Il docu-reality di Rai2 arriva da due edizioni che hanno riscosso discreto succeso soprattutto tra i giovanissimi. La voce narrante sarà di nuovo di Giancarlo Magalli, mentre gli alunni saranno: Alice Carbotti, Beatrice Cossu, Cora Fazzini, Nicole Rossi, Noemi Ortona, Elia Libero Gumiero, Esteban Frigerio, Evan Nestola, Francesco Michael Gambuzza, Gabriele De Chiara, Marilù Fazzini, Ginevra Pirola, Giulia Mannucci, Jennifer Poni, Matias Caviglia, Riccardo Tosi, William Carrozzo e Youssef Komeiha.

Seguiamo insieme al diretta della prima puntata de Il Collegio 3.
Ideologica vs teconologia: è questa la tensione che vivranno i ragazzi, i cardini, rispettivamente, del mondo del ’68 e di quello contemporaneo.

I sorveglianti li attendono in cortile, poi li accompagnano in Aula Magna passando negli austeri corridoi dell’edificio.


Alcuni ragazzi vanno in difficoltà, altri dicono che le domande sono abordabili.

I Professori, nel frattempo, corregono i test d’ingresso.

La prima alunna va a casa e gli altri iniziano a preoccuparsi ancora di più.
Le gemelle Marilù e Cora Fazzini rischiano di essere separate. Mentre Marilù ha fatto un compito non all’altezza, Cora è stata brava. Marilù va in crisi qunado viene a sapere che potrebbe essere separata da sua sorella, ma alla fine viene ammessa.

Lui, intanto, si presenta come una testa calda e dura, tendenzialmente ribelle a qualsiasi tipo di imposizione.


Matias Caviglia è un giovane calciatore milanese, refrattario alla scuola. Prova a non consegnare lo smartphone, ma la sorgvegliante inevitabilmente se ne accorge e alla fino lo costringe a consegnarlo.




E le ragazze testano la confidenza tra di loro parlando del loro ragazzo ideale.
Giulia Mannucci di Roma frequenta l’Istituto Aeronatuico perché ama il volo. Vuole primeggiare in qualsiasi occasione ed essere sempre al centro dell’attenzione.


Le ragazze decidono di consegnare spontaneamente decine di telefoni e altri oggetti proibiti che avevano introdotto in maniera furtiva nella camerata.


Il rito seguente è il taglio di capelli. Sia ai ragazzi che alle ragazze vengono imposti cnaoni particolarmente stringenti.


Il Professor Maggi, subito dopo, inizia la prima lezione di italiano. Una lotta ocnro l’impoverimento della lingua, inun continuo riferimento al latino.
Gabriele De Chiara è un ragazzo romano, gioca a pallanuoto ed è piuttosot bravo a scuola.


La seconda lezione è quella di matematica e scienze con la Professoressa Petolicchio, più intransigente del suo collega.

Mentre nel pomeriggio i ragazzi si rilassano – scherzando e flirtando – con in sottofondo la musica di un giradischi (ascoltano musica dell’epoca, come quella di Adriano Celentano), a sera ripetono le scorribande della notte precedente. Gli uomini vanno in refettorio e rubano i biscotti.

Il sedicenne napoletano Youssef Komehia viene molto apprezzato dai compagni perché si assume anch’egli le responsabilità, pur non avendo partecipato al furto. Lo fa perché ha mangiato i biscotti.

Alessandro Carnevale è un giovane Professore di Educazione Artistica (materia introdotta da poco nel ’68), dai metodi anticonvenzionali che catturano i ragazzi.
Durante la lezione, apparentemente bizzarra, ma estremamente efficace, i collegiali sono letteralemnte rapiti dal modo di fare del Professore.
Poi, con un vecchio telefono a rotella, ai ragazzi viene concessa una chiamata a casa. È singolare che i giovani inizialmente non riescano nemmeno ad usarli.
Sono soprattutto le ragazze a sfogarsi con i genitori, visto che tra di loro ci sono molte antipatie.
Con i flirt che iniziano a diventare qualcosa di più consistente – come quello tra Jennifer e William – le giornate proseguono e i ragazzi iniziano ad abituarsi a questa scuola per loro inconcepibile fino a poco tempo prima.
Nonostante i primi compiti in classe diano pessimi risultati. L’unic aa raggiungere un buon voto in matematica è la milanese Noemi Ortona.
Iniziano anche le lezioni di inglese del Professor Callahan. Ma Beatrice non riesce a concentrarsi perché molto preoccupata per una sua bravata: si è introdotta nella sala sei Sorveglianti ed ha ripreso possesso del suo telefono.
Nell’incotro settimanale con il collegio dei docenti, il Preside si dice poco soddisfatto per il rendimento dei ragazzi e per il loro comportamento. Per quanto riguarda il furto del teelfono, rimanda la decisione ai giorni seguenti.

L’idea, di per sé, si conferma potenzialmente godibile e nulla più. Anche se rimane sostanzialmente incompiuta perché non è chiaro dove voglia andare a parare.
Le esagerazioni (ad esempio la condotta assolutamente oltre ogni misura degli insegnanti e dei sorveglianti) sono talmente tante da rendere il tutto grottesco pur nella consapevolezza della finzione televisiva. Ma c’è un elemento che può essere un gancio potente: le personalità degli alunni sono debordanti e sono presentate in modo da poter facilmente calamitare la curiosità dei coetanei e non solo.
Pur essendo ambientato nel ’68 (ambientazione limitata a pochi elementi, di tutta la questione della rivoluzione di quegli anni non abbiamo visto granché in questa puntata), in realtà il docu-reality fornisce agli adolescenti continui termini di paragone con ciò che accade anche oggi nelle scuole, al netto degli atteggiamenti spropositati degli operatori del Collegio. Connesso alle personalità dei protagonisti, di cui abbiamo detto, il mix diventa intrigante tanto per i coetanei degli alunni quanto per gli adulti alle prese con le intemperanze dei ragazzi. Le speranze di coinvolgere un altro tipo di pubblico sono ridotte al lumicino.












