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Coca Cola ha realizzato per l’estate 2020 una nuova pubblicità, con protagonista il poeta e rapper inglese George the Poet. È un’esortazione a trasformare lo stravolgimento causato dalla pandemia in un’occasione per rivedere il nostro rapporto con gli altri e con il mondo. Da qualche giorno, la pubblicità è in rotazione anche in Italia.
Spot in TV Coca Cola con George the Poet
Il claim del nuovo spot di Coca Cola è “Come mai prima”, un motto cui si rifanno le parole di George the Poet. “Aspetta. Chi l’ha detto che dobbiamo tornare alla normalità?”, si chiede il poeta all’inizio della pubblicità. Invece di impegnarci a far tornare tutto com’era, potremmo sfruttare la ripartenza per cambiare quello che non andava già prima della pandemia.
Tra disagi e grosse difficoltà, il lockdown un risvolto positivo l’ha avuto. Ci ha fatto rendere conto della possibilità di approcciare in modo diverso molti aspetti della nostra esistenza.
Non parliamo solo del lavoro, il discorso intorno al quale è molto più complesso dell’euforia da smartworking. Ci riferiamo ai ritmi di vita, al modo di prenderci cura di noi stessi, di muoverci, di rapportarci con gli altri. Il lockdown ci ha ricordato che vivere con frenesia e riempire ogni secondo della giornata solo di attività considerate produttive non è l’unica opzione. Che ritagliarsi un momento di riflessione non è tempo perso. Oppure, che i rapporti con le altre persone possono vivere di tempi, attenzioni, spazi diversi rispetto a quelli cui eravamo abituati. O che il modo in cui ci muoviamo in città, soprattutto con le auto, non è efficiente né salutare.
La pubblicità di Coca Cola con George the Poet riprende parte di questo insegnamento. Le parole del rapper inglese non ci chiedono di fare meno, ma di farlo meglio e con consapevolezza. Di imparare a giudicare con più empatia gli altri. Ci chiede di approcciare con positività anche il lavoro, lo studio o altre attività che spesso liquidiamo con disprezzo. Di far valere i nostri diritti con impegno e tenacia, invece di delegittimare quelli degli altri. Infine, di rendere più appaganti momenti come quelli passati a casa, ad ascoltare musica, a viaggiare.
Il video della pubblicità Coca Cola 2020
Il video della pubblicità di Coca Cola dura un minuto. Quello che vediamo sui nostri schermi tv è sottotitolato in italiano, ma è lo stesso diffuso in altri paesi. Il motivo, probabilmente, è che il discorso fatto da George the Poet nello spot vive non solo di ciò che dice, ma anche di ritmo ed espressività. Un eventuale adeguamento ne avrebbe fatto perdere parte dell’efficacia.
L’immagine in apertura è la panoramica aerea di una grande città. Il simbolo dei nostri modelli di vita.
Il volto di George the Poet appare all’improvviso, pochi secondi dopo. “Aspetta”, dice come in preda ad una folgorazione. Inizia il suo discorso sul ritorno alla normalità, rivolgendosi direttamente allo spettatore: “E se il cambiamento fossimo io e te?”. Da quel momento al suo volto si alterna quello di altre persone comuni. In sottofondo, la canzone San Francisco (Be Sure to Wear Flowers in Your Hair) di Emile Mosseri
Chiede se non sia il caso di aprirsi di più al mondo e alla vita, capire le esigenze degli altri, prendere il lavoro e la scuola non solo come un fardello. Ci sprona a vivere con positività, ad apprezzare ogni passo invece di viaggiare in modo frenetico. A credere nel potenziale di passioni come la cucina o la musica, spesso considerate un mero passatempo.
Inoltre, si sofferma sui diritti. Ci esorta ad attivarci, senza ridimensionare quelli degli altri. Come succede con gli insegnanti, accusati di avere troppe vacanze. In uno strano meccanismo per il quale invece di rivendicare più diritti per tutti, si chiede di eliminare quelli di chi li ha.
In chiusura, il poeta sottolinea l’importanza di coltivare il rapporto con gli amici e sentirsi parte di una comunità. “Insieme siamo più forti” è una lezione che dice di voler portare sempre con sé, d’ora in avanti.
Il messaggio della pubblicità Coca Cola 2020
Il messaggio della nuova pubblicità Coca Cola, oltre ad essere positivo, è reso in maniera efficace. Il discorso di George the Poet tocca con empatia argomenti su cui effettivamente vale la pena riflettere e il ritmo del suo discorso è coinvolgente. È anche propositivo, dal momento che ricorda come da una crisi tremenda si possano trarre insegnamenti preziosi.
Tuttavia, la società rispetto a cui lo spot ci chiede di fare un passo in avanti risente anche di modelli economici di cui la stessa multinazionale americana è espressione. Modelli che ci richiedono di essere sempre più competitivi, individualisti, produttivi, efficienti, dunque in parziale contraddizione le parole di George the Poet. Qualunque siano l’interpretazione o il giudizio su questa influenza, resta un aspetto che stride nello spot.