro opinioni e la loro adesione a movimenti. Joseph McCarthy divenne il volto più noto di questa intensa tendenza anticomunista, per averla espressa al Senato nell’esercizio del potere di inchiesta del sottocomitato di cui era presidente.



L’11 aprile 1951, il presidente degli Stati Uniti Harry S. Truman sollevò il generale dell’esercito Douglas MacArthur dai suoi comandi dopo che MacArthur fece dichiarazioni pubbliche che contraddicevano le politiche dell’amministrazione. MacArthur era un eroe popolare della seconda guerra mondiale che era allora il comandante delle forze delle Nazioni Unite che combattevano nella guerra di Corea, e il suo sollievo rimane un argomento controverso nel campo delle relazioni civili-militari.
MacArthur guidò le forze alleate nel Pacifico sud-occidentale durante la seconda guerra mondiale, e dopo la guerra era responsabile dell’occupazione del Giappone. Quando la Corea del Nord invase la Corea del Sud nel giugno 1950, iniziando la guerra di Corea, fu nominato comandante delle forze delle Nazioni Unite che difendevano la Corea del Sud.
Siamo in America, agli inizi degli anni 50′, scoppia il babyboom, crescono i matrimoni, si formano le famiglie, la crescita economia con annessi posti di lavoro, ma in contrapposizione aumenta la paura di perdere tutto. Il 17 marzo nel 1953 avviene un’esplosione atomica in diretta tv. A 120 km nel deserto verrà dimostrato l’effetto di una bomba sui civili. Crescono i programmi diretti alla protezione.

Nel 1952 MacArthur è alla caccia di argomenti che lo possano aiutare durante la sua presidenza. Scopre successivamente che la criminalità urbana lo può effettivamente aiutare, la paura del comunismo, e dello spionaggio è un elemento che crea paura all’interno della società dell’epoca. Rappresenta una figura impreparata, perciò definito il peggiore senatore, una figura caricaturale, per la sua volgarità, accompagnata da parole ancorate alla fantasia.

Chaplin decide di non tornare, fissando la sua residenza in Svizzera: Mi sarebbe piaciuto dire loro, prima mi liberavo di quell’atmosfera meglio era, che ero stufo degli insulti dell’America.
Tornerà in America solo nel 1972 per ritirare l’Oscar alla carriera.
Le accuse, però, non sono insediate solo nel mondo dello spettacolo. Viene accusato persino Albert Einstein, a cui viene ritirato il passaporto, e ridato solo per il Premio Nobel.
Julius Robert Oppenheimer, padre del nucleare, ha progettato la prima bomba atomica, ma accusato di maccartismo, si arrivò ad un paradosso, il divieto per lui di poter lavorare su ordigni nucleari.
McArthur, con contento, azzarda un’ipotesi gravissima, attacca l’esercito Americano, sostenendo che si fossero infiltrati, spie comuniste. Accuse esplosive che innescano interrogativi, trasmessi per la prima volta in televisione. Per oltre un mese il presidente ed il generale dell’esercito si scambiano continue accuse.
Più tardi lo sfogo da parte dell’avvocato dell’esercito entra nelle case di milioni di persone. Il suo perdonò per tutte le sue accuse e crudeltà dovranno venire da una persona diversa da me, lei è andato troppo oltre. Ha la vaga idea signore, di quanto sia andato troppo oltre?
Presto il suo gioco viene smascherato e comincia a perdere di credibilità. 6 mesi dopo perde del tutto la sua credibilità il suo governo di terrore viene censurato, e cade nella morsa dell’alcolismo, morendo di cirrosi epatica.
La Guerra Fredda è solo all’inizio. Si tratta di intercettare la nuova mossa del nemico. Una battaglia silenziosa, in cui occorreva trovare un sistema per cooperare al riparo delle intercettazioni del mondo comunista. La base Nato di Monte Giogo, sull’Appennino tosco-emiliano.

Si narra di sottomarini sovietici, forse una leggenda, che cercavano vicino le coste di La Spazia, di intercettare un messaggio. Attaccare il nemico significava essere in automatico annientati. Ma che vittoria sarebbe stata, se metà della terra fosse stato un deserto di vittime?. Era importante che il messaggio di allarme nucleare fosse intercettato, proprio per evitare una strage mortale, le antenne avrebbero trasmetto un messaggio di morte. Intorno agli anni 90′ con il Patto di Varsavia, l’abbattimento del muro di Berlino le antenne vennero spente con uno switch off.
Tra il 43′ ed il 45′, dopo la caduta del fascismo, la commissione di epurazione fu un organo istituito con l’incarico di rimuovere dai loro incarichi le persone più coinvolte con il passato regime. Ma nel 22 giugno 1946 vi fu L’amnistia Togliatti un provvedimento di condono delle pene proposto in Italia dal Ministro di grazia e giustizia Palmiro Togliatti, capo del partito comunista.
29 Aprile 1945, nei giorni della liberazione segue l’epurazione, a seguire anche il termine continuismo. Su queste parole si gioca il futuro dell’Italia.
Tutto inizia dopo la caduta di Mussolini il 25 luglio del 1943, il problema delle epurazioni iniziava ad essere avvertito in Sicilia, prima regione liberata dagli Alleati.
Nell’Italia amministrata dal governo Badoglio, prima dell’armistizio di Cassibile non ci fu quasi epurazione salvo particolari episodi isolati. Dopo l’8 settembre gli Alleati continuarono tendenzialmente a condurre una linea morbida, mentre il governo italiano assumeva solo gradualmente compiti amministrativi nei territori riconsegnati dalle autorità militari.
Rosario Brancati, il padre dello scrittore, gli alleati decidono di firmare il suo interrogatorio, per dimostrare chi è un vero fascista, ma alla fine non troveranno elementi utili per condannarlo.
28 gennaio 1944 a Bari si riunisce il primo congresso antifascista. Palmiero Togliatti, leader indiscusso del partito comunista, afferma che bisognava unire le forze, il tema della monarchia finché i nazifascisti non sarebbero definitivamente estinti, andava rimandato, insieme a tutte le questione costituzionali, modifica per la prima volta le posizioni.


L’eccidio delle Fosse Ardeatine fu l’uccisione di 335 civili e militari italiani, prigionieri politici, ebrei o detenuti comuni, trucidati a Roma il 24 marzo 1944 dalle truppe di occupazione naziste come rappresaglia per l’attentato partigiano di via Rasella.Per la sua efferatezza, l’alto numero di vittime e per le tragiche circostanze che portarono al suo compimento, l’eccidio delle Fosse Ardeatine divenne l’evento-simbolo della durezza dell’occupazione tedesca di Roma. Coinvolto nell’avvenimento fu il Generale Mario Roatta, capo del controspionaggio militare, con Badoglio aveva emanato l’ordinanza di sparare ai manifestanti inermi.
Arrestato nel 44′, chiese di essere ricoverato in una clinica, ma un anno dopo fuggì, ucciso dalla folla in Piazza del Viminale.

A quell’epoca pareva che ai colpissero i piccoli per salvare i grandi. Tra cui Vittorio Valletta, dirigente della FIAT, accusato di epurazione. Eppure al vertice della Fiat dell’epoca, Giovanni Agnelli durante la Repubblica di Salò aveva tenuto rapporti con il fascismo ma finanziato la resistenza. Erano stati molti che prima avevano sostenuto il regime, e dopo finanziato i partigiani per ritornare puliti a capo delle loro aziende.
Viene approvata la legge Nenni, ossia processi di epurazione nel pubblico impiego, con circa 1500 licenziamenti.
Sale al governo il 13 luglio 1946 Alcide De Gasperi, con Togliatti come ministro di giustizia.
Il 2 giugno del 1946 il paese volta pagina, si vota per la Repubblica, e si ha la fine della Monarchia, così l’ultimo Re D’Italia Umberto II di Savoia, si recherà in esilio in Portogallo. Il 22 giugno nasce l’amnistia di Togliatti, ossia annullamento delle pene per i ex-fascisti, eccetto per sevizi efferati, usciranno dale carceri ben 10 mila detenuti. Fino all’amnistia totale i latitanti possono rientrare in Italia.

I morti sono 17. Ci vorranno più di trent’anni di inchieste e processi per attribuirne la responsabilità a gruppi dell’estrema destra coperti da settori deviati dei servizi segreti. Nel 2005 una sentenza da parte della Corte di Cassazione punisce una cellula veneta di Ordine Nuovo neofascista. Guidato da Franco Freda. Si tratta del primo atto terroristico dell’epoca. Lo scopo era quello di destabilizzare il paese e addossando la colpa a comunisti ed anarchici.



