Frontiere riparte da sabato 26 settembre con la nuova conduzione di Gianluca Semprini. Cambia la rete. Non più Rai 1 ma Rai 3 di cui è attualmente direttore Franco Di Mare, ideatore del programma.
Frontiere con Gianluca Semprini
Dunque Gianluca Semprini prende il posto di Franco di Mare che ha portato via da Rai 1 la trasmissione da lui creata e condotta, ospitandola nella sua rete. Frontiere, infatti, andava in onda sulla rete leader di viale Mazzini il lunedì in seconda serata.
Adesso, invece, da sabato 26 settembre, occupa la nuova collocazione del sabato alle ore 16.00 su Rai3. Frontiere il magazine settimanale di approfondimento nelle precedenti edizioni portato al successo da Franco Di Mare, inizia un nuovo corso.
Il giornalista e anchorman Gianluca Semprini, non si discosta dalla formula televisiva che ripropone la medesima chiave di narrazione delle precedenti stagioni.
Ogni puntata affronta uno specifico argomento. Si spazia sui principali scenari dell’attualità italiana e internazionale. E lo stile è a metà strada tra informazione,divulgazione e intrattenimento.
In studio Semprini può contare sui contributi dei migliori esperti sugli argomenti affrontati settimanalmente. Si avvale di filmati e ricerche di archivio. E non rinuncia a interviste con personaggi che possono a loro volta fornire una testimonianza sull’argomento trttato.
La prima puntata, argomenti e ospiti
Argomento della prima puntata è il Countdown vaccini. La spasmodica ricerca che sta tenendo il mondo con il fiato sospeso, sembra essersi momentaneamente fermata.
Semprini ne analizza le cause. E spazia a livello internazionale sulle altre ricerche in corso per bloccare l’emergenza Covid.
Nella sfida è coinvolta anche Italia con i laboratori dell’Agro Pontino impegnati.
Ma la situazione è difficile. Ci sono in gioco cifre ipotizzabili attorno ai 70 miliardi di dollari.
Ospiti in studio rappresentanti del Governo come il Viceministro Piepaolo Sileri e Walter Ricciardi, consigliere del Ministro Speranza per l’emergenza Covid.
Ma danno il loro contributo Ranieri Guerra dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma.
La regia è di Anna Grossi.