Sabato 21 giugno, Rai 3 manda in onda l’opera teatrale Nabucco, messa in scena nella suggestiva Arena di Verona. La trasposizione televisiva prende il via dalle ore 21:20 circa.
Nabucco Rai 3, l’inaugurazione del Festival dell’Arena di Verona
La terza rete della TV di Stato propone il Nabucco in occasione della Giornata Mondiale della Musica. In particolare, l’opera inaugura il Festival dell’Arena di Verona, una delle manifestazioni più importanti dell’anno.
La trasmissione televisiva dell’evento è realizzata da Rai Cultura in collaborazione con il Ministero della cultura e Fondazione Arena di Verona. Oltre che sulla terza rete della TV di Stato, è possibile fruire dell’opera anche in diretta streaming ed on demand tramite l’applicazione Rai Play.
Un progetto che coinvolge centinaia di persone
La nuova produzione del Nabucco di Giuseppe Verdi è firmata dal visionario Stefano Poda, che cura regia, scene, costumi, luci e coreografie. Si tratta, almeno nelle intenzioni, di un progetto decisamente ambizioso, al quale partecipano circa 400 artisti, impiegando oltre 3 mila costumi.
La regia televisiva della serata è curata da Fabrizio Guttuso Alaimo. Prevista la partecipazione degli attori Alessandro Preziosi e di Cristiana Capotondi. Grandi elementi simbolici e disegni di luci innovativi si combinano sulla scena, al servizio del dramma di Verdi che racconta un conflitto non solo fra popoli ma all’interno di ogni individuo, tra superbia, coscienza e speranza.
Il Nabucco, suddiviso in quattro parti, racconta la storia del re babilonese Nabucodonosor, che è riuscito a conquistare il potere nella città Gerusalemme. L’opera, poi, propone un focus sulla successiva prigionia degli ebrei. Nabucco è interpretato dal baritono Amartuvshin Enkhbat. Nel cast ci sono anche Anna Pirozzi, Roberto Tagliavini, Francesco Meli, Vasilisa Berzhanskaya. Alla guida di Orchestra e Coro di Fondazione Arena il Maestro Pinchas Steinberg.
Nabucco Rai 3, le parole di Stefano Poda
Stefano Poda, presentando il Nabucco su Rai 3, dichiara: “Due polarità si attraggono e si respingono durante tutta l’azione scenica, fino a un punto di massima repulsione e scissione, per poi arrivare alla sintesi del finale in cui i due opposti si riconciliano. La metafora è quella dei legami fra le particelle atomiche: dalla loro unione si origina la materia, ma l’uomo ha scoperto come separarle causando totale distruzione. Il progresso tecnologico rende tutto possibile e Nabucco non esita ad usare la sua superiorità materiale contro gli sconfitti, fino ad arrivare a conseguenze drammatiche: l’insegnamento di questo capolavoro è che la razionalità, per essere ben diretta, non può prescindere dalla spiritualità“.