Riparte domenica 7 settembre, dalle 23:10 circa, uno dei format caposaldo dei palinsesti televisivi di Rai 3. Stiamo parlando di Un Giorno in Pretura, che nell’edizione 2025 porta con sé varie novità, a partire dalla collocazione.
Un Giorno in Pretura 2025, cambia il giorno di messa in onda
La principale novità di Un Giorno in Pretura, dunque, consiste nel giorno di messa in onda. Gli appuntamenti del programma sbarcano nella fascia della seconda serata di domenica, rigorosamente su Rai 3. Le puntate della prima parte della scorsa edizione sono state trasmesse il sabato, in seconda serata. Quelle della seconda parte, invece, sono andate in onda, sempre dalle 23:00 circa, ma il martedì.
Altra novità di Un Giorno in Pretura riguarda lo studio, che è completamente rivoluzionato rispetto al passato. Per la prima volta nella storia, inoltre, gli episodi sono rilasciati, in anteprima, in streaming ed on demand, mediante l’applicazione gratuita Rai Play.
Il racconto dei casi di cronaca direttamente dalle aule dei tribunali
Un Giorno in Pretura è un programma di Roberta Petrelluzzi, Tommi Liberti e Antonella Nafra. La conduzione, come al solito, è affidata alla già citata Petrelluzzi, padrona di casa sin dal primo appuntamento, avvenuto nel 1985.
Non cambia l’obiettivo primario del programma. Esso, infatti, mira ad analizzare un determinato caso di cronaca. Esso è approfondito a fondo, mediante documenti ufficiali, ricostruzioni e testimonianze, oltre che, se disponibili, attraverso le registrazioni ottenute durante i dibattimenti in tribunali. Petrelluzzi, inoltre, delinea un profilo psicologico dei criminali, cercando di comprendere il contesto nel quale ha agito.
Un Giorno in Pretura 2025, la prima puntata intitolata Il colpo in canna
La prima puntata della nuova edizione di Un Giorno in Pretura, in onda il 7 settembre, si intitola Il colpo in canna. Al centro di tale appuntamento vi è il caso di Massimo Adriatici, assessore alla sicurezza del comune di Voghera, un piccolo centro posto in provincia di Pavia.
Il 20 luglio del 2021, Adriatici ha sparato Youns El Boussettaoui, un extracomunitario di 39 anni originario del Marocco. La vicenda è finita sotto le attenzioni del Tribunale di Pavia, che sin da subito ha lavorato per chiarire la dinamica.
L’assessore si è difeso, sostenendo di aver utilizzato la pistola, detenuta regolarmente, per legittima difesa. Come riporta Il Giorno, il Tribunale ha deciso di rinviare a giudizio Adriatici, che risulterebbe essere indagato per omicidio con l’aggravante dell’abuso di potere o violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione.