Milano. È stata presentata la seconda edizione di “The Voice of Italy”, il talent show di Rai2 in onda da mercoledì 12 marzo in prima serata. La conferenza stampa si apre con la proiezione di un video tratto dalle prime selezioni, dal quale emergono alcuni innocenti battibecchi tra i coach che – ricordiamo – sono: Raffaella Carrà, Piero Pelù, Noemi e J-Ax.
E siamo arrivati al quarto appuntamento con la diretta “live” del talent show della seconda rete. Questa sera, giovedì 16 maggio alle 21.05, telecomando sintonizzato su Rai2 per un’altra puntata di “The voice of Italy”.
Siamo alla nona puntata di The Voice of Italy, la seconda live. La puntata inzia con il riepilogo di quanto è accaduto la scorsa settimana e con la ripetizione dei nomi dei cantanti che già sono stati ammessi alla fase successiva. Fabio Troiano insieme a Carolina Di Domenico introducono i commenti degli spettatori su Twitter. Ed è poi la volta della presentazione dei quattro storici coach. Raffaella Carrà, Noemi, Piero Pelù e Riccardo Cocciante fanno il loro ingesso.
La sesta puntata di The Voice sta per iniziare. Come al solito, prima di dare il via alle nuove sfide, c’è il servizio di presentazione all’interno del Tg2 delle 20,30. E subito dopo Fabio Troiano, come voce fuori campo, spiega ancora una volta il meccanismo della gara che è il medesimo della scorsa settimana: due voci si battono su uno stesso ring duettando sulle note di una stessa canzone. Il coach che le ha allenate dovrà scegliere quale dei due portare avanti.
Ricordate che, nella prima puntata di The Voice of Italy, Riccardo Cocciante non riconobbe la voce di una cantante? Era quella di Denise Faro che per due anni aveva interpretato nel ruolo della protagonista, il musical Giulietta e Romeo scritto da lui con Pasquale Panella. Fu una gaffe clamorosa. La giovane aspirante cantante, era, però, riuscita ad ammaliare con la sua voce Raffaella Carrà, il più prestigioso giudice di gara. Si è poi scoperto che Denise Faro, pur essendo solo ventiquattrenne, ha circa dieci anni di carriera nel mondo dello spettacolo. Dov’è quindi la vocazione di The Voice che dovrebbe scoprire nuovi talenti musicali? In altre parole, i concorrenti non avrebbero dovuto essere sconosciuti al grande pubblico?