La puntata settimanale di Dritto e rovescio, andata in onda giovedì 7 maggio su Rete 4, ha dedicato ampio spazio alle difficoltà economiche legate alla Fase 2 dell’emergenza coronavirus. Paolo Del Debbio ha iniziato la trasmissione con una lunga intervista a Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva ha commentato i problemi dei commercianti nell’approcciare le prospettive di riapertura, senza risparmiare critiche al Governo. Di fatto, però, ha confermato il suo appoggio all’Esecutivo.
Dritto e rovescio 7 maggio – Renzi polemico sulla riapertura dei negozi
Dritto e rovescio del 7 maggio si è aperto con un servizio dal mercato di Luino (Varese). È tra i più antichi d’Italia, con 500 anni di storia alle spalle.
Il reportage di Paolo Del Debbio ha raccolto una richiesta unanime degli ambulanti: poter tornare a lavorare.
Matteo Renzi è partito dalle loro parole: “Chi si è adeguato alle norme di sicurezza deve riaprire. Chi non ha uno stipendio garantito deve poter ripartire. Ci sono migliaia di commercianti, artigiani, imprenditori, partite IVA, autonomi disperati”.
Ha ammesso: “È stato giusto chiudere. Ora, non siamo al sicuro e dobbiamo dircelo, però, la situazione è migliorata e un buon politico deve trovare l’equilibrio tra la salute e la ripresa delle attività”. Il leader di Italia Viva si è mostrato critico soprattutto sulla poca chiarezza delle regole e sulla scarsa convinzione mostrata dal Governo nella ripartenza.
Chi ha investito nell’adeguamento di negozi e attività per lavorare in sicurezza – sostiene Renzi – non deve essere penalizzato ulteriormente. In particolare, dopo i problemi di erogazione degli aiuti.
Renzi sulla Fase 2 e le misure economiche
A Dritto e rovescio del 7 maggio, il giudizio di Matteo Renzi ha poi toccato in senso più ampio le misure economiche con cui il Governo ha impostato la Fase 2. Bocciata l’ipotesi di inserire un referente dello Stato nel Consiglio di Amministrazione delle imprese che accedono ai prestiti.
Mentre, si è detto in parte soddisfatto delle somme stanziate. Ma ha chiesto l’aumento dei finanziamenti a fondo perduto, dei fondi per il turismo e una migliore gestione della cassa integrazione. Inoltre, ha esortato: “In questa fase i vincoli europei sugli aiuti alle imprese sono parzialmente allentati e bisogna apporfittarne”.
La sua sfida, tuttavia, è un’altra: “La proposta su cui mi gioco tutto è l’investimento di 120 miliardi di euro sulle infrastrutture. Denaro da investire sulle aziende che rimettono a posto strade, scuole, ponti… La misura che chiamo ‘Italia shock’”.
Quando Paolo Del Debbio lo ha incalzato sulla possibilità di mettere in crisi il Governo, Matteo Renzi ha smorzato i toni: “Faccio il tifo per il governo perché tifo Italia. Non è il momento per fare vecchi giochini, vedo gente piangere. Siamo in una fase in cui uno come me deve dare una mano”.