Divano affollato, dunque, per il gran finale dello show che anche quest’anno – alla sua quarta stagione – ha raccolto ottimi risultati in fatto di ascolti.
Meno entusiasta la critica, scettica, evidentemente, di fronte all’intrattenimento dei giochi che animano il programma, come “Spot Tarok”, “Segui il labiale” e l’ormai celebre “Stanza inclinata”.
Seguiamo insieme l’ultima puntata.
In apertura, Amadeus presenta gli ospiti, che poi si lasciano andare alla musica dance anni ’70 sul palco.




Avanti con “Segui il labiale”, il gioco a coppie in cui un concorrente – con l’udito isolato dalle cuffie – deve capire cosa dice l’altro. Iniziano Elio e Biagio Izzo.


Biagio Izzo e Francesco Pannofino sono due figli dei fiori appena tornati da un viaggio.




Non si capisce bene perché, ma ridono tutti.

Liguori tenta di far risolvere il cubo a Francesco Paolantoni, senza che lui guardi ciò che sta facendo.

Ovviamente, Paolantoni ce la fa.

Sono coinvolti tutti i partecipanti, in fila indiana. Ognuno deve carpire ciò che viene mimato da un suo compagno di gioco e trasmetterlo a quello successivo, posto davanti a lui nella fila. Il messaggio iniziale, prevedibilmente, viene stravolto in maniera esilarante.



I primi a giocare sono Elio e Valeria Graci, poi Pannofino e Max cavallari, infine Monica Leofreddi, Mariano Bruno, Biagio Izzo e Francesco Paolantoni.

Finiscono qui l’ottava puntata e la quarta stagione di Stasera tutto è possibile.
Il problema di Stasera tutto è possibile – probabilmente, anche la sua forza – è l’estrema leggerezza. Nulla di ciò che viene fatto ha un vero scopo, se non quello di ostentare una goliardia divertitissima che per contagio coinvolga anche il pubblico.
Uno spettacolo effimero in cui la conduzione, i giochi e gli ospiti coinvolti devono solo provare a rendere il tutto esilarante, senza fisime e senza richiedere sforzo alcuno agli spettatori.

Viene da chiedersi, tuttavia, come possa rinnovarsi un programma che chiude oggi la sua quarta stagione e le cui puntate sono tendenzialmente molto simili tra loro. Gli ospiti sono l’unica variabile, ma finiscono quasi sempre per fare le stesse cose e suscitare la stessa ilarità, a tratti inconsistente.
Anche alla leggerezza, a volte, si può chiedere di più.
