Vediamo uno per uno i contenuti delle fiction in onda.
Di Luisa Spagnoli vi abbiamo già anticipato che sarà interpretata da Luisa Ranieri. Accanto a lei nel cast ci sono anche Vinicio Marchioni, Antonello Fassari, Brenno Placido e Franco Castellano, ma ci sarà anche Gianmarco Tognazzi. La regia è di Lodovico Gasparini. La miniserie racconta l’avventura umana e professionale di Luisa Spagnoli leader nel settore dell’abbigliamento con la lana d’angora. Al suo nome sono intitolate ancora oggi boutique sparse in tutto il mondo.{module Pubblicità dentro articolo}
L’8 febbraio va in onda il film tv “Il Sindaco pescatore” con Sergio Castellitto nel ruolo del protagonista, ovvero Angelo Vassallo sindaco di Pollica, un piccolo comune in provincia di Salerno. Il primo cittadino fu barbaramente ucciso 5 anni fa perché la sua operazione di pulizia della politica locale dava fastidio alla malavita e alla camorra. Nel cast, accanto a Castellitto (già protagonista di In treatment) ci sono anche Renato Carpentieri, Fabrizio Contri e Teresa Saponangelo. La regia di Maurizio Zaccaro. Il tv movie è liberamente ispirato al libro “Il Sindaco pescatore” edito da Mondadori. Vassallo morì assassinato il 5 settembre del 2010 con 7 colpi di pistola. Il suo amore per la legalità lo aveva convinto a candidarsi a sindaco dopo aver studiato incessantemente per 12 anni. Prima infatti era soltanto un pescatore. {module Pubblicità dentro articolo}
Il 15 e il 16 febbraio invece scende in campo Beppe Fiorello, protagonista della miniserie “Io non mi arrendo“. Le due puntate raccontano la storia vera di Roberto Mancini il vice commissario romano che per primo aveva scoperto e denunciato il traffico dei rifiuti tossici in quella zona della Campania tristemente famosa col nome di terra dei fuochi. Nella fiction il protagonista cambia nome, sarà Marco Giordano, ma le vicende raccontate sono chiaramente ispirate a quelle del poliziotto vero che ebbe il coraggio di portare avanti da solo indagini sul traffico mastodontico di rifiuti gestito dalla camorra nelle province di Napoli e Caserta. A fermarlo però non furono i malavitosi ma ha un tumore contratto durante i tantissimi sopralluoghi tra le discariche nelle quali erano contenuti rifiuti persino radioattivi. Mancini morì nel 2014. {module Pubblicità dentro articolo}