In primis, il Ministro dell’Economia, Giovanni Tria – alle prese con l’ennesima bocciatura della manovra economico-finanziaria da parte della UE – e l’Onorevole Marco Minniti, al centro delle cronache per la sua recente candidatura a Segretario del Partito Democratico.
Senza dimenticare che il Ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli – la cui imitazione attualmente è tra le più amate dal pubblico di Fratelli di Crozza – ha risposto alle punzecchiature di Crozza, pubblicando una foto con Davide Casaleggio in cui mordeva una mela. Il riferimento era ad uno sketch del comico in cui Toninelli veniva visto come possibile vittima delle mele (politicamente) avvelenate.
Di seguito potrete ripercorrere la diretta della none puntata di Fratelli di Crozza, reduce da settimane di ottimi risultati negli ascolti.

Indossa il cappello di Babbo Natale perché il Vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, nei giorni scorsi, aveva fatto un riferimento sarcastico alle lettere da inviare all’Europa, dicendo di volerle inviare solamente a Babbo Natale.

Tuttavia, il comico contesta che tra i più accesi contestatori dell’Italia ci sia stata la Lettonia, che però dall’Europa prende molti più finanziamenti del nostro Paese rispetto a quanto versa nelle casse di Bruxelles.


La metafora si riferisce al duro scontro continuo tra Italia e Europa, in cui nessuno dei due contendenti sembra voler cedere.


Solamente, non si capisce né quale sia il piano per rendere operativo un provvedimento così pesante, né quando sia stato approvato. Le uniche indicazioni date in merito fanno pensare ad una reale e completa attuazione del piano possibile solo tra decenni.


Altro fatto centrale della settimana è stato lo sgombero a Roma – con promessa di demolizione – di otto villette appartenenti al clan dei Casamonica. È stato un provvedimento con pochi precendenti nella politica romana, ma organizzato con una mobilitazione di forze talmente imponente da far pensare ad una messinscena mediatica.
Il monolgo di Crozza prosegue con la messa in onda del post con cui Matteo Salvini chiedeva ai propri followers di postare gattini sulla propria bacheca. Il tutto – prosegue il comico genovese – mentre una cooperante italiana veniva rapita in Kenya, l’asta dei titoli di Stato andava deserta e l’Europa bocciava la nostra manovra.

In questo passaggio, dunque, Crozza denuncia comportamenti molto poco adatti alla situazione delicata che il nostro Paese sta vivendo.

Il governo di Pechino aveva deciso di sospendere una loro campagna pubblicitaria perché fondata su allusioni sessuali.
Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno dapprima sostenuto che il profilo social fosse stato hackerato e in seguito si sono scusati con un videomessaggio un po’ goffo e asettico. Proprio quel messaggio ora viene parodiato da Maurizio Crozza.
Nei giorni scorsi, il Governo ha annunciato anche un piano per risolvere l’annoso e letale problema dei rifiuti nella zona della Campania denominata “Terra dei fuochi” per la frequenza di roghi dei rifiuti stessi.
L’immancabile imitazione del Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, mette in risalto la sua ira per non essere stato coinvolto nell’annuncio del provvedimento (con relativa visita dei Ministri in Campania) e perché, secondo lui, la regione è stata descritta, con non pochi eccessi, come segnata da una situazione apocalittica e sgradevole.
Arriva anche l’altra imperdibile imitazione: quella del giornalista Vittorio Feltri.
Libero, il giornale che dirige, tre giorni fa è stato condannato in tribunale per aver pubblicato il titolo sessista “Patata bollente”, riferito al Sindaco di Roma Virginia Raggi. La parodia, come prevedibile, è un campionario di espressioni scurrili e politicamente scorrette, piene di riferimenti sessuali.
La chiusura è un commento ironico all’ultim’ora dai palinsesti televisivi: Il documentario “Firenze secondo me” dell’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi, andrà in onda proprio su Nove dal 15 dicembre.
“Non è che vuole rovinarci il Natale, è che vuole rovinare me. TeleCapri, arrivo!”, commenta Crozza.
La puntata di Fratelli di Crozza si chiude così.
        
                


