Interviste
Maturità 2020 Diari su Rai 3 parla Lorenzo Torraca il produttore
Ha per titolo Maturità 2020 Diari il nuovo programma in onda su Rai 3 nella fascia dell’access prime time. L’appuntamento con le venti puntate previste è da lunedì 15 giugno con scansione quotidiana dal lunedì al venerdì alle 20.50. A realizzare Maturità 2020 è la società Verve che produce il programma. Noi abbiamo intervistato Lorenzo Torraca, il produttore creativo che ha anche scritto e depositato il progetto.
Intanto, in mancanza di Un Posto al Sole il cui set è ancora bloccato, cambia la fascia dell’access prime time di Rai 3. E si trasforma in uno spazio finalizzato a raccontare una generazione di studenti alle prese con una straordinaria maturità ai tempi del Covid – 19. Questo il significato del nuovo appuntamento come spiega Torraca.
Maturità 2020 Diari su Rai 3 intervista a Lorenzo Torraca
Come è nato il progetto Maturità 2020 Diari?
Il nostro intento era di raccontare i ragazzi del nuovo millennio dinanzi all’esame più importante della loro vita.Volevamo soffermarci sugli ultimi mesi di scuola, sulla fatidica notte prima degli esami. Insomma volevamo puntare l’attenzione su un cluster generazionale e dimostrare che i diciottenni di oggi non sono una generazione vuota, che rifiuta il confronto. Hanno solo dinamiche differenti che esprimono le preoccupazioni di tutti in maniera differente.
Poi è arrivato il lockdown
Avevamo già iniziato a lavorare al progetto da due anni. Con la pandemia tutto è cambiato. Ed abbiamo deciso di affidare ai maturandi del 2020 il racconto della loro personalissima esperienza. 50 giovani, distribuiti nel corso delle puntate, svelano paure, emozioni, speranze, dinanzi ad un esame che resterà unico nella storia e di cui loro sono i protagonisti.I ragazzi provengono da tutte le Regioni, senza distinzioni di classi sociali. E frequentano istituti di differenti specializzazioni. Insomma un affresco significativo di una generazione che, per adesso, ha messo i propri sogni in stand-by.
Significa che i ragazzi non hanno più aspirazioni?
Per adesso i loro sogni sono sospesi, come loro stessi affermano. In questo periodo i giovani non hanno prospettive, già prima della pandemia sentivano parlare solo di disoccupazione e di crisi. Erano senza futuro. Poi è sopraggiunto il virus a rendere ancora più difficile la situazione. E adesso confessano al nostro programma di vivere in una dimensione sospesa. In attesa di un futuro migliore. Vedrete la loro delusione, la loro tristezza, ma non si arrendono. Ed hanno risposto anche alle nostre domande mettendosi allo scoperto senza filtri.
Come sono avvenuti i casting e che accade nelle varie puntate?
I casting sono avvenuti on line. Abbiamo effettuato una selezione tra le tante richieste pervenute.La redazione composta da quattro persone li ha seguiti. I ragazzi hanno inviato i video realizzati dai loro telefonini. Ogni giorno ci sono due protagonisti che si raccontano. Non abbiamo formato coppie. Ognuno si esprime singolarmente con i propri video diari.
Sono previsti contributi extra?
Conosceremo il loro mondo prima della pandemia, attraverso archivi e teche personali. I ragazzi in questo esperimento sociale diventano film-maker delle proprie vite. E, attraverso gli smartphone, raccontano lezioni online e videochiamate con famiglia e amici. Svelano amori e passioni e non rinunciano alla condivisione, sia pure attraverso Internet. Questo dà il senso di un nuovo tempo sospeso.
Quali sono i protagonisti della prima puntata?
La prima è Annalaura Rossi. Frequenta il liceo linguistico a Milano. Ha la passione per i viaggi e per le lingue. Ha praticato per 12 anni ginnastica ritmica e ora la insegna ai bambini. Educata ed estroversa, è una ragazza molto determinata.
Francesco Capponi è di Roma e frequenta il liceo artistico. Dopo la separazione dei genitori vive con sua madre e sua sorella, e da grande sogna di dirigere uno studio creativo. Nella sua stanza ha realizzato un enorme murales
Avrà un seguito questo programma?
Il progetto era nato come annuale. Ci auguriamo di poter continuare a raccontare la generazione dei diciottenni.
Interviste
Intervista al bidello di Back to School Antonino Porzio: sogno l’Isola dei Famosi e non solo…
Indice dei contenuti
Da qualche settimana, su Italia 1, è in programmazione Back to School. Lo show, condotto da Federica Panicucci, ha tra i protagonisti il bidello Antonino Porzio, che si racconta in questa intervista.
Intervista Antonino Porzio, il passato da militare
La sua è una storia molto interessante. In origine, prima di essere un uomo di spettacolo, era un militare.
“Ho fatto tre anni e mezzo nell’esercito. L’esperienza militare mi è servita tanto, mi ha dato disciplina e determinazione e mi ha trasmesso il valore del rispetto. Poi ho scelto di cambiare totalmente lavoro, diventando animatore turistico nei villaggi. Su consiglio dei clienti, alla fine, ho iniziato a fare spettacolo. Mi reputo una persona fortunata, anche se il nostro è un mondo in cui occorre sempre mettersi in discussione”.
Come ha vissuto il cambio di vita?
“Sono originario di Palermo e negli anni ‘90 i genitori sognavano per i propri figli il posto fisso. Io, invece, l’ho lasciato per diventare animatore turistico: un’occupazione precaria e stagionale. Mamma e papà non erano d’accordo e per un periodo abbiamo avuto rapporti tesi. Con il tempo, però, hanno capito la situazione e mi hanno stimolato. Sentivo la responsabilità verso i miei genitori e desideravo mostrare loro la bontà della mia scelta. Le persone care sono uno stimolo. Anche per questo, dopo pochi anni sono riuscito ad aprire un’agenzia di animazione. Il lavoro, per me, è una carica di energia”.
Attualmente è nel cast di Back to School, dove interpreta il bidello. Le piace lavorare con i bambini? Ha detto che le piacerebbe condurre un programma a loro dedicato.
“È il mio sogno nel cassetto. Nei villaggi turistici lavoravo con i bambini e, per questo, Back to School è il compimento del mio percorso. Ho una grande complicità con i Maestrini: ho anche una chat Whatsapp con loro e i genitori. La forza dei piccoli è la spontaneità”.
“Ho incontrato decine di vip: molti li ho rivalutati dopo averli conosciuti”
Nelle due stagioni di Back to School ha incontrato tanti vip.
“Sì, decine di personaggi famosi che, spesso, ho rivalutato dopo averli conosciuti. Quello a cui sono rimasto maggiormente legato è Totò Schillaci, che era il mio idolo quando ero piccolo. Io non conosco le identità dei Ripetenti che arriveranno al Campus: lo scopro quando si svolgono le riprese. Anche per questo, quando ho visto Schillaci mi sono lasciato andare all’euforia. Con tutti gli altri, invece, cerco di rispettare i ruoli, mantenendo le distanze. Spesso cercano in me un sostegno: ho visto molti in soggezione non appena si trovano davanti ai Maestrini. Non puoi mai sapere cosa ti chiederanno.
Ne sa qualcosa Walter Zenga, che nella prima puntata non ha ricevuto proprio una grande accoglienza.
Vero, ma lui ha una personalità forte. Dopo qualche difficoltà iniziale è riuscito a trasmettere dei messaggi importanti. È stato una sorta di coach. Come già detto, comunque, spesso il contesto mette in grande soggezione i vip. Se all’agitazione aggiungiamo qualche lacuna, allora è presto detto il perché di certi strafalcioni…
A tal proposito: Carmen Di Pietro è stata bocciata più volte.
Lei non recita un personaggio, ma è proprio così. Per lei è tutta una “situazione”. Comunque è vero che sono argomenti di quinta elementare, ma spesso le domande sono aperte ed è sempre alto il rischio di fare figuracce. Chi è riuscito a cavarsela nonostante tutto è Awed: un ragazzo di valore, oltre che un gran personaggio. È riuscito a stare al gioco, pur rimanendo sé stesso.
Intervista Antonino Porzio, il sogno è partecipare all’Isola dei Famosi o Pechino Express
La seconda edizione è prossima alla conclusione ed è ora di bilanci. Che esperienza è stata per lei? Ci sarà una terza edizione?
È una bellissima esperienza. Il bilancio è assolutamente positivo: per me è un sogno. Mi auguro possa esserci una terza stagione di Back to School, ma ad oggi non ne abbiamo ancora parlato. Mi piacerebbe, comunque, diventare il “bidello di Italia 1”. È un ruolo che mi piace molto.
Ha affermato che le piacerebbe fare un reality.
Sì, in primis l’Isola dei Famosi, che costringe i partecipanti a mettersi in gioco. Apprezzo, poi, Pechino Express, anche se lì occorre presenziare in coppia…
Se potesse scegliere, con chi vorrebbe partecipare?
Sarebbe divertente partire con Scintilla, ovvero Gianluca Fubelli. Potrebbe nascere una bella coppia: io bidello, lui capoclasse.
Ma la sua occupazione principale rimane quella di attore: ha collaborato con artisti importanti.
Insegno alla scuola del cinema di Firenze e ho lavorato in vari video musicali, come in Makumba di Carl Brave e Noemi. Inoltre, ero il barbiere di Fedez nel videoclip di Mille. Poi ho realizzato un cameo per un film diretto da Angelina Jolie. Era un set internazionale e per me è un altro desiderio che si è concretizzato.
Sogna qualche collaborazione?
Mi piacerebbe lavorare con Fiorello. Lo adoro, è uno degli showman più bravi d’Italia. Comunque mi adatto un po’ a tutto e penso che oggi gli uomini dello spettacolo debbano saper cimentarsi in ogni arte. Ho tante aspirazioni, come quella di girare una fiction sulla mafia a Palermo.
Interviste
Pamela Prati: mi sono proposta a Ballando con le Stelle ma la Carlucci non mi vuole
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Da qualche settimana, in rotazione, le principali emittenti radiofoniche italiane, hanno rilasciato il singolo Anni ’60. La hit, che in pochi giorni ha raccolto migliaia di visualizzazioni, è cantata da Pamela Prati e dagli Atmosfera Blu ed è proprio la showgirl sarda a presentarla in questa intervista. Ma la Prati parla anche di se stessa e dei suoi progetti per il futuro.
Intervista Pamela Prati: “Mi sono innamorata subito di Anni ‘60”
Anni ‘60 è un successo: in pochi giorni ha raccolto migliaia di visualizzazioni, convincendo pubblico e critica. Se l’aspettava?
Ci speravo. Già al primo ascolto ho capito che poteva piacere. Il brano è orecchiabile, arriva immediatamente e rimane in testa. È una canzone fresca e gioiosa, sono contenta della collaborazione con gli Atmosfera Blu. Il testo è un po’ retrò e ho curato io il videoclip, dove vesto un abito di Christian Dior che hanno indossato altre dive dell’epoca. Mi stava a pennello, non ho dovuto fare nessuna modifica.
Leggendo il testo, però, si percepisce un velo di malinconia.
Non è malinconia, è che all’epoca si viveva meglio. C’era più spensieratezza, si lottava per la libertà. Come diciamo in Anni ‘60 si ascoltavano i Beatles e si studiava nei pub. Con la Dolce Vita speravi di incontrare per le vie delle città le celebrità dell’epoca. Noi attingiamo dal passato e queste canzoni un po’ retrò arricchiscono anche noi artisti.
Torniamo all’origine di Anni ‘60. Cosa l’ha convinta ad accettare la proposta degli Atmosfera Blu?
Mi sono innamorata subito del brano, che ha tutte le caratteristiche per essere un successo. Inoltre, nella hit ho trovato delle cose nelle quali mi rispecchio e che ho vissuto nell’80.
Negli anni ‘60 lei era una bambina. Ha qualche ricordo di quel decennio?
Ho vissuto quei tempi attraverso la storia e i divi dell’epoca che ho interpretato sul palcoscenico del Bagaglino.
L’amore per la musica e l’uscita di un nuovo brano estivo
In carriera ha lavorato come modella, attrice e conduttrice, ma non ha mai abbandonato la musica. Da dove nasce questa passione?
Ce l’ho da quando sono piccola, la musica è la colonna sonora della vita. Nella mia infanzia ascoltavo artisti come Lucio Battisti, Mina, Lucio Dalla e Riccardo Fogli. Le loro canzoni mi sono entrate nel cuore. Sono cresciuta a pane e Raffaella Carrà, con la quale ho avuto la fortuna di lavorare.
Sogna di gareggiare al Festival di Sanremo. Dunque la musica sarà ancora più protagonista?
Certo! In estate pubblicherò un nuovo pezzo tipicamente estivo. Ma la musica, come detto, c’è sempre. Ho pubblicato un vinile per festeggiare i 40 anni di carriera, dove c’erano pezzi iconici ed altri inediti. Quest’anno, inoltre, la celebre Que te la pongo e Menealo, che compiono 30 anni.
Quindi, nel futuro imminente, sarà impegnata come cantante.
Io sono una cantante da sempre. Negli ultimi anni, specie con il lockdown, ho avuto più tempo anche per scrivere, divenendo così autrice dei miei stessi brani. Per esempio, ho scritto Extasi, presente nel vinile, con Andrea Gallo e Daniele Piovani. Inoltre, nell’album c’è Mariposita, che ho dedicato a mia mamma. Lei è la mia eroina: oggi non c’è più e mi manca tanto. Le mie canzoni sono la mia vita: parlano di me e della mia anima sarda, che è quasi sempre presente e di cui vado fiera.
Intervista Pamela Prati: “Mi sono proposta come concorrente a Ballando con le stelle”
Lei, probabilmente, è tra le ultime showgirl rimaste.
Fare la showgirl è un mestiere che non si può improvvisare. Oggi ci sono i social con i loro personaggi, ma essere artisti è un’altra cosa. Puoi avere talento, ma devi comunque studiare e fare la gavetta. Io, per 30 anni, ho lavorato con Pippo Franco, Leo Gullotta, Oreste Lionello, Martufello… Eravamo una squadra pazzesca, capitanata dal grande Pierfrancesco Pingitore. Ancora oggi siamo amati dal pubblico, al quale manca quel tipo di televisione. Attualmente, l’unico programma istituzionale rimasto è il Festival di Sanremo.
Oltre al Festival, c’è qualche altra trasmissione tv alla quale vorrebbe partecipare?
Certo, ad esempio Il cantante mascherato o Tale e Quale Show, che è un programma molto bello. Mi piacerebbe, poi, poter lavorare ancora con Maria De Filippi. È una grande, la stimo molto e amo tutto quello che fa.
Come si vedrebbe a Ballando con le stelle?
Molto bene, ma Milly Carlucci non me lo farà mai fare. Mi sono proposta come concorrente ma mi ha detto di no perché sono una ballerina. Mi dispiace, anche perché io sono una showgirl, non una danzatrice. Ho visto, poi, che già in altri casi ha preso persone che sapevano ballare.
Intervista Pamela Prati, l’esperienza al GF Vip
Terminiamo con il Grande Fratello Vip. Dopo la prima esperienza un po’ complicata, a settembre è tornata nella Casa per la seconda volta. Che esperienza è stata?
Mi ha arricchito tantissimo. Quando ho fatto la prima edizione del GF Vip ero diversa, anche se ne sono uscita in modo iconico. Lo scorso settembre, quando sono entrata, ero pronta a donarmi a 360°, senza nascondere il mio lato fragile e così ho fatto. È rischioso, non sai come puoi uscirne. Nei reality emerge ciò che un essere umano è davvero. Penso di essere uscita vincitrice, mi seguono tanti giovani che hanno apprezzato soprattutto il mio lato vulnerabile.
Dopo l’eliminazione ha presenziato in studio.
Sì, spesso mi sono esibita con Carmen Russo, che stimo molto e a cui voglio bene. Ringrazio Alfonso Signorini per avermi dato questa possibilità.
Interviste
Intervista Atmosfera Blu: Anni ’60 nata d’istinto, sogniamo il Festival di Sanremo
Indice dei contenuti
Da qualche giorno, sulle principali emittenti radiofoniche italiane, è in rotazione la canzone Anni ’60. La hit è cantata dagli Atmosfera Blu e da Pamela Prati: il duo, composto da Giuseppe Santamaria e Anna Lanza, parla della hit in questa intervista.
Intervista Atmosfera Blu, l’omaggio agli anni ‘60
Come mai avete scelto di omaggiare gli anni ‘60?
Il motivo è semplice: nonostante non li abbiamo vissuti, siamo ancora qui a parlarne. Tutti, con la mente, siamo legati a quegli anni. Erano tempi di rinascita, leggerezza e condivisione. L’autore del testo, quando ha ascoltato la melodia, si è calato nel periodo e ha composto un testo che fa sognare.
Anna, ha definito gli anni ‘60 come “uno stato d’animo”. Cosa intendeva?
È la voglia di vivere nella leggerezza e spensieratezza. È uno stato d’animo di libertà.
Anche nel videoclip, curato da Pamela Prati, si respirano quegli anni.
È molto semplice, abbiamo cercato di far rivivere una tipica esibizione degli anni ‘60. È il testo che deve far sognare. Sarebbe bello se riuscissimo a dare anche solo un piccolo contributo per far vivere alle persone le cose per quello che sono. Oggi, ad esempio, siamo convinti che con un click possiamo condividere una foto con il mondo. In realtà, nelle migliore delle ipotesi, la vedono solo in sei o sette. In quel decennio, invece, la condivisione era parlare con gli amici al bar o in piazza.
Questo discorso può allargarsi anche al mondo della musica.
Certamente. Oggi consumiamo molto, ma non abbiamo niente in mano. Sui social abbiamo tantissima musica, ma se per una settimana dovessero bloccare tutto ci ritroveremmo all’improvviso in silenzio.
La collaborazione con Pamela Prati
Giuseppe, lei ha composto la musica di Anni ‘60. Come è nata?
È nata senza sapere che poi sarebbe diventata Anni ‘60. Tuttavia, la sinfonia e il testo sembrano scritti dalla stessa mano e questa è una magia. Mi sono seduto alla tastiera con l’obiettivo di creare qualcosa di leggero e facile da ricordare. Ho lavorato di getto e d’istinto.
L’altra protagonista è Pamela Prati. Come mai avete scelto di collaborare con lei?
Nel 2018 ci siamo dati un obiettivo: collezionare una collaborazione prestigiosa all’anno. Abbiamo un elenco di nomi, tra cui c’era anche quello di Pamela. È un’artista che stimiamo molto. Abbiamo contattato l’editore che produce artisticamente Prati e a lei è piaciuto subito il pezzo.
In carriera avete lavorato con artisti come Enrico Ruggieri, Iva Zanicchi e Orietta Berti. C’è una collaborazione che sognate di fare ma che ancora non siete riusciti a concretizzare?
A: Ce ne sono tante!
G: Forse è un sogno irraggiungibile, ma ci piacerebbe lavorare con Marcella Bella. È un’artista della nostra terra, con una grande immagine.
Intervista Atmosfera Blu, lo spettacolo Sanremo è sempre Sanremo
Da qualche anno siete in tournée con lo spettacolo Sanremo è sempre Sanremo.
Siamo contentissimi del successo dello show, che abbiamo portato anche in Canada. In estate lo proporremo ancora, insieme alla nostra fantastica band di otto elementi. Speriamo di avere in qualche tappa i Jalisse, oltre alla stessa Pamela per cantare Anni ’60.
Nelle serate omaggiate le canzoni più celebri della storia del Festival. Tra queste c’è una alla quale siete particolarmente legati?
G: Ultimamente abbiamo suonato A casa di Luca di Silvia Salemi, che ha emozionato sia noi che il pubblico, avendo creato un’atmosfera magica.
A: Io, invece, dico Vorrei incontrati fra cent’anni di Ron. Da poco abbiamo fatto un concerto e mi ha emozionato parecchio.
Quando preparate lo spettacolo come preparate la scaletta?
Scelgo il repertorio pensando in primis alle musiche che potrebbero valorizzare i nostri musicisti. Poi seleziono in base alla location: in piazza devi tenere alta l’attenzione perché il pubblico può distrarsi facilmente. È fondamentale, comunque, cercare di abbracciare più pubblico possibile. Prossimamente, ad esempio, canteremo Due vite di Marco Mengoni ma anche Quando, Quando, Quando di Tony Renis.
Artisticamente siete molto legati a Sanremo. Avete avuto contatti con Amadeus?
Purtroppo no. L’idea c’è e lo abbiamo detto di recente proprio con Pamela Prati. Insieme dovevamo partecipare a Una canzone per San Marino, ma poi abbiamo dovuto rinunciare per un problema legato a una esclusiva di Pamela con Mediaset. Noi ci proveremo sicuramente, Amadeus è una persona intelligente e con grande gusto musicale. Chi lo sa, magari gli viene voglia di coinvolgere un’artista come la Prati, che mette insieme molte generazioni.
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