I Coach di The Voice of Italy 6 sono la popstar Elettra Lamborghini, il rapper Gué Pequeno – tra i più importanti e in voga dell’hip hop italiano – Morgan e Gigi D’Alessio. Nomi che per storia artistica richiamano uno spettro ampio di generi musicali particolarmente attuali e potrebbero essere l’arma vincente per scovare talenti freschi e di grosso appeal per il pubblico.
Questa edizione ha avuto una genesi travagliata, subendo incertezze e rinvii della messa in onda. Tuttavia, è stata fortemente voluta dal nuovo Direttore di Rai2, Carlo Freccero, e dalla stessa Simona Ventura che si è resa protagonista di una promozione senza precedenti per The Voice.

Di seguito potrete ripercorrere il racconto in diretta della prima puntata di The Voice of Italy 6.
L’inizio è arrembante, con presentazioni particolarmente energiche, festose e serrate.
Poi, si passa subito all’esibizione del primo aspirante concorrente: Josué Previti, 17 anni. Incanta tutti i Giudici con “When we were young” di Adele. Ciascuno dei quattro preme il pulsante “I want you”, gira la poltrona e si propone come suo Coach.
Josué – in questi casi è il concorrente a dover scegliere – decide di andare nella squadra di Gué Pequeno.
La seconda cantante a presentarsi alle audizioni è Giorgia La Commare, 16 anni da Trapani. Canta “No roots” di Alice Merton e suona il basso elettrico.



Avanti con Giorgia Di Monda, 18 anni da Sorrento.


Per lei niente The Voice of Italy 6.

Ora è il momento di Noemi Mattei, 21 anni da Roma. Canta “Strong” dei London Grammar. Voce intensa e molto particolare, non immediata ma certamente profonda.
Morgan si gira dopo poche decine di secondi. Poco dopo, Gigi D’Alessio, Elettra Lamborghini e Gué Pequeno.




Adesso canta Alberto Nemo, 31 anni, con una versione particolarissima, dark e vagamente inquietante di “Amore che vieni, amore che vai” di Fabrizio De André. I suoi riferimenti sono chiaramente gotici e influenzati dalla musica religiosa.

Poi si esibisce Morgana, 22 anni dalla provincia di Napoli, con una versione molto bella di “Halo” di Beyonce. Davvero brava, tanto che il pubblico le concede una standing ovation.

Morgana sceglie il Team Morgan.
L’audizione successiva è quella di Ares, vocalist 31enne di Torino. Si presenta con “Livin’ la vida loca” di Ricky Martin. Mostra una certa versatilità nell’interpretazione, ma in uno stile completamente diverso dal classico “bel canto”.
Si girano tutti i Giudici, tranne Morgan. Gigi D’Alessio, però, blocca Elettra Lamborghini – che era la più entusiasta, la prima a premere il pulsante “I want you” – e alla fine Ares sceglie il Team di Gué Pequeno.
Segue Matteo Camellini, 24 anni da Sassuolo, “There’s nothing holdin’ me back” di Shawn Mendes.

L’unico Giudice a girare la poltrona è Morgan. Per Elettra Lamborghini è “insipido”, Gigi D’alessio dice che non si è emozionato. Poca convinzione anche da Gué Pequeno, che ne riconosce ugualmente una certa bravura.

È la prima volta per The Voice e in questo non si può non notare una certa somiglianza con le scelte fatte per X Factor.



Simona Ventura lo incoraggia dietro le quinte, spronandolo a non mollare.
Il primo inedito di questa “Blind Audition” si intitola “Baby” e lo canta il rapper diciottenne Diablo. Madre africana, padre metà uruguiano metà napoletano, viene da Udine.
Discreto brano (molto apprezzato dei Coach), scritto e interpretato bene.


Avanti con Stefano Colli, 29 anni da Bologna, cantautore alle prese con “Moondance” di Michael Bublé.


E la scelta di Stefano Colli ricarde proprio sul cantautore napoletano.

La voce è bella, ma acerba – come sottolinea Morgan – e l’unico a girarsi è Gigi D’Alessio, comunque del tutto soddisfatto della scelta.

Altra scelta praticamente immediata di Gigi D’Alessio, colpito già alle prime battute dalla voce di Kumi. L’unico a girarsi, di nuovo.
Ora Serena Maria Police, 19 anni, con “Pumped up kicks” dei Foster the People.
Voce bella e fresca, quella della giovane cantautrice.

Sophia Murgia ha 19 anni e viene da Sassari. Canta molto bene e rappa allo stesso tempo (non sempre le due cose sono facili da trovare insieme) su un brano di Salmo . “Canto quello che mi viene naturale cantare, indipendentemente dal genere”, dice. L’unico a non voltarsi è Morgan.
Scegli il Team di Gué Pequeno che aveva detto di essere in cerca proprio di una cantante che sappia anche rappare.

La miglior voce ascoltata finora. Non a caso è cantante di professione di musica pop-dance, soprattutto all’estero. Vorrebbe farsi conoscere anche in Italia, confessa.

Lei, dopo aver dato un’altra prova di grande talento, sceglie un po’ a sorpresa Gigi D’Alessio. La sua provenienza artistica avrebbe lasciato pensare ad un posto nel Team Morgan.
Le prime “Blind Auditions” si chiudono così, con Elettra Lamborghini ferma a due cantanti scelti, mentre tutti gli altri se ne sono già accaparrati quattro.

Buon esordio (anche se con riserva) per il talent di Rai2. Da sempre sofferente dello stigma di “versione meno incisiva di X Factor“, questa sera ha dimostrato di poter essere incalzante, vivace e tutto sommato interessante. Merito di Simona Ventura – apparsa energica in apertura, con le idee chiare, decisa però misurata nel suo ruolo – ma anche dei quattro Giudici.
Un quartetto vario e potenzialmente esplosivo, ma affiatato: è evidente la loro tendenza a dare ampio spazio ciascuno al proprio personaggio, tuttavia l’impressione è che ne potranno venire cose interessanti, sia artisticamente sia dal confronto (ed eventuale scontro) tra di loro. Se è presto per giudicarli – sembrano ancora dover emergere con le loro vere peculiarità – la prima impressione è stata buona. Il rischio era quello di vederli in onda come macchiette di loro stessi, non è accaduto.
Peccato che il format di The Voice preveda cinque puntate dedicate alle “Blind Auditions”, forse troppe. Probabilmente, sarebbe stato più interessante vedere questi Coach dedicare maggior tempo a sperimentare con i cantanti dei rispettivi Team. Il rischio sarebbe stato quello di somigliare troppo al già citato X Factor ma il programma ne avrebbe guadagnato in interesse.
Infine, una cauta nota positiva anche per quanto riguarda i partecipanti alle audizioni ascoltati finora. Di certo, a parte poche eccezioni, nella prima puntata non abbiamo ascoltato talenti per cui strapparsi i capelli. Alcune standing ovation e certi commenti entusiasti dei Giudici sono sembrati esagerati. In ogni caso, più di qualche voce interessante, anche in prospettiva. Ascolteremo cosa ci proporranno le puntate successive.
L’appuntamento con The Voice of Italy 6 è per martedì prossimo.
        
                














