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Domenica 16 giugno, su Canale 5, è in onda un nuovo appuntamento di Melaverde. Il programma, come sempre, è visibile dalle 11:50 circa. Alle 11:00 circa è preceduto da Le Storie di Melaverde, format che ripropone alcuni dei servizi migliori trasmessi nelle scorse edizioni.
Melaverde 16 giugno, la storia di Andrea Paternoster
Nel corso di Melaverde del 16 giugno, il pubblico ritrova nel ruolo di conduttori Vincenzo Venuto ed Ellen Hidding. I due, questa settimana, dedicano ampio spazio al mondo delle api e del miele. Con l’occasione, è raccontata la storia di Andrea Paternoster, visionario e poetico apicoltore che ha iniziato a produrre e raccontare il miele in modo inedito.
Il suo lavoro è stato prezioso, al punto da diventare la voce di mille altri piccoli apicoltori. Nel 2021, Paternoster rimane coinvolto in un gravissimo incidente stradale, nel quale perde la vita. La moglie e le figlie, nonostante la tragedia, decidono di portare avanti il lavoro di Andrea, continuando a raccontare il mondo delle api.
La pratica del nomadismo
Le telecamere di Melaverde del 16 giugno raggiungono l’azienda della famiglia Paternoster, dove è testimoniato il duro lavoro quotidiano. Qui, infatti, ci si occupa quotidianamente della produzione di miele, con le api che sono sottoposte alla pratica del nomadismo, che consiste nel trasporto delle arnie per le varie fioriture. Infine, è proposto un focus sull’insostituibile lavoro delle api, prezioso per l’uomo e l’ambiente.
Melaverde 16 giugno, la riscoperta del Rostrato Rosso di Rovetta
Durante Melaverde del 16 giugno, è analizzato il legame fra lo sviluppo dell’essere umano e l’agricoltura. Agli albori dell’umanità, quando il Pianeta era abitato dai primi Sapiens, la sopravvivenza era relegata alle attività di caccia e di raccolta di bacche, radici e piante selvatiche.
Ad un certo punto, arriva la svolta. I nostri antenati comprendono che alcune delle piante raccolte potevano essere allevate ed in qualche modo replicate.
Partono, in questo modo, le prime sperimentazioni. Di queste, alcune ebbero successo, altre invece si sono rivelate essere dei fallimenti. Sono milioni le specie vegetali che, nel corso dei secoli, sono scomparse. Fra queste, c’è il Rostrato Rosso di Rovetta, un vecchio mais che era sparito dalla circolazione ma che, grazie ad un grande lavoro di ricerca, sta piano piano ritornando in circolo.
Come racconta Melaverde del 16 giugno, il Rostrato Rosso di Rovetta è una qualità di mais che richiede una serie di accortezze particolari. Fra queste, c’è la distanza dai campi di coltivazione di mais tradizionale, per evitare l’ibridazione e garantire, dunque, l’unicità del chicco.