“S’inizia alla grande” dice il co-conduttore Fabrizio Biggio, a cui fa eco Andrea Delogu, pronta a marcare l’essere live, inducendo gli spettatori a interagire: c’è una line telefonica vera e propria: 800-050-709, vi risponde G-Max. Da non trascurare neanche i social con l’hastag stracult.
Iniziano ad arrivare i primi ospiti, freschi di uscita in sala: Beppe Fiorello e Dino Abbrescia con ‘Chi m’ha visto’ diretto da Alessandro Pondi. Gli segue Leonardo Di Costanzo, regista de ‘L’intrusa’, da oggi al cinema e, infine, personaggio stracult della puntata è – a detta della Delogu – “l’attrice feticcio di Marco Giusti”, Dagmar Lassander.
Sono previsti anche due collegamenti esterni: uno dal Milano Film Festival e l’altro dal Madison di Roma coi The Pills, in missione per vedere ‘Mother’ di Darren Aronofsky. Revival dalla versione estiva: carrellata dei tweet di Giusti, si va da Georges Méliès al giovane Stephen King in versione critico cinematografico.
Dopo un piccolo omaggio a Hugh Hefner, fondatore della rivista di Playboy
si torna agli ospiti, riprendendo a parlare di ‘Chi m’ha visto’. La Delogu stuzzica Beppe Fiorello chiedendo una notizia che ancora non è detta, l’attore rivela: “è il film rientrato nel guiness dei primati superando Baarìa per i camei presenti”.
Al rientro dalla pubblicità, G-Max riferisce delle telefonate ricevute, passando una telespettatrice a Fiorello. Interviene Giusti chiedendogli che tipo di film volesse fare “divertendoci con un sistema vecchio come il mondo: esserci o non esserci, un po’ pirandellianamente. La storia s’ispira a un chitarrista davvero esistito”. Adesso è il turno di Giusti di rispondere: “secondo te com’è andata?” rilancia l’interprete. In realtà su Repubblica cinque stelle sono state assegnate a ‘L’intrusa’ e tre a voi.

È il momento della scheda di Giusti dedicata a chi ha dato volto e voce a Modugno in tv, riconoscendo un grande esordio Stracult ne ‘L’ultimo Capodanno’ di Marco Risi.

Cercando di star sempre sul pezzo, si fa riferimento all’anteprima romana appena conclusasi di ‘120 battiti al minuto’ di Robin Campillo sugli attivisti di Act Up, collettivo parigino, che lottò per i diritti dei malati di AIDS, scelto dai francesi come candidato per gli Oscar. Dopo il boxoffice della scorsa settimana letto dalla Delogu, Giusti con uno slancio “patriottico” fa riferimento alla scelta del cavallo italiano: ‘A Ciambra’ di Jonas Carpignano.
Matteo Corradini, Luca Vecchi e Luigi Di Capua stanno uscendo dalla sala ora: “è un film potente, simbolista, ti mette un’ansione. Ci ha scioccato tantissimo” – si sente una leggerissima vena ironica.


Dopo una breve interruzione pubblicitaria, si sbarca idealmente a Milano “sfruttando il collegamento di Gabriele Gimmelli”, dice Biggio.

Una chicca dal passato, ‘W la foca’ del 1982, introduce Dagmar Lassander

Siamo sui titoli di coda di questa prima puntata che è volata.
Appuntamento a giovedì prossimo.



