Interviste
Milly Carlucci: racconto me stessa tra il successo di Ballando con le Stelle e i progetti futuri

Indice dei contenuti
- 1 Milly Carlucci intervista: un successo dopo l’altro
- 2 Si sarebbe mai aspettata una vita così lunga per Ballando con le Stelle?
- 3 Milly Carlucci intervista: “Sono stata fortunata”
- 4 Ballando e le polemiche
- 5 Milly Carlucci intervista: progetti futuri
- 6 Ogni edizione di Ballando supera la precedente: qual è la chiave del successo?
Milly Carlucci nella nostra intervista per maridacaterini.it si racconta tra passato, presente e futuro. A poche ore dalla finale di Ballando con le Stelle 2021, uno dei più amati tra i volti Rai ha commentato il successo dello show e svelato alcuni retroscena.

per gentile concessione Ufficio Stampa Rai
Milly Carlucci intervista: un successo dopo l’altro
La ‘signora del sabato sera’ televisivo italiano, che sorride sempre anche quando le ombre le si affacciano nel cuore, è alle battute finali della sedicesima edizione di Ballando con le Stelle. Un programma che ha consolidato la leadership di Rai 1 degli ascolti tv.
E per arrivare a tutto questo, di strada Milly Carlucci ne ha fatto davvero tanta. Il talento, la disciplina ferrea e il duro lavoro la portano a diventare l’inviata nel 1976 de L’Altra domenica di Renzo Arbore.
In due anni diventa un volto famosissimo del piccolo schermo. Presenta quattro edizioni di Giochi senza frontiere, affianca Fabrizio Frizzi a Scommettiamo Che. Nel 1992 è sul palco dell’Ariston al Festival di Sanremo.
Tra i suoi passati impegni prestigiosi anche il Pavarotti and Friends e Telethon. E ci ha annunciato che sono ancora tanti i progetti che ha in serbo per il futuro. Milly Carlucci infaticabile, macina un successo dietro l’altro.
Si sarebbe mai aspettata una vita così lunga per Ballando con le Stelle?
“Sinceramente ci speravo, ma forse in questi termini il successo era davvero impensabile. Quando abbiamo cominciato nel 2005 molti pensavano che non saremmo arrivati alla fine della stagione. Si diceva che il ballo non funzionava, perché nei grandi one man show che si facevano all’epoca non riscuotevano grandi entusiasmi. Invece il programma è esploso e il ballo è diventato anche un mezzo per raccontare il percorso artistico e umano di tante stelle dello spettacolo“.
Lei è definita la ‘signora del sabato sera: più croce o più delizia?
“Un onore, un piacere, ma anche una grande responsabilità che però mi prendo volentieri“.
Prima di approdare alla tv come trascorreva il sabato sera?
“Ero una sportiva, andavo a letto presto perché la mattina dopo avevo le gare oppure gli allenamenti. Chiaramente vedevo gli show del sabato sera della Rai che hanno fatto epoca“.
L’Italia che ha girato in passato è cambiata rispetto quella che incontra con Ballando on the road?
“Tutto è cambiato. E’ rimasta intatta però la voglia di stare insieme. Di essere comunità. E questa maledetta pandemia ha ancora di più fatto capire a tutti, quanto non siamo nulla senza l’aiuto dell’altro e viceversa“.
La danza amatoriale è praticata da sei milioni di persone. Quanto ha contribuito Ballando con le Stelle a far crescere negli anni questi numeri?
“Non sono io a doverlo dire, ma mi viene riconosciuto un po’ da tutto l’ambiente, anche da Carolyn Smith che è una sorta di divinità per tutto il mondo del ballo. E poi aldilà dei numeri ufficiali, c’è tutta una schiera di appassionati non iscritti a Federazioni che prendono lezioni e vanno a ballare. Ballare è un toccasana per il fisico e per l’anima. Quindi sono felice che tutto questo sia accaduto“.
Milly Carlucci intervista: “Sono stata fortunata”
Ballando regala agli spettatori anche tanti sogni. Cosa sogna e cosa fa sognare Milly Carlucci? E’ diventata la donna che sognava di essere?
“Mi fa sognare tutto ciò che è bello. L’armonia che è nelle cose. Che sia spettacolo, arte, cinema o musical, la bellezza nutre il cuore e ci fa stare bene con noi stessi e con gli altri. Non ricordo cosa sognavo quando ero bambina, sicuramente non potevo chiedere di più alla vita. Sono stata fortunata. Soprattutto perché ho una famiglia che adoro e faccio il lavoro che amo“.
Ballando con le stelle 16: un’edizione ricca di emozioni e di messaggi importanti. C’è un’edizione a cui è più affezionata?
“Sono affezionata a tutte le edizioni. Ma questa la ritengo fin qui la più emozionante. E’stata l’edizione della ripartenza, dopo quella di grande resistenza dello scorso anno. Devo dire grazie a tutti i concorrenti che negli anni ci hanno dato fiducia. E abbraccio quelli di quest’anno che si sono buttati nella mischia con autenticità, talento e cuore“.
Ci può raccontare un aneddoto avvenuto dietro le quinte?
“Quanto tempo avete? Ce ne sono tanti, difficile sceglierne uno“.
Ballando e le polemiche
Ogni edizione di Ballando è stata al centro di polemiche. Come riesce a gestire sempre al meglio queste criticità?
“Ho un gruppo di lavoro molto professionale e di alto profilo umano. Tutti insieme cerchiamo di gestire con buon senso e accoglienza le dinamiche che inevitabilmente possono capitare in un programma come il nostro. Siamo un varietà, ma anche un talent e un reality. E comunque una gara dove tutti vogliono vincere“.
Secondo lei almeno alla finale potremo assistere al disgelo tra Selvaggia Lucarelli e Morgan?
“Non lo so. Sono curiosa anch’io. Vediamo che succede…”
Lei è sempre politically correct, coma anche Ballando. Il politically correct in tv- e per un programma come il suo – è sempre premiante?
“Credo che sia premiante almeno per noi che siamo fatti così e siamo su Rai Uno per essere corretti“.
Milly Carlucci: com’era, com’è, come è cambiata…
“Il tempo e le esperienze ti cambiano. Sarebbe grave il contrario. Anni fa quando conducevo parlavo molto di più, riempivo i vuoti. Ora con l’esperienza e con l’evoluzione del linguaggio e della narrazione del programma spesso ascolto e lascio spazio alle emozioni e alle osservazioni dei giurati e dei concorrenti“.
Come ci si sente ad essere ancora la ‘più amata dagli italiani’?
“Addirittura, grazie. Ma non esageri…“
Ha paura che un giorno la notorietà possa venir meno, così come l’amore e l’affetto del pubblico?
“Francamente non ci penso. Amo fare questo lavoro. Ho grande passione. Il resto è una conseguenza“.
Milly Carlucci intervista: progetti futuri
Ha qualche altro progetto televisivo in mente?
“Tanti. Il Sogno del Podio innanzitutto, che andrà in onda su Rai 5 il 29 e 30 dicembre. Poi c’è il Cantante Mascherato a febbraio e poi tanti altri progetti. Mi piacerebbe fare un All or Nothing di Ballando. Magari su Rai Play, con il vero dietro le quinte dello show“.
“Sarebbe interessante. Chissà magari l’anno prossimo. E poi mi piacerebbe non disperdere il grande patrimonio artistico di tanti protagonisti di questa edizione e fare dei progetti insieme“.
Anche lei ha attraversato un momento buio nella sua lunga carriera, come lo ha affrontato e superato?
“Guardo sempre al presente, al futuro e ho la famiglia sempre accanto in ogni momento“.
Cosa suggerirebbe a chi si approccia alla danza professionale ed amatoriale?
“Di non smettere mai di studiare“
Ogni edizione di Ballando supera la precedente: qual è la chiave del successo?
“Non fare mai il copia e incolla con le stagioni precedenti. Cercare sempre strade diverse e poi avere fortuna“.
Che segno pensa di aver lasciato nella tv italiana?
“Non lo so. Ho ancora tante cose da fare. E’ presto per i bilanci…”
Come è cambiato l’intrattenimento televisivo in Italia? Meglio prima o ora?
“E’ diverso. Prima c’era un canale solo e i grandi non avevano remore a frequentare la tv. C’erano più soldi e quindi più tempo. Ora tutto si consuma velocemente. E in poco tempo devi fare tutto. Il grande Falqui, in una delle sue ultime interviste, disse che con i tagli di budget la sua tv non si poteva riproporre“.
“Un balletto si provava una settimana. Era un altro mondo. Alcune cose di allora sono irripetibili e meravigliose, però credo che anche oggi esistano buone cose“.
Perché nella tv generalista c’è così poco spazio dedicato alla danza e al ballo?
“Ci siamo noi. E poi c’è il grande show di Roberto Bolle“.
Per quale motivo secondo lei la tv generalista ha sacrificato la danza in favore di altro?
“Ma no, credo che la danza sia sempre presente. Ha cambiato forma. Anzi uno show tutto sul ballo nella storia non c’era mai stato. Quindi W La Danza“.
Può lasciare un messaggio per i lettori di maridacaterini.it ?
“Visto che ci siamo quasi, auguro a tutti un Buon Natale, un Felice Anno nuovo. E vi dico fatevi un regalo. Andate a ballare. E’ meraviglioso“.
Interviste
Fosca Innocenti, intervista a Cecilia Dazzi: la mia Rosa Lulli, abile sul lavoro ma un disastro in amore

Indice dei contenuti
Venerdì 13 gennaio, in prima serata su Canale 5, è prevista la messa in onda delle prime puntate di Fosca Innocenti 2. Tra le attrici protagoniste c’è Cecilia Dazzi, che in questa intervista racconta il personaggio di Rosa Lulli, oltre ai suoi progetti futuri.
Intervista Cecilia Dazzi, Rosa divisa tra il marito e una nuova fiamma
–Cecilia, da venerdì 13 gennaio torna in onda nella fiction Fosca Innocenti, dove interpreta l’ispettrice Rosa Lulli. Che personaggio è?
Rosa è una poliziotta abile e capace. Se la cava benissimo anche ai fornelli e, per dimostrarlo, spesso porta i propri manicaretti in ufficio. È corretta e affidabile e, per queste qualità, è molto stimata dai colleghi. Inoltre è dotata di una notevole capacità analitica. Nella sua vita privata, però, è un disastro…
–In che senso?
Rosa, in Fosca Innocenti, ha un marito che la trascura. Lui non la desidera più e lei non riesce a capirne il motivo. Per via della situazione è spesso delusa e stanca. Inoltre ha un figlio e non sempre riesce a dividersi tra il lavoro, la casa e tutte le altre preoccupazioni. Un giorno, però, un nuovo uomo entra a far parte della sua vita e, grazie a lui, potrebbe finalmente ritrovare la serenità affettiva. Non è detto, però, che Rosa sia in grado di tradire il consorte e lasciarsi andare alla gioia del nuovo sentimento.
“La mia presenza ne La Porta Rossa 3 e in Una mamma all’improvviso”
–Oltre alla già citata Fosca Innocenti, che altri progetti ha?
Attualmente sto lavorando ne La Porta Rossa 3. Qui do il volto ad Eleonora Pavesi, ovvero la mamma di Vanessa, la giovane in grado di vedere il fantasma di Cagliostro e di dialogare con lui. Inoltre, oltre a Fosca Innocenti, sono nel cast di un’altra fiction che andrà in onda tra qualche mese su Canale 5. Il titolo è Una mamma all’improvviso, dramedy condotto da Claudio Norza e che ha tra le protagoniste Giulia Bevilaqua.
–C’è qualche personaggio che non ha ancora interpretato ma che le piacerebbe portare in scena?
Mi piacerebbe calarmi nel ruolo di una donna fortemente impegnata nella società civile ma che, contemporaneamente, ha il gusto per le indagini.
–Tra le tante produzioni che ha fatto, qual è quella alla quale è rimasta più legata?
Sicuramente L’Ispettore Coliando dei fratelli Manetti. Qui recitavo il ruolo di una farabutta che, con grande leggerezza, realizzava una rapina in banca. Dell’esperienza sul set di Coliandro mi è rimasto in mente un episodio molto significativo. In una puntata ho lavorato con Philippe Leroy. All’epoca aveva 80 anni ma, nonostante questo, non ha voluto utilizzare uno stuntman per girare le scene.
–Preferisce lavorare nelle produzioni televisive o in quelle cinematografiche?
Fra poco rimetterò piede nei cinema e questo mi dà, senza dubbio, grande soddisfazione. Comunque posso dire che oggi la differenza tra un lavoro televisivo e uno cinematografico è minima. Gli attori, d’altronde, devono essere in grado di spaziare da un personaggio all’altro.
Intervista Cecilia Dazzi, il rapporto con internet
–Che sensazioni prova quando è sul set?
Quando sto girando una produzione sono felice. Provo una serenità paragonabile a quella che sento quando sono in vacanza con i miei figli.
–A proposito di figli. Com’è cambiata la sua vita dopo la maternità?
Mi si sono aperti nuovi orizzonti. Inoltre ho notato che sono più organizzata anche sul lavoro.
–Che rapporto ha con internet?
Ho un legame molto forte. Credo stia concedendo a tutti la possibilità di accedere alla cultura.
Interviste
Che Dio ci aiuti 7 Elena Sofia Ricci: Suor Angela è una peccatrice, in futuro solo brevi saluti

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Giovedì 12 gennaio, in prima serata su Rai 1, è prevista la messa in onda delle prime puntate di Che Dio ci aiuti 7. La fiction è molto attesa anche per il già annunciato addio di Suor Angela. Quest’ultima è interpretata da Elena Sofia Ricci, che in questa intervista parla proprio della scelta di abbandonare la serie.
Intervista Elena Sofia Ricci, il futuro di Suor Angela
-Giovedì 12 gennaio inizia la settima stagione di Che Dio ci aiuti. Qual è il segreto della longevità della serie?
Questo è un ottimo momento per la fiction Rai. Che Dio ci aiuti, dopo sette edizioni, mantiene ancora lo stesso gradimento degli inizi. L’aspetto più importante nella serie è, a mio avviso, quello legato alla spiritualità. La stessa Suor Angela è una peccatrice e ha avuto un passato molto avventuroso.
–A Che Dio ci aiuti fate uso di consulenze esterne per le parti destinate agli aspetti religiosi?
Sì, abbiamo una curatrice che si chiama Suor Benedetta. A lei spetta il compito di esaminare le preghiere dei nostri personaggi.
–La sua scelta di abbandonare la fiction ha destato molto clamore…
In questa stagione passo il testimone ad Azzurra. Nonostante questo, Suor Angela in alcune puntate è presente e ne combina una delle sue.
-Il suo è un addio definitivo?
In questa serie vado e vengo. Probabilmente ci sarà un’ottava stagione di Che Dio ci aiuti, ma sarà senza di me. Comunque, anche in futuro, farò qualche incursione per dei brevi saluti. Sono molto affezionata al personaggio di Suor Angela e non vorrei che ci si dimenticasse di lei.
“Con La dolce ala della giovinezza giro per i teatri di tutta Italia”
-Cosa l’ha spinta a lasciare Che Dio ci aiuti?
Uno dei motivi per i quali ho lasciato è l’amore per il teatro, dove sono nata professionalmente. In queste settimane sono impegnata con la tournée teatrale de La dolce ala della giovinezza di Tennessee Williams. Qui interpreto Alexandra del Lago, che in passato era stata portata in scena da Rossella Falk.
Noi, con l’opera, abbiamo esordito a dicembre e proseguiamo sino alla fine di aprile. A Roma saremo al Teatro Quirino dal 31 gennaio al 12 febbraio. A fine marzo, invece, la porteremo in scena al Manzoni di Milano. In generale, comunque, percorriamo tutta l’Italia da nord a sud.
-Oltre agli impegni a teatro, quali sono i suoi progetti futuri?
Fino al 2024 non ho uno spazio libero. Prima di tutto, il 24 gennaio ho la conferenza stampa di Fiori sopra l’inferno, in onda su Rai 1 il 13, il 20 e il 21 febbraio. La produzione, che ha come regista Carlo Carlei, appartiene al genere del thriller. È la prima volta che mi cimento nel genere in Italia.
–Oltre a Che Dio ci aiuti, in passato ha partecipato a varie fiction e serie tv, che però ha quasi sempre abbandonato dopo pochi anni. Come mai?
La mia caratteristica professionale è quella di lasciare i personaggi che interpreto per poter risorgere in altri protagonisti e con altre personalità. Per fortuna, questa mia tendenza è stata apprezzata, nel tempo, dal pubblico. Quando sono per strada, infatti, nessuno mi chiama mai Suor Angela, ma bensì con il mio nome e con il mio cognome. Sono riuscita nell’obiettivo di non farmi imbrigliare in nessun personaggio che ho interpretato.
Intervista Elena Sofia Ricci, l’omaggio alla nonna
–Qual è l’interpretazione alla quale è rimasta più legata?
Senza dubbio quella di Rita Levi Montalcini. Quando ho girato l’ultima scena, infatti, avevo la certezza che non l’avrei mai più interpretata.
-C’è un personaggio che ancora non ha fatto e che in futuro spera di portare in scena?
Mi mancano tanti personaggi che spero di fare. Ho ancora molti progetti e sogni nel cassetto.
-Ultima curiosità. Perché il personaggio di Suor Angela ha questo nome?
Inizialmente la protagonista di Che Dio ci aiuti si sarebbe dovuta chiamare in un altro modo. Ho voluto io il nome di Angela perché così si chiamava mia nonna. Lei è stata la prima a vedere, in me, la potenzialità di stare sopra un palcoscenico. Per questo ho scelto di omaggiarla.
Interviste
Lavinia Abate, Miss Italia 2022: il mio sogno è Sanremo Giovani

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Lavinia Abate è la Miss Italia 2022. La 18 enne di Roma ha ricevuto il prestigioso riconoscimento durante la finale di mercoledì 21 dicembre. In precedenza già Miss Lazio, nella finalissima ha avuto la meglio contro Carolina Vinci (Miss Sardegna) e Virginia Cavalieri (Miss Emilia Romagna). Lavinia, in questa intervista, parla dei suoi sogni futuri.
Intervista Lavinia Abate, l’importanza della famiglia
-Lavinia, lei è l’ottantatreesima Miss Italia. A chi ha dedicato la vittoria?
“Dedico la vittoria ai miei genitori, che mi hanno sempre sostenuto. Sono contenta e fiera di rappresentare l’Italia, seppur consapevole di dover condividere il titolo di Miss con il percorso scolastico”.
–Com’è il suo rapporto con la scuola?
“Frequento l’ultimo anno del Liceo Scientifico ‘Tommaso Salvini’ di Roma. In tutti questi anni sono sempre stata promossa, prendendo buoni voti”.
–È vero che lei è bilingue?
“Sì, oltre all’italiano parlo agevolmente l’inglese. Ciò grazie alla mia famiglia: mamma, infatti, è nata in Gran Bretagna. Mio papà, invece, è di Roma, dove sono nata anche io. Poi ho due fratelli, uno di 12 e uno di 22 anni. Entrambi sono stati sin da subiti miei grandi fan”.
“Ho convissuto con problemi di salute non ancora del tutto superati”
–Presentandosi per Miss Italia ha confessato che, in passato, ha dovuto affrontare dei momenti di difficoltà. Le va di parlarcene?
“Sì, in passato ho avuto momenti complicati, causati in primis da sofferenze in amore e da alcune incertezze su me stessa. Inoltre, da qualche tempo sono costretta a convivere con dei problemi di salute. Ho portato per diversi anni un busto alla schiena e, ad oggi, non ho ancora risolto definitivamente. Dovrò sottopormi a ulteriori accertamenti per capire se posso evitare l’utilizzo del corsetto”.
–Come affronta i momenti di sconforto?
“Con la musica, mia grande passione che penso di aver ereditato dalla nonna. Suono il pianoforte sin da piccola e, negli anni, ho preso varie lezioni. Quando vivo un periodo complicato mi metto al piano e compongo delle musiche. La melodia mi esce in modo spontaneo, direttamente dall’anima. Non so spiegarmi nemmeno io come faccia a comporre così velocemente”.
Intervista Lavinia Abate, il sogno di Sanremo Giovani
–Miss Italia ha rappresentato un ottimo trampolino di lancio per entrare nel mondo dello spettacolo. Lei cosa si augura per il futuro?
“Il mio sogno, dopo Miss Italia, è quello di diventare una cantautrice. In particolare, spero che la vittoria al concorso di bellezza mi dia la giusta visibilità per tentare di partecipare a Sanremo Giovani. Vorrei calcare quel palcoscenico con un testo scritto da me. Ad oggi, infatti, ho già all’attivo cinque brani, due in italiano e tre in inglese. So che dovrò confrontarmi con un mondo difficile, ma in futuro spero di essere riconosciuta soprattutto per la musica che compongo”.
–Da sempre c’è grande interesse per la vita sentimentale delle Miss. Lei ha già dichiarato di essere single…
“Confermo. Cerco una persona comprensiva e dolce, che sia consapevole di sé stessa. Ma, principalmente, spero di trovare qualcuno con il quale condividere tutto il bello e il brutto che la vita offre”.
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