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Rodolfo Valentino, il mito tra realtà e fiction

Gabriel Garko bello e dannato, ce lo ha fatto rivivere in maniera sorprendente per la naturalezza con cui lo ripropone ,lo stesso affascinante e inquieto modo di porsi, un grande Garko lucido, a tratti cinico nella omonima fiction della Ares – Mediaset, andata in onda con curiosità , qualche polemica per qualche taglio di troppo su Canale 5. Un mito nella leggenda di quella sua bellezza considerata straordinaria, insolente amante, come straordinario è il fascino del nostro attore più dotato,Gabriel Garko diabolico ,occhi di ghiaccio che non perdonano , sogno erotico irraggiungibile da parte di una vasta platea femminile. Si parla di molti suoi amori con Eva Grimaldi forse il più lungo e tormentato,Manuela Arcuri, Serena Autieri e di tante altre splendide donne che il gossip spesso gli ha attribuito. E Gabriel non ci fa rimpiangere la magia Valentino, anche per la sua sorprendente somiglianza e per il suo immedesimarsi,raccontarlo e farlo suo. Un lavoro difficile, pieno di insidie, poteva uscirne una caricatura mostruosa.
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Rodolfo Valentino è il nome d’arte di Rodolfo Alfonso Raffaello Pierre Filibert Guglielmi di Valentina D’Anguella un mito che tuttora è raccontato e esaltato, raffinato ballerino, tanghero passionale , sguardo penetrante,emana magia e sensualità . Valentino visita la prima volta Parigi in vacanza giovanissimo, lì impara a ballare, non era di certo un povero migrante come cronache fantasiose raccontano . Fin da ragazzino dimostra una spiccata personalità artistica, ribelle e orgoglioso, di famiglia agiata,suo padre è un ex capitano di cavalleria , un veterinario imparentato a nobili papalini, sua madre francese , Marie Gabrielle Bardin dama di compagnia di principesse, nata in Francia da genitori con avi nobili piemontesi al servizio dei Savoia.
Nasce bene il futuro Rudy , irrequieto e curioso,s’ imbarca su un mercantile il Cleveland e raggiunge ad appena 18 anni New York, i soldi avuti da i genitori in breve terminano e Roldolfo non s’ impressiona , non demorde,non chiede ai genitori, fa il cameriere, il giardiniere, quello che trova, lavora in cucina, ma il suo chiodo fisso è la ribalta. E’ amico di un musicista di Taranto, diventato celebre in America, Domenico Savino dal quale si fa regalare il suo primo tight , quell’abito che di lì a poco diventerà la sua divisa, si presenta al cabaret Night-Club Maxim fra i più famosi del mondo in quegli anni e quel ballo imparato a Parigi e la sua bellezza latina sono la sua fortuna. S’impone e viene assunto come Taxi-Dancer, è un ballerino di raro fascino, bravo, galante, sorridente, in pratica un danseur pour femme. Mance cospicue fioccano e ormai il futuro Rudy inizia a dilagare. Le più grandi ballerine dell’epoca se lo litigano, è Bonnie Glass la sua prima conquista, lo monopolizza a 50 dollari la settimana , è una fortuna,siamo nel 1914 , una cifra che permette a Rudy le prime grandi agiatezze, camicie bianche su misura con iniziali ricamate , abiti di sartoria, cravatte e papillon, esagerata autostima ,frequenta e viene invitato per la sua avvenenza e per i primi successi nei salotti più chic della borghesia, dove mature babbione vorrebbero “comprarlo”.
Il mito sta nascendo prepotente e arriva nella sua vita una nuova splendida ballerina Joan Sawyer, con la quale lavora quasi un anno. Con l’operetta che furoreggia scappa a San Francisco, inizia a farsi conoscere e arriva il primo piccolo, importante successo. Norman Kerry ,è un’altra donna importante nella sua breve vita, lo convince al primo gran salto, ‘vai ad Hollywood’. Non fu subito apprezzato, molte comparsate dal 1914 al 1920, qualche rara particina, circa una ventina in quel primordiale cinema. Si sposa per la prima volta con Jean Acker nel 1919 , un breve matrimonio non fortunato, dopo Valentino incontra Natalia Rambowa , che fu la donna più importante per la sua vita artistica e sentimentale. Natalia era energica e vanitosa, una professionista apprezzata per la sua fantasia nelle scenografie e nei costumi che Valentino conobbe nel 1921 al suo quarto film di successo nello stesso anno, era “La signora delle camelie”. Ma anche quella unione terminò per scontri caratteriali. Fu la sceneggiatrice June Mathis che intuì per prima tuttavia Il fascino che Roldolfo Valentino esercitava sulle donne e fu in sostanza l’artefice del suo successo. La Metro sempre nel 1921 le aveva affidato il compito di sceneggiare “I quattro cavalieri dell’Apocalisse”, un best seller dell’epoca , ma difficoltoso per la trasposizione in cinema e quel film di Rex Ingram fu un successo mondiale e proprio da qui che parte la leggenda di Rudy .
Il moderno Rudy ,è Gabriel Garko. Lo incontro negli stabilimenti Palatino, dove Mediaset e la Ares di Tarallo hanno organizzato il lancio del film con un party colossale alla maniera degli anni ’60, maestro di cerimonie l’ineguagliabile Enrico Lucherini, l’uomo che ha inventato in Italia come si arriva al successo, come farlo esplodere attraverso le sue famose ‘ lucherinate’ Le massime dive del nostro cinema devono soltanto a lui il loro successo. Ma non c’è una vera e propria conferenza stampa ,e’ una festa ed io inseguo Garko dopo una fugace apparizione in pubblico, sono qui per parlare con lui. Lo blocco fuori dal salone studios, dove campeggiano gigantografie di Rudy con Dalila di Lazzaro, Asia Argento, Victoria Larchenko il primo amore di Valentino,la madre di Rudy, Angela Molina che dopo la morte del padre si rimboccò le maniche prestando servizio dai conti Banzi. La musica impazza con i suoi blues , quel jazz dell’anima, lo swing ritmato dai sax e basso, mentre una troupe Mediaset lo sta immortalando, è stata la mia pista esplorativa, scorgo il moderno Valentino che emana lo stesso fascino di quel Rudy di Castellaneta.
Un piccolo gruppo di giornaliste giovani danno segni d’ isterismo, d’impazienza,la telecronista che lo intervista è impacciata ed è calamitata da Rudy –Garko, che si ferma in un angolo, conoscendolo lo saluto e riesco a intervistarlo.
Garko mi appare in tutta la sua maschera di divo, anni ’20, abito blu profondo, mi pare leggermente gessato , camicia bianca a pizzi lunghi , papillon blu, scarpe alla Duilo blu e bianche, quelle che Fred Astaire non dimenticava mai , di straordinaria bellezza , occhi brillanti e diabolici come il divo del cinema muto, magnetico e ambiguo ,lui è il latin lover quanto mai moderno e differente da ogni modello stereotipato e datato. A quasi 40 anni, Garko è un insieme di muscoli, magro e atletico, ride e sorride in maniera seducente. Denti candidi , saetta con gli occhi le donne che lo attorniano.
Ma chi era Rodolfo Valentino, un don Giovanni, un Casanova?
“Forse ,mi dice Garko, accorpava sia l’uno che l’altro, ma reputo che lui fosse soprattutto Rodolfo Valentino, conscio della sua bellezza fascinosa,del suo talento ed anche forse inconsapevole che con lui stava nascendo la magia di un mito che lui non disdegnava.”
Fu il primo sex symbol?
“Certo che sì, credo che proprio con lui nasce il divismo maschile, fu oggetto di desiderio per il culto al sex symbol dal mondo femminile e fu invidiato ferocemente dalla massa dei mediocri.”
Era un attore di spessore ?
“Non dimentichiamo che si stavano muovendo i primi passi di un cinema muto , la grande novità, una certa pur esigua produzione che prima di quegli anni era dedicata a pochi e rari piccoli film,ma la curiosità di quelle figure proiettate tira molto , anche se destinata per una minoranza. Rodolfo Valentino aveva i suoi meriti, talento naturale , quella sua recitazione seppur muta ma magnetica, sguardi e scene madri e tutto questo lo consegnerà alla leggenda.”
Ancora si sente questo mito, so che alla tua villa di Zagarolo, stazionano plotoni di donne in attesa per autografi e fotografie”
“ Accade, io penso proprio di sì che la leggenda sia sempre viva, anche se credo che il divismo ora non sia così diffuso,troppi i mezzi di comunicazione che te li portano in tutte le salse, però se vai a ripensare quando nacque quel cinema, che oggi è storia e leggenda sicuramente tutto veniva estremizzato e da qui l’esaltazione. Il suo vero primo film da protagonista del 1921 “I quattro cavalieri del’Apocalisse”, era tratto da un romanzo di successo e lui era allora poco piu’ di un figurante, poche e povere apparizioni fino a quel momento e quel 6 marzo del 1921, la Metro una delle prime Major americane osò e raccolse un successo a livello mondiale e da lì che nasce la vera leggenda di Rudy, solo in quell’anno fece 5 film compreso “Lo sceicco.”
Perché, da quel momento dilagò la sua fama ?
“Le cronache raccontano che entrò a passo di tango nella storia del cinema mondiale e su tutto quell’immaginario femminile nasce il mito del grande amante latino, del cavaliere senza macchia, dell’amore che muore giovane
e poi fatalmente in realtà accadde tragicamente proprio a lui e a soli 31 anni all’apice di un successo planetario che non le è venuto mai meno e con appena una decina di film importanti “.
Ci provò ne 1977, Ken Russel, genio e sregolatezza , quello de “I diavoli,”
protagonista era il più prestante e mitico ballerino del mondo Rudolph Nureyev, che non riuscì a scalfire quella leggenda.
Chiedo a Garko, le donne amavano l’uomo o l’attore?
“ Nel film c’è una frase molto importante , significativa, credo molto vicina alla realtà “Le donne non sono innamorate di me, bensì dell’immagine che hanno di me sullo schermo. Io sono soltanto la tela su cui le donne dipingono i loro sogni…”
Il fascino in un uomo come può nascere?
“Io penso che siano le donne depositarie del sex di un uomo, sono loro che decidono se sei un sex symbol e solo loro decretano il successo e in questo caso addirittura un mito.”
Nella fiction, in una sequenza a torso nudo, esci dall’acqua che ti scorre sulla pelle molto acclamata dal pubblico femminile, ma soprattutto c’è una scena che è stata quasi tagliata, ti ha infastidito non poco mi pare, perchè?
“ Mi dispiace molto che quella scena di nudo integrale sia stata tagliata, non era un nudo gratuito , rappresenta forse per la prima volta il divo Rudy che si spoglia e cerca di ritrovare in qualche modo quel Valentino essere umano forse svanito”
Rudy è riuscito con una ventina di comparsate e una decina di film a far impazzire le donne di mezzo mondo,si racconta che alla sua morte ci siano stati una trentina di suicidi e furono organizzati due cortei funebri, uno a New York, l’altro a Hollywood.
Era il 1926 quando è morto Valentino e l’ultimo film leggenda uscirà postumo” Il figlio dello sceicco”, che riscosse enorme successo . Rodolfo Valentino rappresenta un’epoca di grandi eventi ,aveva fatto il primo provino per un film sonoro. In quei 31 anni di vita, Valentino segna uno spartiacque storico, dal cinema muto che segnò la sua leggenda, al 1926 data della sua morte quando arrivo l’anno successivo’ il primo sonoro con un film epocale” The Jazz Singer” con Al Jolson, un cantante di colore mal pagato, fu scritturato soltanto per renderlo ridicolo, quel colore della pelle non funzionava in quel paese, non era accettato dalla grande democrazia americana . I bianchi regnavano immuni schiavizzavano la popolazione di colore e l’attore nero veniva scritturato soltanto per alcune gag ridicole di pessimo gusto. Putroppo quel sogno americano di Martin Luther king, arrivera’ anni dopo.I have a dream,( io ho un sogno) di quel difensore della sua razza, fu pronunciato il 28 agosto del 1968 di fronte al Linconl Memorial di Wasghington e ha fatto la storia di quella democrazia .
Ed in tutti questi anni circa 90 , le spoglie di Rodolfo Valentino sono sepolte nel mausoleo della Cattedrale all’Hollywood Memorial Park di Los Angeles in California.
Negli anni a seguire, una donna coperta da un velo nero porta da sempre fiori sulla tomba di Rudy nel giorno dell’anniversario della sua morte. Tuttora assicurano le cronache americane, accade il rito della donna in nero, si vedono parecchie di queste figure femminili velate portare fiori alla più grande leggenda del cinema mondiale che vive dal 1921, data dei “I quattro cavalieri dell’Apocalisse”.
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Report Lo sterco del diavolo questa sera su Rai 3, gli altri servizi

Report propone oggi l’inchiesta dal titolo Lo sterco del diavolo. Va in onda lunedì 12 aprile alle 21.30 su Rai3 e su RaiPlay. Al timone come al solito Sigfrido Ranucci che promette rivelazioni esplosive.
Report Lo sterco del diavolo questa sera su Rai 3
Report riparte con l’inchiesta esclusiva “Lo sterco del diavolo” di Giorgio Mottola con la collaborazione di Norma Ferrara e Giulia Sabella.
Il reportage documenta come gli scandali all’ombra del Cupolone non si fermano nemmeno davanti ai Santi. Da anni Papa Francesco ha avviato una battaglia interna al Vaticano per portare trasparenza nei conti della Santa Sede. Ma la resistenza interna continua a essere forte: troppi sono gli interessi finanziari in ballo.
Questa sera viene raccolta una denuncia inedita dalla trasmissione. All’interno della Congregazione per le cause dei santi, la commissione vaticana che gestisce i processi di canonizzazione, un alto funzionario avrebbe chiesto una tangente per avviare il processo di beatificazione di un candidato molto noto e amato.
Una vicenda avvenuta mentre il prefetto della Congregazione per le cause dei santi era il cardinale Giovanni Angelo Becciu, l’ex sostituto della Segreteria di Stato dimessosi lo scorso settembre dopo le accuse di peculato.
Con documenti inediti e testimonianze esclusive Report ricostruirà gli investimenti finanziari realizzati dalla Segreteria di Stato negli ultimi anni.
A partire dall’acquisto degli ex magazzini Harrod’s di Londra, un palazzo costato al Vaticano oltre 400 milioni di euro e che oggi varrebbe non più di 290 milioni. Dietro agli investimenti opachi fatti con i soldi dei fedeli, si nasconderebbero uomini d’affari spregiudicati, faccendieri, religiosi corrotti e una guerra all’interno dei servizi segreti italiani.
Gli altri servizi
Tra gli altri servizi: Il triangolo della censura con una discussione e un approccio sul mancato aggiornamento del piano pandemico.
Si chiude con Sputnik il vaccino che viene dal freddo.
Efficacia dichiarata altissima (92%), prezzo contenuto (10 dollari a dose), scarsi effetti collaterali, queste le caratteristiche del vaccino. Mentre in Europa mancano i vaccini e le dosi arrivano con al rallentatore, tutti parlano di Sputnik V. Il siero russo però in Europa non arriva e la sua autorizzazione si sta trasformando in un giallo.
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Reazione a catena 2021 con Marco Liorni ecco quando inizia

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Arriva Reazione a catena con l’edizione del 2021. Il programma di giochi e connessioni sulla lingua italiana, riprende il proprio posto nel palinsesto estivo di Rai 1. Sarà presente sempre nella fascia preserale della prima rete e prende il posto di L’Eredità condotto da Flavio Insinna.
Reazione a catena 2021 con Marco Liorni
Intanto, per il terzo anno consecutivo è confermata la presenza, al timone del programma, di Marco Liorni. Il conduttore è attualmente padrone di casa del contenitore del day time pomeridiano di Rai 1 Italia Si. Per un determinato periodo sarà presente contemporaneamente nei appuntamenti. E quindi in onda tutti i giorni, visto che Reazione a catena, così come L’Eredità non si ferma nel fine settimana e va avanti sette giorni su sette.
Il quiz è nato nel 2007 e fino al 2009 il quiz è stato condotto da Pupo. Successivamente ne ha preso il posto dal 2010 al 2013, Pino Insegno. E’ stata la volta, poi, dal 2014 al 2017 di Amadeus. Per un solo anno, nel 2018, è arrivato Gabriele Corsi. Infine, dal 2019 Marco Liorni ne ha preso il timone.
Il format è un susseguirsi di giochi tutti legati alla lingua italiana che ricorda molto La settimana Enigmistica. In tutti i giochi i concorrenti devono scoprire assonanze tra parole e frasi con lo scopo di completare una “catena di parole”, in base a significati comuni, proverbi, aforismi, titoli di film o di libri e così via. Si tratta de Le catene musicali, Una tira l’altra e L’Ultima catena.
Il programma richiede dunque ai concorrenti una buona cultura generale ed una valida padronanza della lingua italiana. Il gioco più importante è L’intesa vincente che decreta il vincitore della puntata.
Come partecipare
Ecco come partecipare ai casting e quello che dice il regolamento Rai
A partire dall’8 febbraio 2021, tutti gli aspiranti concorrenti al programma potranno candidarsi al provino di Reazione a Catena solo attraverso il portale del Casting Rai www.rai.it/raicasting, previa iscrizione al sito, compilando l’apposito form di iscrizione.
Durante la fase di iscrizione, a ciascun candidato verrà chiesto di scegliere il nome della propria squadra. O, qualora fosse già stata denominata e individuata in precedenza da un componente della squadra stessa, di indicare l’esatta denominazione della squadra di appartenenza, composta
da tre unità.
Quando inizia Reazione a catena 2021
La data di inizio confermata a meno di ulteriori slittamenti, è il 7 giugno 2021. Il programma resta in onda fino al 26 settembre. Per poi cedere il posto di nuovo a L’Eredità di Flavio Insinna.
Nella prima puntata torna la squadra che deteneva in titolo di campione nell’ultima puntata andata in onda nel settembre 2020. Si tratta delle Ricongiunte, ovvero Giulia Rita e Donata, tre amiche alle quali era toccato il compito di battere I tre alla seconda che sono stati presenti per ben 26 puntate all’interno del programma.
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L’Isola dei famosi 8 aprile, ecco perché non va in onda

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Salta il prossimo appuntamento con L’Isola dei famosi previsto, come di consueto, in prima serata su Canale 5 giovedì 8 aprile 2021. La conduttrice Ilary Blasi ha spiegato le ragioni del posticipo nel corso della sesta puntata del reality show.
Vi ricordiamo, inoltre, che potete seguire L’Isola dei famosi anche in streaming su internet, tramite il sito a fruizione gratuita Mediaset Play.
L’Isola dei famosi 8 aprile, l’inizio di Supervivientes in Spagna
La settima puntata de L’isola dei famosi non va in onda giovedì 8 aprile per lasciare spazio alla versione spagnola dell’avventuroso reality show. Infatti, l’equivalente iberico de L’Isola dei famosi si chiama Supervivientes, e l’esordio fissato proprio per giovedì 8 aprile 2021. La conduttrice di L’Isola dei famosi, Ilary Blasi, nel corso della sesta puntata del reality ha affermato che la puntata non sarebbe andata in onda per lasciare spazio alla prima di Supervivientes.
La Blasi ha poi spiegato più chiaramente le altre ragioni alla base della decisione di rinviare la puntata, tutte di natura prettamente logistica. Non ci sarebbero, quindi, motivazioni basate sugli ascolti o strategie mirate a non far sovrapporre il programma con altri trasmessi dalla concorrenza. La presenza delle barche e degli elicotteri preposti allo sbarco dei naufraghi di Supervivientes, infatti, avrebbe potuto disturbare la messa in onda di L’Isola dei Famosi.
I due reality sono entrambi prodotti e distribuiti da Mediaset, uno in Italia, l’altro in Spagna. E quest’anno condividono alcuni spazi in Honduras, fra cui la Palapa. Non sorprende, quindi, che per non mostrare l’approdo nell’area dei naufraghi ispanici, si sia deciso di eliminare la puntata in onda sulle reti italiane.
Valeria Marini e Gianmarco Onestini nel cast di Supervivientes
In Honduras, quindi, stanno per approdare numerosi Vip del panorama televisivo spagnolo, per partecipare a Supervivientes, la versione iberica de L’Isola dei Famosi. Tuttavia, molti dei naufraghi pronti a cimentarsi con la sfida hanno nomi noti non solo in Spagna, ma anche in Italia.
Su tutti risaltano i nomi di Valeria Marini e Gianmacro Onestini. La Valeri è una sopravvissuta veterana, che ha già partecipato a diverse edizioni de L’Isola dei Famosi in passato.
Il 29 settembre 2008, infatti, ha accettato di partecipare per la prima volta come “naufraga non in gara” per una settimana. Era la sesta edizione de L’isola dei famosi, e il reality era già iniziato.La Marini, in quell’occasione, ha accettato di partecipare al gioco solo per tenere fede a una scommessa fatta con la conduttrice Simona Ventura.
In seguito, dal 25 gennaio 2012 è stata concorrente della nona edizione del reality show, condotta da Nicola Savino e Vladimir Luxuria su Rai 2. Fu eliminata l’8 marzo, nel corso della settima puntata. Infine, a marzo 2018, dieci anni dopo la prima partecipazione, prende parte per la terza volta a L’isola dei famosi, partecipando come guest star della tredicesima edizione del programma.
Gianmarco Onestini, invece, è un influencer italiano che nel 2018 ha partecipato a Temptation Island in qualità di tentatore. L’anno successivo, nel 2019, è stato tra i concorrenti del Grande Fratello 16. In seguito alla partecipazione sulle reti nazionali, partecipa anche alla versione spagnola del Grande Fratello, chiamato semplicemente “Gran Hermano” (la traduzione di Grande Fratello in spagnolo). Infine, sempre per la tv spagnola, partecipa e vince il reality spagnolo El tiempo del descuento.
Tutti gli altri naufraghi di Supervivientes
Di seguito, tutti i nomi dei Vip che partecipano a Supervivientes, la versione spagnola de L’Isola dei famosi:
- Valeria Marini
- Gianmarco Onestini
- Carmen Russo
- Aida Yespica
- Elisa De Panicis
- Ivan Gonzalez
- Paola Caruso
- Fabio Colloricchio
- Ivana Icardi
- Valerio Pino
- Aida Nizar
- Mario D’Amico.
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