“L’angelo di Sarajevo” , miniserie andata in onda martedì 20 e mercoledì 21 gennaio, è per il Moige (Movimento Genitori) il miglior prodotto televisivo degli ultimi sette giorni. Non convince “X Love”, appuntamento del giovedì sera su Italia 1.
Terminato questa sera l’impegno con L’angelo di Sarajevo, Beppe Fiorello è già proiettato verso il futuro. Per lui è già pronta un’altra miniserie targata Rai Uno in onda nel prossimo autunno. Il titolo è Io non mi arrendo, e l’attore interpreta il ruolo di Roberto Mancini, un poliziotto eroe della Terra dei Fuochi morto il 30 aprile dello scorso anno.
Una bambina, Malina, unica vera, intensa protagonista. Un esserino di dieci mesi che, pur senza parlare, ma con la forza dei suoi infantili comportamenti, dei suoi sguardi e delle sue ingenuità, colpisce al cuore anche il più incallito telespettatore. E occupa tutta la scena, relegando in secondo piano il cast degli attori. Questa è la forza della miniserie L’angelo di Serajevo la cui prima puntata è andata in onda martedì 20 gennaio in prime time su Rai1.
Beppe Fiorello, protagonista della miniserie L’angelo di Sarajevo, alla fine è riuscito a evitare lo scontro diretto con Le iene presentano Scherzi a parte. La fiction, inizialmente prevista per ieri sera, è stata spostata a questa sera proprio per non inciampare nel pericolo rappresentato da Paolo Bonolis e Canale5.
Un altro personaggio drammatico per Beppe Fiorello che questa sera interpreta il giornalista Marco De Luca, protagonista della miniserie L’angelo di Sarajevo, in onda in prima serata oggi su Rai Uno. Nel cast ci sono anche Luca Angeletti, Bruno Armando, Emanuela Grimalda, Thekla Reuten. La regia della fiction liberamente tratta dal libo di Franco Di Mare Non chiedere perché è di Enzo Monteleone, la produzione di Roberto Sessa.
Comincia con un tema che suscita l’indignazione popolare L’Arena di Massimo Giletti: su Rai Uno il pomeriggio inizia con l’assenteismo dei dipendenti pubblici siracusani per poi concludersi con le interviste a Beppe Fiorello e Marcello Lippi.
Andrà in onda in prima serata, martedì 20 e mercoledì 21 gennaio, la miniserie dal titolo L’angelo di Sarajevo. Beppe Fiorello interpreta un giornalista inviato a Sarajevo nel 1992 durante la guerra serbo-bosniaca, ma ha anche collaborato al soggetto e alla produzione. La regia è di Enzo Monteleone, la vicenda raccontata è ispirata a una storia vera, liberamente tratta dal romanzo del giornalista Franco Di Mare Non chiedere perché.
Era il 31 gennaio del 1951, terza serata e finalissima del Festival, presenta Nunzio Filogamo , un siciliano di Palermo, un laureato, un intelligente raffinato professionista, un signore che con grazia e umiltà, lasciò la sua impronta in quel festival e negli anni radiofonici a seguire con il suo slogan, “Amici vicini e lontani buonasera ovunque voi siate”, un saluto che diventerà poi un simpatico tormentone.
Una bella favola ispirata alla realtà, un evento che ha interessato le cronache internazionali quando, nel 2000, Gianni e Pino Maddaloni portarono l’Italia sul gradino più alto del podio alle Olimpiadi di Sydney vincendo l’oro nella disciplina del judo. Venivano da Scampia, periferia degradata di Napoli.
Prima di rivederlo su Rai1 a febbraio, nella fiction L’oro di Scampia”, Beppe Fiorello realizza il suo grande sogno: essere protagonista dello spettacolo teatrale dal titolo “Penso che un sogno così”. Un titolo che riprende la notissima canzone di Domenico Modugno ma ha anche un altro, più intenso significato.