Popolo Sovrano sarà – ha annunciato Alessandro Sortino – “Un racconto immersivo per abitare il conflitto tra la sovranità popolare e il modo in cui deve esercitarsi”.
In questa prima puntata vedremo un’inchiesta sulle banche popolari e un reportage sullo sgombero dell’Ex-Penicillina, avvenuto a dicembre a Roma. Eva Giovanini, poi, modererà il dibattito tra gli ospiti in studio, annunciato come incalzante e ricco di idee, lontano dagli scontri cui siamo abituati nei talk show.
Il programma nasce dal gruppo di lavoro di Nemo – Nessuno escluso, che non andrà più in onda: mentre Enrico Lucci si dedicherà a “Reality Sciò”, Alessandro Sortino inizia questa nuova avventura. Popolo Sovrano rispecchia la volontà del Direttore Freccero di dare a Rai2 un’identità connotata in termini sovranisti, intesa come volontà di confezionare prodotti con lo scopo preciso di mettersi dalla parte del pubblico, del popolo e “rispecchiare il cambiamento in corso”.
Seguiamo insieme la prima puntata in diretta.

Poi presenta Eva Giovannini e Daniele Piervincenzi. Questa settimana, Piervincenzi è andato a Pescara, nel quartiere periferico di Rancitelli.

Disoccupazione, tossicodipendenza, violenza e traffici illeciti la fanno da padroni. Ma nel quartiere nessuno vuole parlare e, soprattutto, nessuno vuole ammettere il potere della malavita tra i palazzi che ne delineano lo scenario.

Nessuno è disposto a parlare al giornalista, eccetto un esponente di un clan. Giustifica la situazione del quartiere con l’assoluto abbandono da parte dello Stato e con le condizioni indigenti della popolazione, costretta ad “arrangiarsi”.








Pare si trattasse di investimenti da proibire ai risparmiatori con un profilo da investitori a basso rischio, ordinari e inesperti. La Consob ha multato i dirigenti della banca per questo, ma le multe sono attualmente bloccate per via di un ricorso. Hanno investito tutti da poche migliaia a decine di migliaia di euro.

Il Presidente Jacobini difende il suo operato e quello della sua banca dicendo prima che nessuno aveva dichiarato le azioni a basso rischio – ma l’informativa dell’investimento fatto vedere da Sortino lo sconfessa – e poi che non erano a rischio e lo sono diventate solo dopo il collasso di altri Istituti.
La Consob, in ogni caso, si è pronunciata con decisione riconoscendo la cattiva informazione rifilata ai risparmiatori.

Alla fine, Alessandro Sortino racconta di possibili spiragli nella situazione già a breve, visto che le parti in causa hanno fatto passi avanti per trovare una soluzione.

Il Deputato del Movimento 5 Stelle Alvise Maniero ne parla nel nuovo duello con l’On. Mattia Mor moderato da Eva Giovannini.
Maniero rassicura sugli stanziamenti del Governo e scarica le responsabilità dei ritardi e delle complicazioni sulla politica europea. 

La Giorgianni denuncia come anche la politca abbia molte responsabilità perché ha fatto poco per controllare la situazione e quando ha provato a mettere in campo misure risolutive, in realtà ha finito per danneggiare ulteriormente alcuni risparmiatori più deboli.

Adesso in studio ci sono i cosiddetti “Gilet arancioni” – “Movimento spontaneo della terra senza alcuna appartennza politica, che rivendica i propri diritti”, lo definisce il coltivatore Giovanni Bucci – che chiede attenzione, finanziamenti e agevolazioni per un settore in ginocchio per vari problemi, da quelli climatici, alle epidemie come la Xylella fino a quelli più strettamente economici.
L’On. Maniero commenta quanto ascoltato scagliandosi contro i sindacati scesi insieme in piazza contro il Governo, annunciando misure epocali e parlando di un consenso storico per l’esecutivo. Mattia Mor ribatte negando le misure straordinarie approvate e, anzi, rivendicando provvedimenti che stavano dando buoni frutti e sono stati aboliti dal governo Conte.


Il reportage di Piervincenzi racconta l’ultima notte prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.


All’ex-Penicillina si erano stabiliti in circa 600, quando la polizia ha sgomberato gli edifici erano rimasti in 37.

Intanto, nell’area della ex fabbrica rimangono grossi problemi legati all’ingente presenza di amianto e di rifiuti chimici pericolosi.


Eva Giovanini ne parla con Alessio Pascucci – Sindaco di Cerveteri e Segretario di ‘Italia in Comune’ – e Laura Tecce, giornalista de “Il Giornale”.

Mentre la Tecce difende gli sgomberi dicendo che situazioni come quelle dell’ex-Penicillina non sono accettabili, il Sindaco Pascucci dice che con il Decreto Sicurezza diventa impossibile per quelle persone cercare anche il minimo miglioramento della propria condizione.


Ora, Goffredo Buccini, giornalista del Corriere della Sera, parla di muri e di ghetti. Dice che i veri invisibili non sono gli immigrati, bensì gli italiani abitanti delle periferie, abandonati da almeno trent’anni. Si è innescata una “guerrriglia a bassa intensità tra gli utlimi e i penultimi” che sta dilaniando le periferie, verso un disatro sempre peggiore. Va ricostruito un legame sentimentale con gli italiani delle periferie. “Nei prossimi dieci anni lì si gioca la partita della nostra democrazia”, conlcude.





Si chiude su questo tema la prima puntata di Popolo Sovrano.
Un po’ Nemo, un po’ Le Iene (nello stile di alcuni servizi), un po’ talk show gentista. Quello di Popolo Sovrano è – come dichiarato – il tentativo di intercettare e accarezzare il fervore dell’indignazione popolare. C’è una lodevole volontà di farlo in modo da non rinunciare del tutto ad istanze diverse, ma l’impronta è quella di un programma che certe dinamiche le vuole cavalcare senza dubbio.
Troppi i temi trattati. Se davvero vogliamo parlare di approfondimento, ciascuna delle problematiche tirate in ballo avrebbe richiesto, probabilmente, un’intera puntata. Invece, l’impressione è che si sia voluto semplicemente mettere in fila più temi possibili in grado di centrare l’obiettivo del programma.
I servizi hanno avuto il merito di cogliere aspetti effettivamente problematici di temi importanti, ma senza dare l’impressione – salvo alcuni casi, come nel reportage sull’ex-Penicillina – di sapersi scrollare di dosso la necessità deviante di colpire le corde del pubblico più arrabbiato.
Il risultato è che su alcuni temi è stata giustamente rinfocolata l’attenzione, senza però discostarsi molto dalla coperutra effettuata da altri programmi (compresi quelli della concorrenza) che da tempo puntano allo stesso risultato. E senza portare fino in fondo l’approfondimento su cui pure si era calcata la mano in fase di presentazione.
Anche perché il dibattito in studio – o duello, com’è stato ribattezzato – in realtà non ha offerto troppi spunti di livello. Soprattutto, i politici chiamati in causa hanno riproposto un confronto poggiato sulle medesime formule (e sui medesimi argomenti) ascoltate da sempre nei talk show di questi anni.
Il risultato è quello di un programma senza dubbio dallo stile più accattivante rispetto al classico talk show di approfondimento – grazie anche ai diversi ruoli dei conduttori – ma nella sostanza non così rivoluzionario.



Sono uno degli Azionisti truffati dalla Banca popolare di Bari ed è vergognosa la risposta data dal Presidente Jacobini sul perchè non siano stati risarciti gli Azionisti che hanno avuto una decisione a loro favorevole dall’Arbitro delle Controversie Finanziarie. Jacobini ha detto di non conoscere i motivi per i quali la Banca non ha pagato, mentendo naturalmente proprio per il ruolo che riveste in questa SUA Banca!!! Non ha neanche detto che la legge prevede la facoltà della Banca di non ottemperare a quanto deciso dall’Arbitro e che, quindi, è stata una scelta della Banca quella di non ottemperare. Lui ha voluto, invece, dare una risposta provocatoria e arrogante al giornalista che lo intervistava, come è nello stile della Banca che ormai ha gettato la maschera. Non è, come sostiene nelle sue pubblicità, la Banca per le famiglie e per il territorio ma la Banca che prende dalle famiglie devastando il territorio e nessuno ha mai fatto niente, anche ora che è tutto così evidente. So già perfettamente che noi Azionisti perderemo tutto. esattamente come già avvenuto nelle Banche venete, ma che ‘sto str…o debba prenderci anche per il culo non mi va per niente bene. Gli auguro solamente, a questo punto, cento anni di galera!!!