Venerdì 5 dicembre, su NOVE, è andata in onda una nuova puntata, che abbiamo seguito in diretta, di Fratelli di Crozza. La trasmissione prende il via alle 21:35 circa. Al centro delle scene Maurizio Crozza, che propone imitazioni e monologhi su tematiche legate a politica ed attualità.
Fratelli di Crozza diretta 5 dicembre, la Tele Meloni Italiana
Fratelli di Crozza inizia con TMI, ovvero la Tele Meloni Italiana. A fare gli onori di casa c’è la finta Premier Giorgia Meloni: “Oggi presenteremo i Big che ci saranno ad Atreju. Ma chi ci va a Sanremo quest’anno? Oggi la fila la fanno per venire ad Atreju. Saranno presenti con noi, insospettabilmente, il populista con la pochette Giuseppe Conte. Dal mondo arabo ci sarà il miracolato Giggino Di Maio e Roberto Fico, che chissà come avrà fatto a vincere le elezioni“. Ad ogni lancio, il personaggio presentato appare in collegamento, ovviamente imitato da Crozza. La finta Meloni procede: “Altro Big ad Atreju è l’uomo che sussurrava Stai sereno ai suoi compagni di partito, cioè Matteo Renzi. Perché Atreju è Atreju!“.
Crozza inizia il monologo: “Io sono offeso, Meloni ha invitato tutti ad Atreju tranne me. Da Bova a Fico, passando per Renzi, Venier e Parenzo. Ma cosa ci vanno a fare? Meloni, prima ancora del dibattito, è riuscito a far litigare Schlein e Conte fra loro. Ma davvero non vi viene in mente niente di meglio di cui occuparvi?“. La serata continua con le parole di Trump sull’Unione Europea: “Ha detto che la nostra civiltà sarà destinata ad estinguersi: sarà un presagio o una minaccia? Per Trump e Putin siamo un Donbass in cui si mangia meglio“.
Il conduttore è scatenato: “Riarmare l’Europa non è tanto sostenibile e porterà ad un incremento di mille milioni di tonnellate di Co2. Prima ci dicono di puntare sul green, poi cambiano idea. Ma io dico, le cose le decidono con i funghi allucinogeni? A questo punto mi chiedo: a cosa serve un’Europa così?“.
L’imitazione di Ursula Von Der Leyen
Fratelli di Crozza del 5 dicembre procede con l’imitazione di Ursula Von Der Leyen: “Dal 2027 saremo indipendenti, non compreremo più il gas russo ma quello statunitense, che costerà il triplo. Dite che non siamo del tutto indipendenti? Vabbè, facciamo che siamo dipendenti. La politica europea, comunque, non è influenzata dalle lobby, ma in totale autonomia ha deciso che dal 2035 sarà tutto elettrico”. La finta Von Der Leyen riceve una telefonata sul cellulare, al termine della quale riprende il discorso: “Dal 2035 non sarà proprio tutto tutto elettrico, diciamo che qualcosa si potrà fare ancora con la benzina“. Alla fine, la Presidente della Commissione Europea tira fuori finte armi e si mette a sparare.
Maurizio Crozza parla ora del Ministro della Difesa Guido Crosetto, definito lo “Zar di Cuneo”. L’esponente del governo ha proposto di introdurre la leva volontaria: “6 italiani su 10 sarebbero d’accordo ad averla nuovamente, ma 7 adolescenti su 10 non andrebbero in guerra. Insomma, siamo un paese di guerrafondai dalle RSA in su. Oggi comandano le lobby e la politica è un burattino. In Italia, l’azienda di difesa più importante è Leonardo, che ha aumentato di tantissimo gli affari in pochi anni. Insomma: non parliamo di guerra, ma di soldi”.
Il monologo introduce la parodia di Antonio Razzi: “Legame fra lobby e politica? Ma io non credo, pure io li ho, gli hobby sono importanti, io ad esempio collezione francobolli, ma senza franco. Cosa penso della leva militare? Fare il soldato t’impara la vita, ma quando ero giovane non volevo farlo e quindi ho messo il tanga per far finta di essere una donna”.
Fratelli di Crozza diretta 5 dicembre, la parodia di Carlo Rovelli
La diretta del 5 dicembre di Fratelli di Crozza procede con il filosofo Carlo Rovelli: “Chissà se pioverà a Roma nel 2035, nel dubbio prendo un ombrello, che non si vede ma è ovunque, seppur altrove. Sicuramente non è su Saturno, dove non vado da due anni. Ha mai tagliato un pollo con una forchetta? Per la fisica quantistica, una forchetta ed un coltello sono la stessa cosa. Pensate a Giulio Cesare, che è stato ucciso con quattro forchettate. Io ne parlo al passato perché il presente non esiste, il qui ed ora ha senso ma solo il qui, senza l’ora, no“.
Il conduttore parla, ora, del Ministro del Made in Italy Adolfo Urso, che ha confuso il litio con il titanio, risorsa che sarebbe presente in un Parco della Liguria e che avrebbe un valore di circa 800 miliardi di euro. Crozza attacca: “Per distruggere la Liguria, comunque, non c’è bisogno del titanio, basta l’ex Ilva, di cui Meloni non ha trovato il tempo di parlare“. Il comico imita Urso, in un intervento ricco di strafalcioni lessicali: “L’Italia non è una cere con la ventola, io c’ho le orecchiette che non ci credono. Inutile dire ed infatti non lo dico, lo so che non sarà una passeggiatrice di salume“.
Red Ronnie e Vittorio Feltri
Fratelli di Crozza del 5 dicembre si avvia alla conclusione. Arriva il finto Red Ronnie: “Se la pipì è chiara è sana, se è gialla allora no. Il 30 dicembre arriveranno gli alieni e si fermeranno in stazione centrale. Edoardo Vianello mi ha mandato un vocale per descrivermi gli alieni: hanno le pinne, i fucili e gli occhiali“.
L’imitazione che chiude la puntata del 5 dicembre è quella di Vittorio Feltri: “A Roma per Atreju ci sono festeggiamenti, ma io non andrò per non diffondere il germe bergamasco del lavoro. Ci saranno dei vip, fra cui Raoul Bova, ma anche degli attori veri. Ho visto il cast di Sanremo e c’è Patty Pravo, la cui età si può determinare solo con un geologo”. Termina qui la puntata.



