Questa sera dalle 21.30 su Canale5 va in onda la finalissima del Grande Fratello 15. Barbara D’Urso, con il commento di Simona Izzo e Cristiano Malgioglio, chiuderà una delle edizioni più discusse e di basso livello del papà di tutti i reality. 49 giorni contraddistinti da liti, aggressioni e volgarità. Scopriamo insieme i momenti più trash di questo GF15.
Ieri sera è andata in onda la decima puntata del Grande Fratello 14. Alla vigilia della semifinale, il gioco è entrato veramente nel vivo e questo ha fatto si che molti concorrenti si siano esposti maggiormente. Ritmo piacevole, colpi di scena ed emozioni hanno consentito di raggiungere un buon risultato in termini di ascolto 3.490.000 spettatori pari al 18.45% di share). In assenza totale, o quasi, di trash anche questa settimana analizziamo i momenti peggiori andati in onda in prima serata.
Ieri sera è andata in onda su Canale5 la settima puntata del Grande Fratello 14. Lacrime, segreti da mantenere, nomination ed finte eliminazioni dirette hanno consentito di ottenere un buon risultato a livello di audience (3.244.000 di spettatori pari al 17,51% di share). L’appuntamento di ieri è risultato più vivace rispetto ai precedenti anche se molto spesso si assiste a scene viste troppo volte.
Ieri sera è andata in onda su Canale5 la prima punta del Grande Fratello condotta da Alessia Marcuzzi. Nonostante a livello d’ascolto si tratti del peggior esordio di sempre (3.428.000 spettatori pari al 19.21%, due milioni in meno rispetto alla fiction Provaci Ancora Prof) la premiere dello storico reality Mediaset è positiva sotto diversi punti di vista.
Serie tv di importazione: un prodotto molto appetibile e gradito ad un target di pubblico “pregiato”, in quanto giovane e notevolmente colto. Di quelle viste nel l 2013 non tutte hanno convinto.
Il 2013 anche dal punto di vista delle fiction made in Itally è stato un anno, qualitativamente, fallimentare. Prodotti pregiati dei palinsesti televisivi, le serie nostrane sfruttano il successo ottenuto grazie a innumerevoli sequel a fino ad essere poi bloccate al primo accenno di calo dello share.
Dal punto di vista televisivo l’anno che sta per terminare ha presentato pochi guizzi di novità. Sono stati innumerevoli i flop, i programmi chiusi per gli ascolti bassissimi. “Squadra che vince non si cambia” è diventato il motto di autori e dirigenti di rete quando si procede all’organizzazione dei palinsesti. Una tendenza significativa, espressione di una televisione ormai stanca in cui idee innovative, creatività e qualità vengono sacrificate in nome delle percentuali di audience.