Giovedì 6 novembre, dalle 12:00, la Rai ha presentato Il Commissario Ricciardi 3 in conferenza stampa che abbiamo seguito in diretta. Realizzata da Rai Fiction e Clemart, la terza stagione esordisce su Rai 1 il 10 novembre, in prima serata.
Ambientata a Napoli nel 1933, la trama racconta le nuove indagini del Commissario Ricciardi, che continua ad indagare tra i fantasmi delle vittime di morte violenta. Il personaggio principale sembra, comunque, più sereno, grazie alla presenza, al suo fianco, di Erica.
Alla conferenza stampa de Il Commissario Ricciardi 3, che abbiamo seguito in diretta, presenzia il regista Gianpaolo Tescari. Con lui, in collegamento, Maurizio De Giovanni, ideatore e sceneggiatore della produzione. C’è, infine, parte del cast, ovvero Lino Guanciale, Antonio Milo, Serena Iansiti, Maria Vera Ratti ed Enrico Ianniello.
Il Commissario Ricciardi 3 diretta conferenza stampa, le prime dichiarazioni
Inizia l’incontro con le parole di Maria Pia Ammirati di Rai Fiction: “La terza stagione è straordinaria, molte linee trovano il compimento. Gli sceneggiatori, straordinari, sono sempre capaci di rilanciare le varie storie. Noi alziamo l’asticella, Ricciardi è stato uno degli obiettivi più ambiziosi degli ultimi anni e direi che si tratta di un tentativo riuscitissimo“.
Gabriella Buontempo della Clemart: “Quello con la fiction è un lavoro complesso e straordinario, il periodo storico è ricco e riuscire a trasmettere la ricchezza di quei tempi è stata una sfida produttiva che noi abbiamo accettato“.
Il regista Gianpaolo Tescari: “Quello che è affascinante di questa serie è l’ambientazione nella Napoli degli anni ’30, nel pieno del Fascismo, con un Commissario che ha un problema: essere incapace di curare un suo elemento di follia, che le permette di vedere i fantasmi. La terza stagione è affascinante, incrocia la crescita positiva fra Riccardi ed Enrica e la lotta fra Ricciardi e i servizi segreti. Il protagonista è antifascista, non nelle azioni ma nell’anima”.
Viola Rispoli, in qualità di rappresentante degli sceneggiatori: “Il problema che ci siamo posti era quello di adattare i libri ai tempi televisivi, senza però snaturare l’opera. Abbiamo lavorato nel filo di un equilibrio e le storie hanno mantenuto, nel complesso, gli stessi significati originari“.
Intervengono gli attori
La conferenza stampa de Il Commissario Ricciardi 3 continua con Lino Guanciale: “Il protagonista ha finalmente l’apertura al mondo tanto attesa. Si tratta del momento in cui si abbandona alla possibilità di costruire la propria felicità. L’apertura all’esterno arriva in virtù di un fatto avvenuto sul finire della scorsa stagione, quando ha chiesto il permesso di frequentare Erica. Il protagonista ha dismesso la corazza, sorriderà e si ritroverà nudo, soprattutto per quel che concerne l’amore. Da attore, è stato molto bello avere, finalmente, la possibilità di rincorrere il mio personaggio, che ha riscoperto che può essere felice”.
Antonio Milo: “La linea di Maione, il mio personaggio, è molto bella perché lui ha trasformato la voglia di vendetta in amore. L’evoluzione del personaggio ruota intorno alla morte del figlio e lancia un messaggio molto bello”. Enrico Ianniello: “Il dottor Modo ha un’evoluzione bellissima, anche lui è costretto a fare i conti con una parte di sé che non aveva mai conosciuto: quella di genitore. Si trova, infatti, costretto a crescere, in tutti i sensi, la persona che più lo ha fatto soffrire. Si trova costretto, di fatto, ad amare il suo nemico“. Serena Iansiti: “Livia Lucani non si dà pace, da star diventa spia. I dolori del suo passato saranno sempre più forti e non riuscirà a gestirli. Crederà di essere padrona del rapporto con Falco, ma ben presto scoprirà che con il Fascismo non si scherza“.
Maria Vera Ratti: “Enrica aveva una vita molto lineare, limpida e semplice, ma l’incontro con Ricciardi la porta ad entrare in contatto con sfumature dell’esistenza molto diverse. Lei si farà trovare comunque pronta e queste esperienze l’aiuteranno a crescere e faranno crescere anche Ricciardi“. Fiorenza D’Antonio: “Fra Bianca e Ricciardi avviene una cosa che capita spesso: un incontro che sembra poter diventare amore, ma che si trasforma in un splendido rapporto di amicizia. Diventano consiglieri”.
Il Commissario Ricciardi 3 diretta conferenza stampa, le domande dei giornalisti
La conferenza stampa de Il Commissario Ricciardi va avanti. Adriano Falivene: “Nella terza stagione avverrà qualcosa di straordinario per Bambinella, scritta solamente per la serie“. Fabrizia Sacchi: “Lucia soffrirà dello stesso dolore del coniuge Maione, ma avrà la forza di rimetterlo sulla carreggiata, invitandolo a vivere per gli altri figli. Il rapporto fra marito e moglie avrà una bella evoluzione”. Mario Pirrello: “Io sono innamorato di Angelo Garzo, che avrà anche lui una interessante evoluzione“.
L’incontro prosegue con le domande dei giornalisti. Nella prima, Lino Guanciale è interrogato sul successo della fiction. Lui risponde: “Si tratta di una serie unica. Ricciardi non è chiacchierone, il protagonista è introverso, si misura con una condizione limite che condivide solamente con lo spettatore. La scelta, sin dall’inizio, è stata quella di stare al gioco, senza sovvertire il linguaggio letterario. Nella serie ci sono temi diversi ed uno stile che è un brand e ciò colma dei vuoti“.
Quesito per le attrici sul modo con il quale sono riuscite ad affrontare la sfida di interpretare dei personaggi femminili negli anni ’30. Iansiti: “Livia non sa gestire la sua veemenza e questo le crea non pochi problemi. Vive la passione e l’amore in modo quasi ossessivo. La sua femminilità è diversa dall’epoca in cui vive e la società di allora non è in grado di capirla“. Ratti: “Enrica è la classica ragazza borghese, vive con la famiglia e fa quello che le dicono di fare. Alla fine, però, la vita prende la piega che lei desidera. A differenza di Livia si cala nel ruolo prestabilito dalla società con naturalezza, ma quando vuole qualcosa ha la forza di lottare per ottenerla“.
I progetti futuri di Lino Guanciale
Nella conferenza stampa de Il Commissario Ricciardi vi è un’altra domanda per Lino Guanciale, che afferma: “La sfida che più mi ha affascinato nell’accettare il ruolo del Commissario è stata quella di lavorare con un personaggio introverso, che nell’arco della saga letteraria ha un’evoluzione interessante. Non vedevo l’ora arrivasse la terza stagione perché contiene una delle scene più forti della saga letteraria. Futuri progetti? C’è L’invisibile, serie sulla cattura di Matteo Messina Denaro, e Le Libere Donne, nel quale ho la possibilità di interpretare lo psichiatra Mario Tobino, il primo ad interessarsi al benessere delle donne negli ospedali psichiatrici”.
Maria Pia Ammirati: “Quando si ha una serie di successo come questo si pensa sempre ad un continuo… Andremo a verificare la tenuta negli ascolti“. Gabriella Buontempo: “La vendita all’estero sta andando molto bene, abbiamo un accordo con Disney Mondo“. Domanda sul ruolo del Fascismo nella trama. Viola Rispoli: “Noi volevamo farne una linea antagonista molto forte, dandogli una dignità narrativa più articolata rispetto ai libri“. Lino Guanciale: “La storia parla da sé, negli anni ’30 eravamo a metà del regime e si precisavano i confini per l’alleanza con il regime nazista. Uno dei miei romanzi preferiti è La Peste di Camus, nel quale la pesta è la metafora delle autocrazie che governavano nella prima metà del ‘900. Una delle sue frasi più celebri è: Come si fa a fronteggiare la peste? L’importante è riuscire a fare bene il proprio mestiere”.
Gianpaolo Tescari commenta l’ambientazione di Napoli nella trama: “Vedremo quella povera, ricostruita a Taranto, e quella ricca, girati sia a Napoli che a Roma. Abbiamo riutilizzato i luoghi iconici del Fascismo presenti ancora a Napoli ed altri li abbiamo costruiti noi“. Giunge al termine l’incontro.



