Intrattenimento
Sanremo 2019 | Quarta serata 8 febbraio | Motta e Nada miglior duetto
Ligabue riappare in tv a Sanremo 2019 dopo un anno e mezzo di assenza e promuoverà il suo nuovo disco, “Start”.
L’attesa per la quarta serata del Festival è tanta, sia perché molti dei duetti sono potenzialmente interessanti, sia perché per Sanremo 2019 sarà l’ultima occasione per tornare in carreggiata. Nelle tre serate viste finora – l’ultima delle quali migliore delle prime due, ma ugualmente al di sotto delle aspettative della vigilia – troppe cose hanno funzionato in maniera non impeccabile. Nella conferenza stampa di questa mattina, tuttavia, i protagonisti di sono detti comunque soddisfatti.
Tornando allo spettacolo di questa sera, l’ordine di esibizione dei 24 artisti sarà il seguente (al netto di modifiche dell’ultimo minuto):
Federica Carta e Shade con Cristina D’avena
Motta con Nada
Irama con Noemi
Patty Pravo e Briga con Giovanni Caccamo
I Negrita con Enrico Ruggeri e Roy Paci
Il Volo con Alessandro Quarta
Arisa con Tony Hadley e i Kataklò
Mahmood con Gue Pequeno
Ghemon con Diodato e Calibro 35
Ultimo con Fabrizio Moro
Nek con Neri Marcorè
Paola Turci con Beppe Fiorello
Anna Tatangelo con Siria
Ex Otago con Jack Savoretti
Loredana Bertè con Irene Grandi
Daniele Silvestri con Rancore e Manuel Agnelli
Simone Cristicchi con Ermal Meta
Achille Lauro con Morgan
Seguiamo insieme la diretta della quarta serata.
L’apertura è affidata a “Acqua dalla luna”, di Claudio Baglioni, interpretata dallo stesso conduttore con il balletto a fargli da contorno.
“Questa serata rappresenta al suo massimo lo spirito del nostro Festival: la ricerca dell’armonia tra le diversità, con 32 ospiti a dar manforte ai 24 artisti in gara”, dice Baglioni prima di introdurre Claudio Bisio e Virginia Raffaele.
Mauro Pagani, Elena Sofia Ricci, Claudia Pandolfi, Joe Bastianich, Ferzan Ozpetek, Camila Raznovich, Beppe Severgnini e Serena Dandini sono i membri della Giuria d’Onore che questa sera, per la prima volta, esprimerà il propio giudizio sulle esibizioni.
Si inizia: Federica Carta e Shade con Cristina D’Avena cantano “Senza farlo apposta”. La versione del brano è sostanzialmente identica a quella già sentita nelle altre serate. L’apporto di Cristina D’Avena è, di fatto, modesto.
L’inizio è incerto, ma dopo qualche secondo di assestamento proseguono bene, con un arrangiamento rivisto nelle percussioni e negli archi, ma in maniera molto cauta. Un bel duetto, pur con qualche problema e senza momenti memorabili.
A stretto giro, è il turno di Irama con Noemi alle prese con “La ragazza con il cuore di latta”. Due artisti non immediati da associare, un duetto da scoprire.
Nella seconda parte, la canzone ne risente positivamente, ma qualcosa non va nel migliore dei modi nell’integrazione dei vocalizzi di Noemi con il coro gospel. In ogni caso, Irama può ritenersi moderatamente soddisfatto.
È il momento del “superospite” di questa sera, Luciano Ligabue. Canta “Luci d’America”, che anticipa “Start”, il suo nuovo, 22esimo album.
“In trent’anni di carriera è la seconda volta che vengo a Sanremo, fammi scendere dalla scalinata”, dice Ligabue che era entrato dagli ingressi laterali del palco. E inizia la gag che lo vede protagonista: scende una prima volta la scala con una chitarra enorme.
Poi torna accompagnato seduto su un trono, con la pellegrina, cioè la mantella rossa del Papa. Un altro sketch pensato e gestito male.
Infine, riprende il posto al microfono e canta “Urlando contro il cielo”, prima che entri Claudio Baglioni e scambi qualche parola con lui per introdurre il loro duetto.
Cantano “Dio è morto”, di Francesco Guccini. Baglioni ci mette un po’ ad adattarsi ai ritmi veloci di questa versione rock, poi proseguono bene. Versione non memorabile, comunque.
Essendo Ligabue l’unico, grande ospite della serata, la sua partecipazione poteva esere gestita molto meglio.
Subito dopo, riprende la gara con Patty Pravo e Briga che cantano “Un po’ come la vita” insieme al cantautore Giovanni Caccamo. Inizia Giovanni Caccamo al pianoforte con Briga che canta la prima strofa, poi entra Patty Pravo, fin troppo lentamente (fa perdere il ritmo alla canzone).
Loro hanno scelto di rivoluzionare il brano, solo il ritornello rimane praticamente identico. Scelta saggia, dal momento che il loro pezzo non era mai parso abbastanza incisivo. Rimane una canzone senza bellezze significative, ma questa sera si sono giocati le loro carte. Giovanni Caccamo ha dato il suo evidente apporto, ma senza smanie di protagonismo.
Ora tocca ai Negrita con Enrico Ruggeri e gli ottoni di Roy Paci. Il peso specifico degli artisti sul palco è niente male, sarà interressante vedere come si integreranno tra loro in “I ragazzi stanno bene”.
Suonano seduti sugli sgabelli e optano per una soluzione “morbida”, in cui gli ospiti si integrano alla versione del brano che abbiamo già conosciuto, senza cambiarla significativamente. Fanno una bella performance, ma l’occasione di avere Ruggeri e Roy Paci poteva essere sfruttata maggiormente.
La Giuria d’Onore, intanto, sta votando.
Adesso tocca a Il Volo con il violinista Alessandro Quarta per “Musica che resta”. L’estro e i virtuosismi di Quarta scompigliano e animano come possono un brano che rimane scontato e banale nel testo. Sull’esibizione, nulla da dire, hanno fatto ciò che dovevano sfruttando al meglio il duetto. L’Ariston tributa una standing ovation francamente del tutto esagerata.
Poi Virginia Raffaele prova a suonare la chitarra insieme a Claudio Baglioni. Ma mentre il conduttore suona gli arpeggi che creano un’atmosfera onirica, la Raffaele armeggia con la chitarra senza sapere dove mettere le mani, rompe le corde e prova a rimetterle senza successo. Ancora una gag così così.
Adesso Anna Foglietta e Claudio Bisio riportano tutti alla gara.
Annunciano Arisa e Tony Hadley insieme alle coreografie dei Kataklò. La canzone è “Mi sento bene” e gli interpreti la trasformano in un vero e proprio musical. Una scelta coerente con l’impostazione del brano, che già di suo strizza l’occhio al musical nelle atmosfere e nella filosofia di fondo.
Stavolta è Melissa Greta Marchetto ad introdurre, insieme a Claudio Baglioni, Mamhood e Gue Pequeno.
Cantano “Soldi”. La proposta più fresca e contemporanea di Sanremo 2019 si conferma con l’aiuto di Gue Pequeno, che partecipa solo nel ritornello senza strafare (con più di qualche sbavatura). Un brano che cresce di serata in serata.
Li segue Ghemon con Diodato e i Calibro 35. Cantano “Rose viola”. Esaltano un brano già valido, integrando alla perfezione tre linguaggi diversi e creando atmosfere molto belle.
Bravissimi sia Diodato che i Calibro 35 a dare i loro apporto con personalità ma mettendosi al servizio della canzone, che ne esce completamente rivoluzionata. Ghemon aggiunge una parte rappata calibrata sul pezzo e conferma un’intesa perfetta con Diodato (già lo scorso anno avevano duettato). Davvero bravi.
Francesco Renga canta con Bungaro “Aspetto che torni”, mentre Eleonora Abbagnato e Friedemann Vogel ballano un bellissimo passo a due. Gli ospiti rinforzano sensibilmente il pezzo e la loro collaborazione è ottima. Peccato che il pezzo non riesca a sorprendere e a far emergere veri punti di forza.
Ed ora Ultimo e Fabrizio Moro duettano con “I tuoi particolari”. Una coppia che dà forma ad uno dei duetti più prevedibili di questa edizione. Ultimo al pianoforte, Moro alla chitarra acustica accompagnati da un sax soprano (molto bravo), optano per una versione inizialmente lenta e intima che calca sulle dinamiche in grado di spingere l’emotività del pezzo e poi si apre sul finale.
Poi, Claudio Bisio recita un monologo. Cita suo figlio, ventenne che si trova a Sidney, per parlare dei giovani, delle loro abitudini e del modo in cui li guardano gli adulti.
Parla di educazione e di rapporto genitori-figli, è piuttosto complesso e intenso, scritto da Michele Serra. Senza dubbio il momento dal peso specifico maggiore di Bisio in questo Festival.
Sul finale entra il rapper (e vincitore di X-Factor) Anastasio, ospite dell’ultima ora, per cantare “Correre letto a sorpresa”, interpretata come risposta a Bisio, mettendosi nei panni del figlio del co-conduttore.
Per quanto riguarda la gara, arrivano sul palco Nek e Neri Marcorè con “Mi farò trovare pronto”. Versione che abbandona completamente il groove delle serate passate e si affida ad arrangiamenti con pianoforte e archi per una veste di più respiro, lenta e carezzevole. Neri Marcorè non canta, recita le sue strofe. Forse non abbastanza originale come tentativo, però è stato un buon duetto.
È il turno di Boomdabash e Rocco Hunt con il coro di voci bianche Musici Cantori di Milano in “Per un milione”. Stessa versione delle serate passate, con Rocco Hunt semplice membro aggiunto della band e i piccoli Musici a dare un piccolo contributo. Nulla di troppo entusiasmante.
Si prosegue con gli Zen Circus e Brunori Sas che cantano “L’amore è una dittatura”. Versione rivista ma non stravolta, che nell’arrangiamento dà spazio agli ottoni dell’orchestra e rinuncia al ritmo incalzante delle prime serate per prendersi pause che modulano il pezzo e danno ancora più spazio al testo. Brunori Sas non porta nulla di eccezionale, ma si rivela perfetto per mettere in risalto un testo come quello scritto da Andrea Appino. Bella versione per un Festival degli Zen Circus in crescendo.
Paola Turci e Beppe Fiorello cantano “L’ultimo ostacolo”. Eleganti, complici sul palco, emozionati. Quasi non toccano il brano ma lo elevano ugualemente. Fiorello bravo sia a cantare sia ad incastore alcuni versi recitati sul finale.
Seguono Anna Tatangelo e Syria. La Tatangelo ha raccontato che in uno dei suoi primi provini cantò una canzone di Syria e ci teneva ad averla al suo fianco in questa occasione per chiudere un cerchio. Un bel duetto, con gli arrangiamenti cambiati di molto ma in maniera estremamente delicata per fare spazio al dialogo caldo tra le voci. Il brano, purtroppo, resta banale, ma Syria si è dimostrata molto brava e la coppia ha funzionato.
Gli Ex-Otago con il cantautore britannico Jack Savoretti cantano “Solo una canzone”. Savoretti canta due strofe da solo, in inglese, e fa ascoltare qualcosa di diverso che aiuta il pezzo a prendere aria e a crescere. Hanno scelto la strada giusta, se percorrendola avessero osato di più sarebbe stato davvero ottimo.
Tocca ad Enrico Nigiotti con Paolo Jannacci e il disegnatore Massimo Ottoni.
Anche in questo caso la scelta è quella di aumentare gli archi negli arrangiamenti e creare atmosferiche intime e intense. Il pianoforte di Paolo Jannacci dà un contributo fondamentale in questo senso.
Virginia Raffaele, Anna Foglietta e Melissa Greta Marchetto presentano insieme Loredana Bertè e Irene Grandi.
Lo stile di Irene Grandi è effettivamente perfetto per dar manforte alla Bertè in “Cosa ti aspetti da me”. La lunga lontananza dal palco si vede e si sente ma ne viene fuori ugualmente un duetto di tutto rispetto con una coppia ben assortita.
Tra le altre cose, Loredana Bertè oggi è stata poco bene e non ha partecipato alle prove. Pare fosse a rischio addirittura la sua esibizione di stasera.
Daniele Silvestri canta “Argento vivo” con Manuel Agnelli e Rancore. Duetto molto atteso per una delle canzoni più belle e significative di Sanremo 2019.
Agnelli aggiunge delle parti cantate vocalmente difficili (quasi del tutto identiche a quelle che si possono ascoltare nella versione su disco, stilisticamente molto diverse dal mood del brano) e se la cava benissimo, aggiungendo potenza e atmosfere ad un brano che già avevamo imparato ad apprezzare.
Ora è Einar a cantare “Parole nuove” con Biondo e Sergio Sylvestre. Il trio rianima un brano sostanzialmente scontato e senza veri punti di forza. Non possono fare il miracolo, ma se la cavano.
Adesso Claudio Baglioni dedica qualche pensiero alla tragedia del Ponte Morandi, del 14 agosto 2018. Oggi sono iniziati i lavori di demolizione di ciò che rimane del ponte, in vista della ricostruzione che inizierà subito dopo.
Poi Claudio Bisio introduce Simone Cristicchi ed Ermal Meta che cantano “Abbi cura di me”. Accarezzano il pezzo e poi lo lasciano crescere verso un finale emozionante. Un bel pezzo e un duetto che gli ha reso giustizia.
Livio Cori e Nino D’Angelo con i Sottotono interpretano “Un’altra luce”. Livio Cori prende in mano il pezzo e, appoggiandosi all’hip hop e ai suoni più elettronici dei Sottotono (protagonisti di un intervento discreto ma efficace), lo porta fuori dalle secche in cui ha rischiato di cadere dopo le prime serate anche per via di un Nino D’Angelo non in gran forma.
Ora Achille Lauro e Morgan, coppia potenzialemnte esplosiva. Cantano “Rolls Royce”.
Achille Lauro ha scelto Morgan perché voleva portare un artista profondamente rock ‘n roll per interpretare al meglio lo spirito della sua canzone.
Obiettivo raggiunto con tutto lo spirito dissacrante necessario, ma ci si poteva aspettare qualcosa in più. Troppa parodia di sé stessi.
I duetti sono terminati: tutti e 24 gli artisti hanno fatto ascoltare le loro canzoni.
Una parte consistente delle collaborazioni è stata positiva ed ha aggiunto qualcosa alle versioni delle prime serate. In alcuni casi il risultato è particolarmente riuscito, in altri è stato al limite dell’ininfluente. Tuttavia, l’impressione è che nessuno di questi connubi potrà concedere a qualcuno lo sprint per cambiare significativamente il corso della gara.
Il Governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, sale sul palco e consegna ai conduttori la busta che contiene il nome del vincitore del Premio per il miglior duetto.
Lo vincono Motta e Nada con “Dov’è l’Italia” mentre il pubblico in paltea rumoreggia e ulula in maniera cafonesca.
La quarta serata di Sanremo 2019 finisce qui.
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Domenica In 4 giugno, gli ospiti: la strana coppia Giorgio Panariello e Marco Masini
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Domenica 4 giugno, dalle 14:00 su Rai 1, è prevista la messa in onda di un nuovo appuntamento con Domenica In. Il programma, in diretta dagli studi Rai dedicati a Fabrizio Frizzi, è condotto da Mara Venier. È possibile assistere alla puntata anche in diretta streaming e on demand su Rai Play.
Domenica In 4 giugno, intervista di coppia a Giorgio Panariello e Marco Masini
Domenica In del 4 giugno si apre con una intervista doppia a Giorgio Panariello e a Marco Masini. I due artisti, infatti, sono i protagonisti di un inedito e curioso progetto artistico.
Il comico e il cantante, dal prossimo 12 luglio, realizzano lo spettacolo teatrale dal titolo Panariello vs Masini, lo strano incontro. Lo show consiste in un dialogo tra due amici sulla vita e sul concetto di carriera. Come immaginabile, nelle varie serate non manca l’umorismo e il canto.
A Domenica In del 4 giugno, poi, Masini esegue al pianoforte alcuni dei suoi più grandi successi. Tra questi ci sono Ci vorrebbe il mare e T’innamorerai.
Teo Teocoli e l’omaggio a Domenico Modugno
A Domenica In del 4 giugno Venier accoglie un amico oltre che un grande artista. Stiamo parlando di Teo Teocoli, che per l’occasione interpreta uno dei suoi più celebri personaggi, cioè Felice Caccamo. Quest’ultimo commenta l’ultima giornata di Serie A e la consegna ufficiale dello scudetto alla squadra del Napoli.
In studio è presente Massimo Modugno, figlio dell’indimenticabile Domenico. Con l’occasione è omaggiato il cantautore, tra gli artisti italiani più conosciuti al mondo anche grazie a canzoni come Nel blu dipinto di blu, Tu si’ na cosa grande, Meraviglioso e L’uomo in frack.
Domenica In 4 giugno, Elettra Lamborghini presenta il nuovo album
Durante Domenica In del 4 giugno ancora spazio al mondo della musica con Elettra Lamborghini. La cantante, nelle scorse ore, ha rilasciato il suo secondo album di inediti, dal titolo Elettraton. La Lamborghini, in estate protagonista di una serie di concerti in giro per l’Italia, si esibisce in diretta con il nuovo singolo Mani in alto.
La celebre artista degli ‘anni 60 Miranda Martino, poi, ripercorre con Venier la sua lunga carriera. Oltre che cantante, nei decenni ha lavorato anche come attrice, collaborando con registi come Alessandro D’Alatri e Mario Amendola. a Martino intona Maruzzella, classico della canzone napoletana scritto nel 1954 da Renato Carosone.
A Domenica In del 4 giugno è presente il regista Marco Bellocchio. Al suo fianco c’è il giovane interprete Enea Sala. I due promuovono il film Rapito, apprezzatissimo al Festival di Cannes e uscito al cinema il 25 maggio. Infine, il maestro Bruno Venturini esegue Core ‘ngrato.
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Il Volo Tutti per uno, le curiosità sul trio: carriera e tour mondiale
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Sabato 3 giugno termina Il Volo-Tutti per uno, spettacolo in onda in prima serata su Canale 5. Con l’occasione, i ragazzi de Il Volo hanno avuto la possibilità di tornare protagonisti in tv. La loro è una storia artistica decisamente atipica e, anche per questo, molto interessante.
Il Volo Tutti per uno, il trio formato da Roberto Cenci
Il Volo, come tutti sanno, è formato da Ignazio Boschetto, Piero Barone e Gianluca Ginoble. I tre, sin da piccoli, hanno mostrato grande talento per il canto. Nel 2009, quando ancora non si conoscevano, presenziano in qualità di solisti a Ti lascio una canzone. Il regista Roberto Cenci, però, ha l’intuizione di unire le loro vocalità, formando in questo modo Il Trio.
Da qui, la loro carriera è tutta un crescendo, coinvolgendo soprattutto l’estero. Firmano un contratto con l’etichetta discografica Geffen Records, che li lancia nel mercato musicale internazionale. Il loro primo disco si intitola Il Volo. Il titolo è scelto anche come nuovo nome del gruppo e si ispira al ritornello di Nel blu dipinto di blu, tra le canzoni italiane più conosciute al mondo.
Il tour mondiale
Negli anni, Piero, Gianluca e Ignazio collezionano un successo dopo l’altro. L’album riceve premi in gran parte del mondo, tra cui USA, Venezuela, Francia, Australia e Nuova Zelanda. Nel 2012 girano il pianeta al fianco di Barbra Streisand, poi pubblicano il secondo disco intitolato We are love. In esso è presente il singolo Luna nascosta, colonna sonora del film Hidden Moon che supera le preselezioni dell’Academy per gareggiare ai Premi Oscar.
Nel 2015, quando oramai Il Volo è affermato in tutto il mondo, arriva la popolarità anche in Italia. Carlo Conti, infatti, li seleziona tra i big del Festival di Sanremo, dove sono vincitori con Grande amore. Nel corso delle cinque serate, il pubblico dell’Ariston concede loro più di una standing ovation: fatto decisamente insolito per degli artisti in gara. L’anno seguente, invece, arrivano terzi all’Eurovision Song Contest, risultando i più votati dal pubblico a casa in Europa.
Negli ultimi anni, Il Volo ha pubblicato vari album e ha calcato palcoscenici prestigiosi, tra cui quello del Radio City Music Hall di New York. Di recente i tre ragazzi hanno realizzato una tournée mondiale, collezionando sold out in Giappone, Australia e Stati Uniti.
Il Volo Tutti per uno, gli ospiti del 3 giugno
Il Volo, protagonisti dello spettacolo Tutti per uno, il 3 giugno sono accompagnati sul palco dell’Arena di Verona da molti ospiti. Tra loro ci sono Antonello Venditti, Danilo Rea, Edoardo Leo e Aida Garifullina. Attesi, poi, la cantautrice Fiorella Mannoia, Madame e Mario Biondi. Alla serata partecipa in qualità di conduttrice Federica Panicucci.
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Queen of the Universe 2, dal 3 giugno su Paramount+: cast, giudici, chi rappresenta l’Italia
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Sabato 3 giugno, su Paramount+, arriva Queen of the Universe 2. Il programma, ideato e prodotto negli Stati Uniti, nomina la miglior drag queen del mondo.
Queen of the Universe 2, il conduttore è ancora una volta Graham Norton
Queen of the Universe 2 è una produzione originale di World of Wonder. L’ideatore e produttore è RuPaul Charles, personaggio televisivo USA già noto per aver dato vita a Drag Race. Alla conduzione, per il secondo anno consecutivo, c’è Graham Norton. Il comico, giudice fisso a RuPaul’s Drag Race UK, ha ottenuto in carriera numerosi riconoscimenti, tra cui sei BAFTA Television Award.
Queen of the Universe 2 è una competizione che elegge la miglior drag queen del pianeta. Nella prima stagione, tale riconoscimento è andato a Grag Queen, proveniente da Canela, in Brasile. Anche quest’anno è in palio un montepremi di 250 mila dollari.
Chi sono i giudici
In Queen of the Universe 2 sono molto importanti i giudici, chiamati a scegliere, di volta in volta, i concorrenti da eliminare. L’unica novità è l’arrivo di Mel B, cantante ed attrice britannica, ex componente delle Spice Girls. L’artista sostituisce Leona Lewis, nel cast della prima edizione e che quest’anno ha lasciato il posto per dedicarsi a nuovi progetti musicali.
Il resto della giuria, invece, è confermato. C’è Trixie Mattel, drag queen statunitense nota per aver trionfato nella terza edizione di RuPaul’s Drag Race All Stars. Con lei Vanessa Williams, ex Miss America e cantautrice capace di ottenere tre Grammy Awards. Infine, torna l’esperta Michelle Visage, giurata di RuPaul’s Drag Race, RuPaul’s Drag Race UK e RuPaul’s Drag Race Down Under.
Queen of the Universe 2, esordisce l’Italia
Per ciò che riguarda i concorrenti, la novità più importante è che esordisce in gara l’Italia. Il nostro paese, assente nella prima stagione, è rappresentato da Aura Eternal, proveniente da Palermo e nel podio di Drag Race Italia 2. Si resta in Europa con Love Masini, proveniente da Amsterdam, in Olanda. Viola, invece, è originaria di Coventry, nel Regno Unito, ha 19 anni, è una musicista di talento ed è la più giovane partecipante di quest’anno.
Per Israele è presente l’ex soldatessa con grandi capacità vocali Miss Sistrata, In Queen of the Universe 2, poi, gli USA sperano in una vittoria con Jazelle Royale e Militia Scunt. La prima è di Orlando in Florida ed è conosciuta in patria per i suoi numerosi video virali. La seconda, invece, è di San Francisco in California e ha ottime abilità nel canto, nel ballo e nello stile.
Trevor Ashley, drag queen di teatro, presenzia per l’Australia, mentre Taiga Brava è determinata a portare lo scettro del trionfo in Messico. Maxie, nota nelle Filippine per essere un’icona LGBTQ, per la prima volta lascia il proprio paese e sale su un palco internazionale. Infine, Chloe V tenta nell’impresa di far trionfare il Brasile per la seconda volta consecutiva.
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