Troppo spesso, infatti, i biscotti che noi mangiamo con tanto godimento rischiano di essere un problema per i lavoratori nelle piantagioni di cacao.
Donne e uomini che vivono di quel lavoro, soprattutto in Africa, sono sottopagati e costretti a condizioni indegne, e insieme a loro tanti bambini gravati da lavoro minorile.
La Fondazione Cocoa Horizons opera in Africa – tra Ghana e Costa d’Avorio – per migliorare la vita di questi lavoratori, assicurandogli condizioni dignitose, orari sostenibili, un salario e combattendo il lavoro minorile.
Inoltre, promuove progetti collaterali come programmi per l’istruzione dei minori e la realizzazione di pozzi per garantire acqua potabile nei villaggi.
Mulino Bianco ha deciso di sposare la causa della Cocoa Horizons sia acquistando cacao di alta qualità da Barry Callebaut – multinazionale impegnata con le cooperative intressate dal progetto – sia finanziando la costruzione di un pozzo nel paese di Djangobo, in Costa d’Avorio.
Lo spot tv che analizziamo ha a che fare proprio con quest’ultima iniziativa e dura circa 40 secondi.

È un’attività che impegna ogni giorno gli abitanti, compresi i bambini: si incamminano con una giara sul capo, arrivano al pozzo e prelevano l’acqua potabile da riportare al paese che ne è sprovvisto.


Magari grazie alla trasformazione in acqua dei frammenti di stelle contemplati nelle notti particolarmente buie della Costa d’Avorio.
La bimba si appisola sul bordo della giara, per riposare durante la camminata, e sogna tutto ciò.


Quest’ultima invettiva può avere senso, se non fosse che – rimanendo al caso specifico – il progetto della Fondazione Cocoa Horizons, per quel che sappiamo finora, appare nel complesso virtuoso, anche se di per sé insufficiente.
Come lo stesso impegno di Mulino Bianco, quantomeno votata a rendere i consumatori più consapevoli delle dinamiche (spesso oscure) che ci sono dietro la produzione di ciò che mangiamo.
Per chi volesse approfondire la storia, Mulino Bianco e Pan di Stelle hanno dedicato un sito apposito al progetto.