È il 1992 e a maggio il sole splende sulla cittadina di Vigata, il mare già caldo invita a lunghe e rilassanti nuotate. Come potrebbe resistere Montalbano a tuffarsi in quelle acque tiepide soprattutto ora che sta per lasciarle? E si perché ormai è deciso, Salvo si trasferirà a Genova e Livia è arrivata a Vigata per occuparsi del trasloco.
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Il commissario infatti non sembra trovare il tempo per farlo, ha le sue indagini da seguire come la morte di Annarosa, ritrovata in un auto uscita di strada dallo stesso Montalbano e da Livia di ritorno da una gita ad Erice. Giovane e bellissima Annarosa sembrerebbe vittima di uno sfortunato incidente ma un approfondimento delle indagini suggerisce altre ipotesi ben più inquietanti.
E Augello incaricato del caso si trova chiaramente in difficoltà, o almeno così pensa Montalbano che si dedica anima e corpo alla soluzione di quello che ormai è ufficialmente l’omicidio di Annarosa. E ci arriva Montalbano a scoprire il colpevole ma ora che il caso è risolto è costretto a guardare in faccia la realtà e il futuro che lo aspetta.
Genova non è solo un’altra città, è un modo di vivere che finisce, le facce della gente del suo paese che non vedrà più, sono gli amici del suo commissariato che, inevitabilmente finiranno come ricordi nella sua memoria. È davvero troppo per il commissario che non se la sente però di deludere Livia. E allora prima di andarsene Salvo saluta. La casa con le persiane verdi che al mattino spalancava sul mare, l’aria frizzante che saliva dalle onde, la spiaggia fine sotto i piedi. E si immerge nel mare dolce che pare abbracciarlo.
Arrivato il momento di partire Salvo sale in auto. Non passerà dal commissariato, no è troppo doloroso e i suoi uomini che lo conoscono bene probabilmente capiranno i suoi sentimenti. Ma nell’aria c’è qualcosa di strano, le strade di Vigata sono deserte e intorno si respira un dolore più profondo del suo. Salvo va al commissariato, lì c’è la sua vera e unica famiglia e vuole capire cosa sta succedendo.
Le lacrime di Catarella, lo sguardo smarrito di Fazio, Mimì e gli altri gli raccontano non solo di un’esplosione sull’autostrada vicino a Capaci, ma di una ferita mortale inferta alla sua terra, alla sua integrità di poliziotto e alla sua dignità di uomo. Andarsene ora è impossibile, non ora che la Sicilia è agonizzante, sarebbe da vigliacchi. E nello sgomento generale Salvo si sente lucido e deciso. Va nel suo ufficio e telefona a Livia. Ogni dubbio è svanito, ogni incertezza superata, Montalbano sa qual è il suo posto e Livia capisce di non poterlo strappare da quelle radici profonde che hanno fatto di Salvo l’uomo che è, che lei ama e che continuerà ad amare qualunque sarà la distanza tra loro.
Qui la puntata di sette giorni fa. Qui la recensione.
CAST ARTISTICO
MICHELE RIONDINO        Salvo Montalbano
ALESSIO VASSALLO        Mimì Augello
ANDREA TIDONA        Carmine Fazio
BENIAMINO MARCONE        Giuseppe Fazio
FABRIZIO PIZZUTO        Catarella
e con SARAH FELBERBAUM        Livia Burlando
LUCIA CAMMALLERI        Carla Ramirez
CLAUDIO CASTROGIOVANNI        Giuliano D’Antonio
ADRIANO CHIARAMIDA        Il padre di Montalbano
ROLAND LITRICO        Pippo Boscolo
ROBERTO MANTOVANI        Giovanni Testa
SERENA GANCI        Marzia Rocca
OSVALDO LIVIO ALZARI        Ricardo Ramirez
ALESSIO PIAZZA        Paternò
MAURILIO LETO        Gallo
ALESSANDRO GIUGGIOLI        Munno
GIUSEPPE SANTOSTEFANO        Dottor Pasquano
MASSIMO DE ROSSI        Questore Alabisio
LUCIANO MESSINA        Calogero
 
         
                 
                     
                                    