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Venerdì 2 maggio, NOVE ha mandato in onda un nuovo appuntamento di Fratelli di Crozza. La trasmissione, al via alle 21:30, torna in programmazione dopo due settimane di pausa, dovute alla festività di Pasqua e della Festa della Liberazione. Al timone dello show torna Maurizio Crozza, affiancato dall’autore Andrea Zalone.
Fratelli di Crozza 2 maggio, inizia la puntata
Inizia Fratelli di Crozza del 2 maggio. Si parte con la parodia di Giorgia Meloni: “Ieri ho fatto il video del 1° maggio, per il terzo anno consecutivo. In tale giorno, i lavoratori festeggiano la tendenza della dinamica, o la dinamica della tendenza del potere d’acquisto delle famiglie. Cosa significa? Ma lascia perdere, sono cose buttate lì! Oggi debutta la carta del grafico della tendenza, con la quale si può pagare al supermercato. Io non faccio retorica sui salari bassi, ma faccio i grafici”.
Il conduttore entra in studio, per un monologo: “Ogni anno, Meloni fa un video il 1° maggio per dire che è meglio dei precedenti. Il 25 aprile, invece, si è festeggiato l’80esimo anniversario della Liberazione ed alcuni fatti mi hanno fatto capire che la parola antifascista è oramai sgradita. A Milano hanno svolto un corteo neofascista, con saluti romani, ma nessuno li ha identificati, forse perché non erano panettieri“.
Poi si passa a parlare degli USA: “La sinistra americana ha trovato un nuovo leader, ovvero Pritzker, miliardario governatore dell’Illinois. Fatto, questo, che non è passato inosservato al radical chic più bretellato di New York, ovvero Federico Rampini“. Crozza propone la parodia di Rampini: “Oggi dirò tanti oibò, il primo dedicato ai tanti turisti che hanno invaso New York, che devo rassicurare perché avevano paura di essere arrestati al JFK. A Broadway ho visto lo spettacolo di George Clooney sul maccartismo“.
L’imitazione del Ministro del Made in Italy Adolfo Urso
Fratelli di Crozza del 2 maggio procede con il finto Ministro del Made in Italy Adolfo Urso: “Il nostro paese esportata molti medicinali made in Hitler, sia negli Stati Uniti. Fra i farmaci che esportiamo di più c’è la Tachipierina. Se i dazi ci penalizizeranno allora dovremo consumare i medicinali rimasti in disavanzo“.
La diretta va avanti veloce con Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania. Il finto governatore sul terzo mandato: “Io sono come Michelangelo, siamo colleghi di capolavori. Venezia per entrare in città fa pagare il ticket, ma per vedere cosa? Io sono stato offeso e vilipeso, ma i tempi sono giunti e le forze del male non prevarranno. Presto scoprirete a cosa sto lavorando…“. Una nuova lista politica? No, l’elezione a nuovo Papa! Il finto De Luca sceglie anche il nome: “Mi chiamerò De Luca Totò Primus e regnerò in eterno“.
Crozza, partendo dalla notizia del blackout in Spagna e in Portogallo, affronta un monologo legato all’abuso della tecnologia, con un focus sul brain rot, che indica un deterioramento mentale dovuto all’utilizzo eccessivo di internet. Il discorso è il preludio all’imitazione di Mauro Corona: “Oggi le mani non servono più, ma ai tempi di mio nonno erano utilizzate per tutto, per mangiare, come bicchiere per bere e come carta igienica e l’unica cosa importante era stare attento a non sbagliare questo ordine. Dire alcol è tragico, mentre il vino è magico. Si beve per festeggiare, per consolare o per far succede qualcosa“.
Fratelli di Crozza 2 maggio, Briatore e Feltri
A Fratelli di Crozza del 2 maggio arriva Flavio Briatore: “Ho visto i funerali del Santo Padre, ma non ho capito come mai il Vaticano non abbia mai pensato di fare altre sedi, magari a Portofino. La Santa Sede non sa fare business, hanno avuto 250 mila persone ma nessuno ha pagato neanche un euro. C’era anche Trump, ma non sono neanche passati con gli aperitivi. Io sono convinto che così i clienti non li fidelizzi ed alla fine verranno solo ad ogni morte di Papa“.
Infine, arriva Vittorio Feltri: “Al Conclave sono razzisti, hanno estromesso i milanesi. La procedura di elezione è divenuta una sorta di reality. Io ho incontrato il Papa, che mi ha detto che ero la persona italiana che stimava di più”.