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Michelle Impossible: ciò che ha da insegnarci la Hunziker con il suo show
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Michelle Hunziker debutta questa sera mercoledì 16 febbraio su Canale 5 in prima serata con Michelle Impossible: un one woman show in due puntate che ripercorre i 25 anni di carriera della showgirl svizzera tanto amata dagli italiani.
Michelle Impossible show: quando, puntate, ospiti
Nonostante Michelle Hunziker non sia italiana, da anni ormai è uno dei volti televisivi più amati dal pubblico televisivo in Italia. Da tempo la showgirl non è più solo la protagonista di una nota campagna di intimo, ma è anche un volto, una testa.
E tutto questo viene raccontato e ripercorso nel suo primo one woman show in due puntate. Il programma Michelle Impossible show andrà in onda in prima serata su Canale 5 il 16 e il 23 febbraio. Michelle ha voluto al suo fianco nella serata del debutto i suoi affetti più cari, ovvero l’ex marito Eros Ramazzotti e la loro figlia Aurora.
Un evento eccezionale, perché è una riunione di famiglia inaspettata che il pubblico televisivo ed i fan della coppia aveva atteso da anni. Ma sul palco di Michelle Impossible di mercoledì 16 febbraio ci saranno anche tanti altri ospiti. Personaggi del mondo dello spettacolo che rappresentano ciascuno un frammento del lungo percorso professionale della Hunziker.
Nel corso della prima puntata ci saranno anche Katia Follesa e Michela Giraud. In questo momento così particolare e speciale ad omaggiare Michelle saranno anche volti noti del programma di All Together Now come J-ax, Rita Pavone e Anna Tatangelo.
E non poteva certo mancare anche Gerry Scotti, suo partner storico a Striscia la Notizia. Nella puntata del 16 febbraio di Michelle Impossible ci saranno anche Ilary Blasi il mago Forest, Ambra Angiolini, Rita Pavone, Silvia Toffanin, Maria De Filippi, Nicola Savino, la Gialappa’s Band, e Serena Autieri.
Michelle Impossible show, per Hunziker una carriera tutta in discesa
Sono passati 25 anni da quando la Michelle Hunziker muoveva i primi passi in tv. Sin da subito la sua esuberanza e dinamicità hanno prevalso. I suoi inizi televisivi sono avvenuti a Paperissima Sprint, poi sono arrivati i lavori di modella.
Tra i tanti anche quello che l’ha fatta poi diventare famosa in tutta Italia per uno spot di intimo di cui ancora oggi si parla. Poi sono arrivati i programmi televisivi. Antonio Ricci è stato uno dei primi a credere in lei e a volere Michelle al suo fianco al tg satirico di Canale 5 Striscia la Notizia, contribuendo così ad ampliare la sua notorietà.
Nonostante Michelle sia un volto tv legato a Mediaset, la showgirl è stata scelta dalla Rai per presentare passate edizioni del Festival di Sanremo.
Michelle Hunziker: non è solo la donna del poster
In tanti ancora la ricordano solo per la campagna pubblicitaria di una nota azienda di biancheria intima, ma Michelle Hunziker è molto altro.
La sua vita, come lei stessa ha raccontato nel suo libro Una vita apparentemente perfetta è stata costellata da momenti felici ad altri più dolorosi. Come ad esempio quello in cui è diventata adepta di una setta. Ma è sempre riuscita a tirarsi fuori e risalire la china.
Insomma, la showgirl sembra proprio prendere spunto dal personaggio di Ethan Hunt in Mission Impossible. Come lui, riesce a tirare fuori energia per superare i momenti impossibili ed è questo il grande insegnamento che Michelle Hunziker dà a tutti.
Lo scorso mese la showgirl ha annunciato ufficialmente la fine del suo matrimonio con Tomaso Trussardi. Un amore il loro che aveva fatto sognare e da cui sono nate due figlie Sole e Celeste. Per sua stessa ammissione lei non riesce a portare rancore.
Neanche alle persone che hanno segnato il periodo in cui era prigioniera della setta, perché alla fine hanno contribuito a farla diventare quella che è oggi. E adesso manipolarla è impossibile. Michelle è dunque una donna da cui prendere esempio, perché nella vita anche quando si cade, poi ci si rialza e si continua a vivere. Più forti di prima.
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Su Rai 1 l’estate è arrivata in anticipo: nei palinsesti spuntano già le fiction in replica
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La televisione è ancora nel pieno del periodo di garanzia. Per chi non lo sapesse, con tale definizione ci si riferisce all’arco temporale nel quale si prevedono i dati di ascolto più alti. Di conseguenza è il momento di massima attrazione per gli investitori pubblicitari. Osservando i palinsesti tv di Rai 1, però, la sensazione è quella di essere già in estate: dominano le repliche, almeno nell’offerta fiction.
Palinsesti repliche Rai Fiction, il caso della fiction
La maggior parte delle fiction in replica sono inserite nei palinsesti tv di Rai 1. La prima è stata Imma Tataranni – Sostituto procuratore. La produzione, appartenente al genere thriller e con Vanessa Scalera nel ruolo di protagonista, è andata in rotazione con la seconda stagione dallo scorso 28 marzo.
La TV di Stato, poi, ha scelto di proporre un’altra pietra miliare come Il Commissario Montalbano. Le repliche della storica fiction sono nei palinsesti della rete ammiraglia Rai nella prima serata del lunedì. Lo storico personaggio interpretato da Luca Zingaretti ha il compito di arginare gli ascolti dell’Isola dei Famosi, reality di punta di Canale 5.
La Sposa e Blanca
L’elenco delle produzioni in replica nei palinsesti tv Rai è ancora lungo. Il prime time della domenica era occupato da La Sposa, titolo con Serena Rossi andato in onda per la prima volta a gennaio 2022. Da maggio, poi, la produzione è sostituita da Blanca, titolo di Rai Fiction che il pubblico ha potuto ammirare già nel 2021.
Palinsesti repliche Rai Fiction, il paradosso dei tanti titoli annunciati ma mai trasmessi
Le repliche delle fiction presenti nei palinsesti tv di Rai 1 sembrano un paradosso se si considerano i tanti titoli inediti annunciati a inizio stagione ma che, fino ad ora, non hanno trovato ancora spazio. Tra queste Il Maresciallo Fenoglio, ultimo lavoro di Alessio Boni che, dopo vari rinvii, dovrebbe finalmente andare in onda. Ma è più probabile che venga rimandato al prossimo autunno.
Regna l’incertezza, invece, su Il giro del mondo in 80 giorni, annunciata in pompa magna in quanto è il risultato di una collaborazione internazionale tra la TV di Stato nostrana, la tedesca ZDF e la francese France TV. Incerta, poi, la data a partire dalla quale è inserita nei palinsesti tv Rai la fiction Circeo. La serie, già trasmessa in esclusiva su Paramount+, sarebbe dovuta essere in programma il marzo scorso.
Nonostante le repliche, comunque, Rai 1 riesce spesso a vincere la sfida negli ascolti contro il diretto competitor Canale 5. La sensazione, dunque, è quella del massimo risultato con il minimo sforzo.
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Gisella Cardia, la pseudo veggente di Trevignano e il rischio di caso mediatico
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Da qualche settimana, sulla gran parte delle trasmissioni del daytime (e non solo) non si fa altro che parlare della storia di Gisella Cardia. La pseudo veggente di Trevignano sostiene a furore di telecamere di parlare con la Madonna. Inizialmente, la vicenda è stata oggetto di un’inchiesta giornalistica ma la sensazione è che, con il tempo, si sia andati decisamente oltre.
Gisella Cardia, Mattino 5 si è occupata per prima della vicenda
Il primo programma ad occuparsi del caso di Gisella Cardia è stato Mattino 5, nella parte condotta da Federica Panicucci. La pseudo veggente, a marzo, ha tenuto una conferenza stampa e, in quella occasione, ha rilasciato una delle prime interviste televisive (tralasciando quelle precedenti nelle emittenti locali).
Nell’ultimo mese, il programma della mattina di Canale 5 ha trattato tutti i giorni la questione. Per farlo, oltre a servizi e collegamenti, ha utilizzato degli opinionisti. Peccato che, puntata dopo puntata, gli argomenti e gli ospiti erano i medesimi, creando nello spettatore uno spiacevole effetto deja vu. Tra i più presenti Paolo Brosio, Alessandro Cecchi Paone (ora assente in quanto impegnato all’Isola dei Famosi) e Don Patrizio Coppola.
Il caso, in poche settimane, ha conquistato la prima serata
Ma Gisella Cardia è divenuta l’argomento principale di un altro importante programma Mediaset, cioè Pomeriggio 5. Anche in questo caso, però, gli appuntamenti hanno provocato nel pubblico un effetto straniante.
La trasmissione, in più di una occasione, ha ripetuto gli stessi argomenti già affrontati poche ore prima a Mattino 5. Come se non bastasse, inoltre, gli identici temi sono discussi dai medesimi ospiti. Oltre al Biscione, poi, la questione è finita anche nelle scalette Rai: nelle ultime settimane, ad esempio, ne hanno parlato a Porta a Porta, La vita in diretta e a Storie Italiane, ma anche durante Ore 14 e Chi l’ha visto?.
Gisella Cardia, l’eclatante esempio del 19 aprile
Insomma: la vicenda di Gisella Cardia è divenuta un vero e proprio caso mediatico. Il diritto di cronaca, salvo qualche rara eccezione, sembra essersi trasformato in una sorta di ossessione, per la quale ogni giorno, a tutte le ore, sono mostrate testimonianze di pseudo moltiplicazioni di conigli, pizze e gnocchi.
Il problema, in sostanza, è rappresentato dall’incapacità di fornire una chiave di indagine differente alla questione. L’effetto finale è quello del paradosso, per il quale ogni format (sia Rai che Mediaset) rischia di diventare l’uno la fotocopia dell’altro.
L’esempio più lampante è accaduto il 19 aprile, quando Paola Felli, portavoce di Gisella Cardia, è stata protagonista di un tour televisivo. Il primo impegno è con Federica Panicucci a Mattino 5. Poche ore più tardi la staffetta continua su Rai 2 ad Ore 14, mentre alle 17:30 è protagonista di Pomeriggio 5.
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La televisione italiana e i social: dal GF Vip a Ballando con le stelle, i problemi non mancano
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Tra la televisione italiana e i social il rapporto è sempre più stretto. Sono tanti, infatti, i programmi della nostra tv che dedicano ampio spazio al mondo web, specie a Twitter. Nonostante le intenzioni, però, non sempre tale relazione è sfruttata bene dalla televisione. A dimostrazione di questa tesi sono presi in esame due casi che bene chiariscono tale problematica, ovvero il Grande Fratello Vip e Ballando con le stelle.
Uno degli esempi che meglio chiarisce il rapporto tra la televisione e i social è senza dubbio rappresentato dal Grande Fratello Vip. Il reality di Canale 5, condotto da Alfonso Signorini, mai come in questa edizione ha dato importanza al mondo online. In studio, infatti, c’era Giulia Salemi, che nelle lunghe dirette aveva il compito di monitorare i commenti e le reazioni del popolo di Twitter.
L’ex Vippona, tuttavia, ha trovato poco spazio durante le puntate. Inoltre, Salemi spesso ha sfruttato male i propri interventi, limitandosi a leggere delle brevi carrellate di meme più o meno simpatici.
La sensazione, dunque, è quella di un’occasione mancata. I social, infatti, possono rappresentare uno strumento utile per la televisione, specie per un programma come il GF Vip. Ad esempio gli interventi del web potevano essere utilizzati per creare o alimentare determinate dinamiche.
Il caso di Ballando con le stelle
Anche la televisione di Stato, però, ha più volte dimostrato di non saper cogliere in pieno i pro (e talvolta anche i contro) dei social. Tra i casi più emblematici c’è Ballando con le stelle, che nell’ultima edizione (terminata nel dicembre 2022) ha dato la possibilità al pubblico di votare i ballerini tramite Twitter, Instagram e Facebook.
Peccato, però, che la gestione dei voti sia stata avvolta dal caos più totale. In primis per il problema dei bot, ovvero dei profili falsi creati appositamente per favorire determinati concorrenti. La Carlucci, sul tema, aveva assicurato l’esistenza di una non meglio specificata “task force”, chiamata a giudicare la veridicità delle preferenze. Come emerso in seguito, poi, i pesi specifici assegnati ai giurati hanno fatto sì che, di fatto, i voti del pubblico contassero poco o nulla. La speranza è che dagli errori si possa aver imparato e che con Il cantante mascherato ne possa aver fatto tesoro.
Gli esempi sopra citati mostrano come tra la televisione e i social, nonostante le apparenze, ci sia ancora un abisso. E questo è dovuto soprattutto all’incapacità della tv di comprendere le vere potenzialità del web.
L’equivoco, spesso, è quello di cedere ai più banali cliché, come la tendenza ad associare internet ai meme. E non basta neanche dare il contentino agli utenti per potersi vantare di essere un programma social. Sarebbe opportuno, invece, coinvolgere il popolo di internet solo se tale partecipazione diviene un valore aggiunto per il format stesso. In tutti gli altri casi, invece, è meglio preferire la tradizione a un’innovazione di facciata.
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